F1 | Pacchetti evolutivi: upgrade per McLaren, spesso downgrade per i rivali
McLaren ha iniziato la stagione in sordina, ma grazie a pacchetti evolutivi azzeccati è diventata il riferimento della Formula 1 nel 2024. Tutti gli avversari, anche se in modi diversi, sono stati rallentati per via di novità che hanno arrecato problemi inattesi.
L'auto di Lando Norris, McLaren MCL38, 1° posizione, in Parc Ferme
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Da quando la Formula 1 è entrata nell’attuale ciclo tecnico i celebri “pacchetti di aggiornamenti” sono diventati un argomento spinoso. Fino agli anni ’80 le squadre erano restie a mettere le mani su una monoposto vincente, poi si è entrati nell’era degli sviluppi a tempo pieno con i dipartimenti tecnici operativi ‘h24’ durante tutta la stagione. A partire dallo scorso anno qualcosa, però, è cambiato, i team hanno continuato a portare in pista degli ‘upgrade’ ma non di rado si sono rivelati dei ‘downgrade’. Un vero incubo per gli ingegneri, trovatisi alle prese con problemi inediti quando speravano di averne risolti di noti.
“Nessuno lo ammetterà, ma oggi quando montiamo particolari inediti sulle monoposto tocchiamo ferro - ha ammesso un ingegnere – non c’è più quella correlazione perfetta tra la pista e le simulazioni che per anni ci ha reso certi delle nostre scelte, basti vedere i volti dei tecnici quando il venerdì portano in pista delle novità”. C’è chi tocca ferro e chi si trova davanti ad una scelta che potrebbe rivelarsi cruciale per i verdetti mondiali della stagione 2024. Dopo il successo perentorio nel Gran Premio di Singapore, Andrea Stella ha ammesso che la prospettiva di andare a modificare la MCL38 non è tra le scelte più semplici. La squadra ha un pacchetto di novità pronte per il weekend di Austin, ma il dominio confermato da Norris a Marina Bay ha innescato qualche dubbio tra i tecnici di Woking.
“È uno dei miei pensieri – ha ammesso il team principal della McLaren - abbiamo alcune cose in cantiere ma quando ti ritrovi davanti a queste prestazioni bisogna essere cauti con gli sviluppi. Credo che ci si debba fidare del metodo di lavoro che abbiamo avuto finora, ma ci prenderemo tutto il tempo necessario per assicurarci che ciò che porteremo in pista sia in linea con le nostre aspettative”. Finora la McLaren ha fatto la differenza proprio su questo fronte, spiccando per l’efficienza immediata di ogni sviluppo tecnico portato in pista.
Sergio Perez, Red Bull Racing RB20, Yuki Tsunoda, RB F1 Team VCARB 01, Carlos Sainz, Ferrari SF-24
Foto di: Lionel Ng / Motorsport Images
In altri box la stagione ha visto riscontri ben diversi. La Mercedes si è complicata molto la vita con un fondo portato a Spa e che non ha mai rispecchiato le aspettative della squadra, in casa Red Bull si sono trovati alle prese con problemi inediti a causa delle novità introdotte a Zandvoort, tornando poco dopo al fondo di inizio stagione. Non è andata meglio alla Ferrari, ritrovatasi a saltellare dopo l’introduzione del pacchetto ‘Barcellona’, mentre l’Aston Martin è stata costretta a rimuovere dalle monoposto le novità portate a Imola per problemi di guidabilità.
La McLaren sembra avere una correlazione migliore, e forte di questo vantaggio è molto probabile che la squadra proseguirà con il suo piano di lavoro. Ma nel venerdì di Austin, in attesa che la pista emetta il suo verdetto, non mancherà un po' di apprensione. “In Formula 1 non ci si può tirare indietro – ha ammesso Stella – perché vuol dire esporsi al recupero degli avversari, e non conosciamo i piani delle altre squadre. Siamo molto competitivi, è vero, ma credo che dobbiamo continuare a essere aggressivi in termini di sviluppo”.
Molto diverso è lo scenario in casa Red Bull. I verdetti arrivati dopo la pausa estiva hanno confermato che la RB20 allo stato attuale non è in grado di impensierire la McLaren, di conseguenza ogni aggiornamento sarà il benvenuto non essendoci nulla da perdere. Un quadro molto differente rispetto a quello dello scorso anno, quando la RB19 si confermò in grado di dominare dalla prima all’ultima gara, ma dopo il Gran Premio d’Azerbaijan, parlando dei problemi attuali della monoposto, Horner ha sorpreso tornando proprio alla stagione 2023.
“Ovviamente il calo di performance di questa stagione è stato da parte nostra oggetto di molte analisi – ha rivelato – ed abbiamo scoperto che il primo errore è stato commesso nel fondo che abbiamo portato lo scorso anno nel Gran Premio di Spagna. Riguardando tutto a posteriori abbiamo scoperto che Checo ha iniziato ad avere problemi proprio da quel weekend, ma non abbiamo preso sul serio la sua situazione perché Max aveva vinto la gara…”.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.