F1 | Regole 2026: team preoccupati perché hanno dati obsoleti
I responsabili della Formula 1 affermano che le preoccupazioni di piloti e scuderie sulle nuove regole per il 2026 sono fuori luogo e si basano su dati di simulazione non aggiornati.
Nelle ultime settimane sono emerse preoccupazioni sul rischio che un passo falso con la nuova generazione di monoposto che verranno introdotte nel 2026 possa rovinare lo spettacolo in Formula 1.
Il campione del mondo Max Verstappen ha dichiarato di aver completato una simulazione con la vettura 2026, nella quale è stato costretto a scalare marcia in rettilineo per ricaricare la batteria. Cosa che lo ha lasciato tutt'altro che soddisfatto.
"A me sembra piuttosto terribile", ha detto Verstappen. "Se vai a tavoletta sul rettilineo di Monza, tipo quattro o cinquecento metri prima della fine del rettilineo, devi scalare le marce perché è la soluzione più veloce. Penso che questa non sia la strada da seguire".
Ma mentre la Red Bull sta spingendo per apportare modifiche che aiutino a migliorare la situazione, le figure tecniche di alto livello della F1 sono molto più ottimiste sulla situazione.
Infatti, il responsabile tecnico della F1, Pat Symonds, ritiene che i campanelli d'allarme dei team per la situazione del 2026 siano troppo prematuri e suggerisce che i loro timori siano stati innescati da dati non aggiornati e da regolamenti in via di perfezionamento.
Il modello più recente
Symonds ed il suo team e la FIA, sfruttando l'enorme potenza informatica a disposizione grazie a una partnership con AWS, hanno accelerato le simulazioni al computer del progetto 2026 negli ultimi mesi.
È emerso che l'ultimo modello di auto di cui dispone la F1 è un enorme passo avanti rispetto a quello su cui i team si sono basati finora, e ha prestazioni completamente diverse.
Horner has criticised the 2026 rules
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Parlando a Motorsport.com dei campanelli d'allarme che si sono accesi per le regole del 2026, Symonds ha detto: "Le squadre spendono gran parte del loro budget per acquistare campanelli d'allarme".
"Abbiamo avuto esattamente la stessa sensazione con le vetture 2022, che non avrebbe funzionato, e noi abbiamo già affrontato tutto questo, quindi sappiamo cosa stiamo facendo".
"A mio avviso, la vettura del 2026 non è un cambiamento più grande di quella del 2022. Direi che in realtà è un po' meno un salto sull'aerodinamica. Sì, ci sono più componenti attivi, ma non c'è nulla di magico nell'aerodinamica attiva. Sono abbastanza fiducioso".
Symonds ha spiegato che il responsabile dell'aerodinamica della FIA, Jason Somerville, che ha diretto il lavoro sulla vettura 2026, si trova in una buona posizione in questo momento per quanto riguarda l'andamento delle cose.
"Ci sono obiettivi di drag abbastanza impressionanti, ma Jason e i suoi ragazzi li stanno raggiungendo", ha aggiunto Symonds. "Quindi sì, credo che possiamo farcela".
"E parlando di Max che l'ha guidata al simulatore: non ha guidato quello che abbiamo ora. Lo so, perché noi siamo ovviamente mesi avanti rispetto a loro".
Symonds ha aggiunto che, sebbene i team siano consapevoli delle sfide poste dalla divisione 50/50 tra energia a combustione ed energia elettrica, è sempre stato accettato da tutti che i regolamenti si sarebbero evoluti una volta pubblicati.
Symonds has described the 2026 changes as 'less of an aerodynamic jump' to the 2022 alterations
Photo by: Charles Coates / Motorsport Images
"Avevamo bisogno di una serie di regolamenti per il motore e di inserire alcuni numeri per la gestione dell'energia", ha detto.
"Erano molto immaturi. Sapevamo che non avrebbero funzionato e che dovevano essere sviluppati. E il punto in cui siamo arrivati nei nove mesi successivi è stato una bella trasformazione".
"Il profilo delle prestazioni di una vettura del 2026 in simulazione non è molto diverso da quello del 2023. Quindi tutta questa storia della velocità massima a metà del rettilineo non è più così".
"Bisogna tenere presente che queste auto non raggiungono più la velocità massima alla fine del rettilineo, quindi tutta questa storia del cambio di marcia in rettilineo non è vera".
Sbarazzarsi dei trenini DRS
Oltre a perfezionare la gestione dell'energia e le caratteristiche aerodinamiche mobili delle vetture 2026, Symonds ha detto che un'area su cui la F1 si sta concentrando è il miglioramento delle gare.
Sebbene un minore effetto scia possa influire sulla possibilità che le auto si sorpassino a vicenda sui rettilinei, Symonds ha dichiarato che uno degli obiettivi principali a cui si sta pensando è quello di eliminare l'attuale problema delle gare bloccate dai trenini DRS.
DRS trains remain common in F1
Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images
"Uno degli obiettivi, e quello che stiamo cercando di fare nel 2026, è eliminare i trenini DRS", ha detto. "Al momento stiamo parlando di una vettura che ha quattro stati aerodinamici. Non credo che alla fine avremo quattro stati aerodinamici, ma due o forse tre".
"Ma se in parte ciò avverrà attraverso i regolamenti tecnici, in parte avverrà anche attraverso i regolamenti sportivi. Il problema delle auto del 2026 è che non si hanno a disposizione le enormi quantità di energia che si hanno attualmente".
"Quando abbiamo concepito la vettura, l'idea era di avere un recupero sull'asse anteriore. I costruttori l'hanno abbandonata e questo ci ha reso la vita molto difficile. Ma non per questo è impossibile".
"Quindi penso che ora dobbiamo guardare ai regolamenti sportivi e pensare molto attentamente a come si recupera l'energia e a come si distribuisce l'energia. Quindi non sarà solo un esercizio tecnico, ma anche un esercizio sportivo".
La potenza del computer
Symonds afferma che l'enorme potenza di calcolo che la F1 ha a disposizione per la simulazione CFD, grazie al rapporto con AWS, le ha permesso di avere un elevato grado di fiducia nel fatto che tutto sia in regola per il 2026.
Pat Symonds
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
"I problemi con il CFD in passato non riguardavano il software, ma la quantità di potenza di calcolo che si poteva utilizzare", ha aggiunto. "La collaborazione con AWS ha comportato una vera e propria trasformazione ed abbiamo dovuto imparare insieme".
"Non si trattava di dire: ecco un software, lo carichi e lo fai funzionare. Abbiamo dovuto lavorare molto per farlo funzionare correttamente. Ma ci ha dato la possibilità di eseguire modelli incredibilmente complessi".
"C'è quello che chiamiamo il nostro gold standard, ovvero due auto complete che corrono una dietro l'altra in una situazione di curva con un flusso completamente instabile. E questo mette alla prova i computer".
"Una volta che siamo riusciti a fare cose del genere, abbiamo avuto un po' di fiducia. Ora stiamo ancora facendo i test nella galleria del vento, ma questo ci ha dato ancora più fiducia, direi".
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.