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F1 | Pirelli, partner più che semplice fornitore di pneumatici

La Bridgestone ha superato la selezione tecnica del bando che FIA e F1 hanno aperto per la fornitura unica di gomme dal 2025 al 2027 per cui Pirelli si trova un antagonista che ambisce a tornare nel mondo dei GP. La Casa milanese negli anni non si è limitata a essere solo il fornitore di pneumatici, ma si è trasformata in un partner che ha sostenuto e appoggiato tutte le iniziative che sono state avviate dalla Federazione Internazionale dal promotore. Una scelta dovrà essere fatta entro fine luglio.

Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport, consegna un trofeo sul podio

Si prospetta un mese molto intenso per la Formula 1, e non solo per le quattro gare che si disputeranno nell’arco di cinque settimane. Entro la fine del mese di luglio FIA e Liberty Media dovranno comunicare il nome del fornitore di pneumatici nel triennio 2025/2027.

Da quando la Formula 1 ha sposato la politica del fornitore unico, iniziata nel 2007, solo i primi tre anni sono stati gestiti da Bridgestone. Dal 2011 la palla è passata alla Pirelli e da allora i contratti che si sono susseguiti sono stati poco più di una formalità.

L’ultimo rinnovo (siglato per il quadriennio 2020-2023) era stato ufficializzano nel novembre del 2018, e successivamente esteso fino al termine del 2024 in concomitanza con la decisione del passaggio alla gommatura da diciotto pollici. Cinque anni fa si era sussurrato un interesse da parte della casa coreana Hankook, ma il tutto si rivelò poco più di un’indiscrezione, e di fatto fu la sola Pirelli ad affrontare la trattativa.

Quest’anno lo scenario è diverso. La Bridgestone, spinta dal successo che la Formula 1 ha riscosso nel periodo post-Covid, ha presentato la sua candidatura per ritornare nella categoria abbandonata alla fine del 2010.

L’azienda giapponese, leader di settore assieme alla Michelin, ha partecipato al bando di gara presentando la sua candidatura alla FIA e superando la prima fase, ovvero l’analisi della struttura tecnica. Bridgestone ha superato il primo esame, rispondendo ai requisiti tecnici richiesti dalla Federazione Internazionale. Secondo la FIA sia Bridgestone che Pirelli sono tecnicamente in grado di poter realizzare pneumatici adatti alle monoposto di Formula 1, e la palla è ora passata a Liberty Media. La partita prosegue quindi sul fronte commerciale.

I tecnici Pirelli lavorano su alcuni pneumatici di F1

I tecnici Pirelli lavorano su alcuni pneumatici di F1

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Un ruolo che va oltre la fornitura

Nel corso delle tredici stagioni affrontate a partire dal 2011, la Pirelli ha cambiato il suo ruolo. Da azienda fornitrice di pneumatici è diventata di fatto un partner di Formula 1, sposando tutte le iniziative introdotte sul fronte del marketing, dalla presenza presso le Fan zone dei circuiti agli Hot Laps (giri di pista che vengono offerto a ospiti con vetture sportive guidate da piloti di Formula 1), dalla F1 Exhibition (mostra itinerante sulla storia della F.1) al supporto del progetto F.1 Academy. Non è solo una questione di sostegno finanziario, quanto di una disponibilità di base a supporto delle iniziative che FIA e Liberty Media hanno varato nel corso degli anni.

Stagione dopo stagione è aumentato il numero delle gare (dalle 19 del 2011 alle 24 in programma nel 2024) con sforzi oltre che di produzione anche logistici non indifferenti. In un weekend di gara vengono portati in pista 1.800 pneumatici, che diventano 3.000 nei fine settimana in cui il programma prevede la presenza in pista anche di F.3 e F.2.

