F1 | Mercedes sfida le regole con una nuova ala anteriore estrema
La squadra di Brackley arriva per ultima fra i top team con una nuova ala anteriore, ma questo non significa che la soluzione della Stella sia una copiatura di quanto già visto su Red Bull e Ferrari. Sulla W14, infatti, il tema dell'effetto out wash è stato interpretato in modo inedito e che potrebbe far discutere per alcune soluzioni estreme che vanno oltre lo spirito del regolamento, ma che rispettano le norme per come sono scritte.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Mercedes l’anno scorso è stata la prima squadra a interpretare nel modo meno restrittivo l’effetto out wash dell’ala anteriore: i tecnici di Brackley, infatti, avevano “sfidato” la Federazione Internazionale proponendo una diversa interpretazione del raccordo dei flap con la paratia laterale.
Ovviamente, dopo che la FIA, non aveva chiuso la porta di una discutibile via di sviluppo, perché Nikolas Tombazis e i suoi collaboratori non volevano un’aerodinamica che fosse troppo condizionata dai vortici, per permettere di avere una scia quanto più pulita possibile in modo da consentire alla vettura che seguiva di non perdere troppo carico per tentare un sorpasso, ogni squadra aveva cercato di interpretare il tema a modo suo.
Dettaglio dell'endplate della Red Bull Racing RB19
Photo by: Giorgio Piola
Dettaglio della nuova ala anteriore della Ferrari SF-23
Photo by: Giorgio Piola
La Red Bull sulla RB19 aveva spinto con una sua soluzione poi ripresa da Aston Martin e Ferrari: la soluzione del Cavallino è fresca, visto che ha debuttato solo in Austria. Ora è il turno della Mercedes che spinge l’indagine a un livello superiore. Gli aerodinamici di James Allison, infatti, a Silverstone hanno portato una nuova ala anteriore che farà discutere.
A dispetto di Red Bull e Ferrari che hanno ridotto significativamente la corda del profilo principale, per rendere il secondo elemento (sul quale si appoggia il muso), vale a dire quello prioritario con funzione strutturale, la Mercedes ha scelto una strada opposta.
Mercedes W14, dettaglio della nuova ala anteriore con il canale ricreato in prossimità della paratia laterale
Photo by: Giorgio Piola
Il profilo principale, infatti, aumenta notevolmente la corda verso l’endplate e in prossimità della paratia laterale ci offre un ricciolo grazie al quale è possibile rivedere quel canale che caratterizzava le ali anteriori nel 2021, quando il disegno dei flap non era vincolato da norme specifiche.
Sulla W14, inoltre, assistiamo a una vera e propria separazione dei tre flap aggiuntivi rispetto alla paratia laterale: ciascun elemento che è ricurvo verso l’alto si collega a un mini supporto che sporge orizzontalmente dall’endplate, garantendo un qualitativo passaggio d’aria che incrementa in modo molto significativo l’effetto out wash.
Mercedes W14: ecco la nuova ala anteriore con soluzioni estreme intorno all'endplate
Photo by: Giorgio Piola
Se a tutto questo aggiungiamo che la stessa paratia laterale è stata sapientemente svergolata per ottimizzare la quantità di flusso che viene spinto oltre la ruota anteriore, si può facilmente capire come i tecnici Mercedes abbiano aperto un nuovo filone di ricerca.
Naturalmente la paratia laterale non manca nel bordo d’uscita interno di due flap ricurvi verso il basso che fanno da “copertura” al canale che è stato ricreato, mentre nella parte esterna si osserva lo spoilerino inclinato verso l’alto, secondo i dettami dell’ultima moda.
Ultimo particolare da segnalare: anche il regolatore d’incidenza dell’ultimo flap è stato disegnato in modo tale da diventare un elemento aerodinamico utile a convogliare i flussi secondo lo schema che è stato studiato in galleria del vento.
Fra i supporti del flap regolabile c’è quello più esterno che è palesemente un deviatore di flusso, riprendendo quel concetto che la Ferrari aveva sdoganato già al debutto della SF-23 a Fiorano, dopo che era stata riscritta la regola, visto che una soluzione analoga l’anno scorso era stata bocciata in sede di verifica in Messico dopo che si era vista solo esposta nella pit lane di Austin.
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