F1 | Pirelli: focus su nuove idee per ridurre il surriscaldamento
Secondo Pirelli, la decisione di eliminare il ban sulle termocoperte la aiuterà a realizzare pneumatici migliori per il 2025, dato che dovrà lavorare solamente su un filone di sviluppo invece che su due progetti paralleli. L'obiettivo è quello di ridurre il surriscaldamento delle coperture, aspetto che ha influito negativamente più dello scorso anno. Una delle proposte potrebbe essere sacrificare quella di parzialmente la fase di warm-up per garantire un prodotto più stabile durante lo stint.
Come spesso accade, gli pneumatici hanno rappresentato un tema di discussione anche quest'anno. Nel 2022, in occasione dei nuovi regolamenti tecnici, Pirelli aveva fatto debuttare la nuova misura da 18 pollici, non senza qualche polemica da parte dei piloti, i quali ne avevano criticato certe caratteristiche, soprattutto perché tendevano ad accentuare il sottosterzo.
Per questo, in vista della stagione 2023 il costruttore italiano aveva deciso di intervenire rafforzando le coperture anteriori, anche se i piloti hanno riportato pareri contrastanti sull'efficacia di questo cambiamento. Tuttavia, un punto comune nella disamina delle gomme gira attorno ai problemi di surriscaldamento e al degrado termico, che spesso quest'anno ha rappresentato un ostacolo.
Chiaramente ciò rappresenta un problema piuttosto importante, soprattutto quando ci si trova in scia ad altre vetture, in quanto impedisce ai piloti di spingere al massimo e di avvicinarsi ai rivali per tentare il sorpasso. Per quanto i regolamenti 2022 abbiano contribuito a ridurre la portata della scia sporca quando due monoposto si seguono da vicino, questo effetto negativo sarà sempre presente e ogni anno andrà peggiorando, dato che i team troveranno nuovi modi di raffinare l'aerodinamica rendendo ancor più importante girare in aria pulita.
Photo by: Erik Junius
Pirelli tyres preparation
Il problema del surriscaldamento degli pneumatici è stato discusso durante l'ultima riunione della F1 Commission, in cui è stato chiesto a Pirelli di concentrarsi su questo problema e di migliorare la guidabilità degli pneumatici in futuro. Nella stessa riunione è stato approvato l'annullamento del ban alle termocoperte inizialmente previsto per il 2025, il che consentirà al costruttore italiano di concentrarsi su un solo filone di sviluppo invece di doversi dividere su due fronti.
Simone Berra, ingegnere capo di Pirelli per la F1, ha spiegato che ora è chiaro il percorso da seguire per mettere in atto un programma di test che possa aiutare la Pirelli a proporre mescole migliori per il 2025: "Almeno ora l'obiettivo è chiaro, e più chiaro rispetto alle settimane precedenti. Sappiamo che dobbiamo lavorare nel 2024 con test di sviluppo per produrre una nuova generazione di compound. E questo sarà l'obiettivo", ha detto l'italiano.
"Continueremo a migliorare l'affidabilità degli pneumatici in termini di struttura, ma le mescole saranno il fulcro del nostro piano di sviluppo per il 2024, e lavoreremo ovviamente con maggiore attenzione al surriscaldamento", ha aggiunto Berra.
La prima fase sarà quella di studio, cercando di capire il perché il surriscaldamento sia stato un problema molto più grave quest'anno rispetto alla passata stagione. "Vogliamo cercare di capire perché, dal 2022 al 2023, l'effetto del surriscaldamento è stato maggiore. Qual è stata la ragione? Dopo questa analisi, che faremo a fine anno, cercheremo di capire dove lavorare sulle mescole per migliorare questo aspetto. Ovviamente vorremmo che i piloti fossero in grado di spingere il più possibile e che non dovessero gestire le temperature degli pneumatici. Questo è l'obiettivo da parte nostra".
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Un meccanico della squadra Haas F1 Team con un pneumatico Pirelli
Uno dei temi è anche capire la differenza tra il degrado termico e l'usura, la cui differenza per i piloti al volante non può sempre essere chiara. "Non credo che sia un problema di costruzione. Penso che a volte ci siano commenti sul surriscaldamento, ma non si tratta di un vero e proprio surriscaldamento. I piloti avvertono una mancanza di aderenza o un calo di aderenza, ma a volte è solo il pneumatico che si sta degradando a causa dell'usura, della grana o per altri motivi", ha aggiunto Berra.
"In passato è capitato di avere commenti sul surriscaldamento, ma non si trattava di un vero e proprio surriscaldamento. Ma in alcune gare abbiamo notato che le temperature erano elevate ed era soprattutto l'asse posteriore a risentirne. Quindi, dobbiamo distinguere quale sia la vera ragione".
Secondo Pirelli, la chiave sarà lavorare sulle mescole più che sulla struttura in sé dello pneumatico, anche se un intervento su quest'ultimo fronte potrebbe aiutare a ridurre le pressioni, incrementando così l'area di contatto con l'asfalto: "Penso che dobbiamo lavorare di più sulla mescola per quanto riguarda il surriscaldamento. Ovviamente, possiamo lavorare anche sulla struttura, perché se abbiamo uno pneumatico più affidabile e se riusciamo a diminuire un po' la pressione, questo ovviamente aiuterà anche l'effetto del surriscaldamento, in quanto aumenterà l'area di contatto e quindi si distribuirà più uniformemente la temperatura".
Photo by: Lionel Ng / Motorsport Images
Pneumatici Pirelli
"Ma di certo una mescola di per sé non cambia tutto. La mescola deve lavorare insieme alla struttura ed è per questo che dobbiamo progredire insieme: struttura e mescola".
In tal senso, l'appuntamento di Las Vegas ha fornito qualche feedback importate per Pirelli, le cui indicazioni vanno ad aggiungersi a quelle già raccolte durante la stagione. Durante il weekend americano, a causa della conformazione della pista e delle basse temperature si era evidenziato un problema di warm-up della mescola, la quale aveva bisogno di più di un giro per entrare in un buon range di funzionamento. Secondo quanto raccolto da Pirelli, al di là del prevedibile graining riscontrato sulla lunga distanza, per i piloti il ritardo nell'accensione della gomma non avrebbe rappresentato un problema insormontabile, il che ha aperto a nuove strade per il futuro.
L'idea sarebbe quella di sacrificare parzialmente la fase di warm-up delle coperture, ovvero la più delicata nella gestione della vita della gomma, in modo da garantire un prodotto più stabile e meno suscettibile al surriscaldamento durante lo stint: "Ciò che è interessante per me è che un commento di Max [Verstappen] è stato: 'Abbiamo avuto la possibilità di spingere sulle gomme'. Quindi ora, il punto è che probabilmente, per il futuro, possiamo lavorare in una direzione che sacrifichi un po' la fase di riscaldamento per poi proteggere la gomma da quel surriscaldamento che i piloti non gradiscono. Dobbiamo accettare un compromesso, ma in generale non abbiamo commenti negativi sul warm-up", ha spiegato Mario Isola, responsabile Motorsport Pirelli.
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