Per non correre rischi in Pirelli hanno strutturato anche una fabbrica di backup, in Turchia, uno stabilimento pronto ad entrare in funzione in caso di problemi nella fabbrica centrale in Romania. Non è una precauzione eccessiva, visto che di recente la Hankook ha subito l’incendio della struttura che produce le sue gomme racing, un imprevisto che ha generato molto allarme nelle categorie supportate dalla Casa coreana. Avere una factory di backup ha ovviamente dei costi non indifferenti, poiché ogni cambiamento del prodotto comporta il dover aggiornare in parallelo entrambe le sedi.

La sfida tecnica è cresciuta anno dopo anno

Il rapporto con le varie squadre, che ha registrato nel corso degli anni anche dei momenti di tensione, ha portato Pirelli a perfezionare i suoi servizi. Uno dei più apprezzati oggi è il supporto che i team ricevono per le loro simulazioni grazie al modello virtuale del pneumatico, arrivato ad un livello di precisione ed affidabilità da rappresentare ormai una certezza. Un valore aggiunto rivelatosi importante nel passaggio agli pneumatici da diciotto pollici, così come in precedenza con l’introduzione delle gomme larghe nel 2017.

Un passaggio, quest’ultimo, ricordato oggi come molto impegnativo per la Pirelli, poiché sei anni fa con l’introduzione delle ‘gommone’ fu costretta a ripensare completamente il prodotto potendo contare solo su dei test con delle ‘mule car’, monoposto che avrebbero dovuto riprodurre il carico aerodinamico delle vetture scese poi in pista la stagione successiva. In realtà le macchine 2017 confermarono valori di downforce decisamente più elevati.

Gli ingegneri Pirelli durante i test di gomme 2024

Gli ingegneri Pirelli durante i test di gomme 2024

Photo by: Pirelli

La filiera è un asset importante pro-Pirelli

Un giovane che oggi scende dal kart per iniziare la sua carriera in monoposto sa che guiderà delle gomme Pirelli fino alla Formula 1. Dalla F.4 alla F.Regional, per passare poi a F.3 e F.2, la gommatura è sempre garantita dalla Casa italiana, avendo creato negli anni un percorso completo che include tutte le maggiori categorie propedeutiche.

Una delle carte storiche che ha sempre giocato la Formula 2 per attirare piloti, è stata proprio quella di offrire ai giovani la possibilità di familiarizzare con un pneumatico molto simile a quello utilizzato in Formula 1, con annessa la necessità di doverlo gestire in gara, aspetto oggi fondamentale nella massima categoria.

Anche nello scenario delle serie ‘minori’ Pirelli si è fatta carico di iniziative che vanno oltre l’aspetto tecnico. Ad esempio, il vincitore del campionato di Formula 3 riceve un contributo di 300.000 euro per il successivo passaggio in Formula 2, un benefit di cui hanno beneficiato diversi piloti oggi presenti in Formula 1.

Ecco le Pirelli sperimentali per il 2024 che dovranno funzionare senza termocoperte

Ecco le Pirelli sperimentali per il 2024 che dovranno funzionare senza termocoperte

Photo by: Pirelli

L’abolizione delle termocoperte dipenderà dalla scelta del fornitore

C’è un ultimo aspetto che dipenderà dalla scelta che faranno a breve FIA e Liberty Media. Pur essendo ancora oggetto di dubbi da parte di diverse squadre, è partito da tempo il lavoro per una nuova generazione di pneumatici che potrà essere utilizzato senza termocoperte. Pirelli ha portato in pista un’anteprima di queste nuove gomme, la full-wet, ma la governance della Formula 1 spinge per avere a disposizione il prossimo anno tutta la gamma.

Se Pirelli non sarà confermata per il triennio 2025/2027, è probabile che lo sviluppo di questi pneumatici potrà essere bloccato, poiché non avrebbe senso proseguire il finanziamento di un progetto destinato ad essere utilizzato una sola stagione. Nel caso in cui dovesse entrare in scena Bridgestone, è altrettanto difficile che possa essere messo in programma lo studio e la realizzazione di una generazione di gomme destinata ad essere utilizzata per il solo 2025, considerando che nel 2026 ci sarà un’ulteriore gamma inedita di gomme legata ai nuovi regolamenti tecnici.

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