F1 | Ferrari: ecco la power unit 066/7 smontata dal telaio
Un piccolo problema sulla SF-23 di Carlos Sainz ha obbligato i meccanici del Cavallino a staccare il retrotreno dal telaio per una quarantina di minuti, giusto il tempo per completare l'intervento: ecco un'immagine straordinaria che permette di scoprire l'incredibile compattezza del packaging che i tecnici di Maranello hanno raggiunto sullo 066/7.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Un piccolo problema sulla power unit di Carlos Sainz ha costretto i meccanici dello spagnolo a intervenire nel box di Silverstone staccando il motore dal telaio della SF-23. L’intervento ha richiesto un tempo di circa quaranta minuti durante i quali il nostro Giorgio Piola è riuscito a cogliere il 6 cilindri Ferrari 066/7 in una visuale davvero insolita che certo non farà piacere ai motoristi di Enrico Gualtieri.
Nello scatto è possibile osservare i grandi condotti in carbonio che alimentano con aria fresca i due plenum, cioè i grandi polmoni del sistema di alimentazione, dallo scambiatore di calore. È possibile scorgere anche la testata del motore endotermico con a vista i coperchi dei due alberi a cammes per bancata. Colpisce il packaging degli accessori frutto di uno studio meticoloso ed attento: ogni componente è la tessera di un puzzle molto complesso che deve tenere conto di una serie di fattori: peso, temperatura, accessibilità. Quanto più le canalizzazioni sono corte tanto più è possibile guadagnare spazio e ridurre la massa a vantaggio delle prestazioni.
Ferrari SF-23, dettaglio dei pacchi radianti dell'impianto di raffreddamento
Photo by: Giorgio Piola
Parti calde non possono stare nelle vicinanze di componenti elettroniche, così come i particolari che devono essere sottoposti a controlli periodici non devono essere “annegati” in spazi non raggiungibili. La razionalizzazione del packaging è importantissima perché permette di deliberare una power unit “snella” a tutto vantaggio dell’aerodinamica del cofano motore e dell’efficienza dell’ala posteriore e della beam wing.
L’unità del Cavallino si sta dimostrando molto competitiva quest’anno: i dubbi non derivano tanto dalla potenza, in linea con la power unit della Honza, quanto dall’affidabilità. Al Red Bull Ring ha preoccupato il cedimento del propulsore sulla Haas di Nico Hulkenberg: il tedesco proprio in Austria avere smarcato il terzo propulsore stagionale dei quattro concessi quest’anno e si è rotto al primo GP di vita, quando dovrebbe assicurare una durata di almeno sette appuntamenti.
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