F1 | Liberty Media vuole 10 weekend con la Sprint nel 2024
Il nuovo format provato a Baku sembra aver convinto dal punto di vista dello spettacolo, inoltre gli organizzatori locali sono pronti a pagare un extra per ospitare la doppia gara. Resta da capire però come reagiranno squadre e piloti, perché dietro alla facciata non sarebbero tutti così contenti...
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Liberty Media va avanti per la sua strada. Anche se sarà impossibile ottenere il totale consenso di addetti ai lavori ed appassionati, il format della Sprint Race sembra aver convinto i detentori dei diritti commerciali della Formula 1 a puntare su questa tipologia di weekend.
Si parla già di 2024, e da informazioni raccolte nel paddock di Miami sembra che l’obiettivo sia quello di portare da 6 a 10 gli appuntamenti ‘Sprint’ nel prossimo calendario, con un format in linea con quello che ha esordito a Baku lo scorso fine settimana.
In attesa di poter disporre dei riscontri complessivi degli share televisivi (sarà analizzato a fine stagione), un dato certo è che gli organizzatori locali che hanno ottenuto il format ‘Sprint’ si sono impegnati a versare un extra in più rispetto a chi ospita il programma tradizionale. Nel 2024 ci sarà il ritorno del Gran Premio di Cina, che porterà a 24 le gare in calendario, e con l’aggiunta di 10 gare sprint, saranno 34 le gare previste nell’arco della stagione.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23, Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Sergio Perez, Red Bull Racing RB19, Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Ora si tratterà di capire quali saranno le piste disposte a spendere un extra per avere il weekend con doppia qualifica e gara, ed in quale periodo dell’anno saranno concentrati. I vantaggi finanziari nel breve periodo sono garantiti, ma restano dei dubbi sull’effetto che potrà avere un aumento di gare di questa portata nel corso degli anni. Nel paddock quasi nessuno di esprime pubblicamente in modo negativo su questa prospettiva, ma a microfoni spenti qualche dubbio emerge.
“C’è il rischio di saturazione – ha commentato un addetto ai lavori – oggi non abbiamo strumenti per provarlo, ma ci sono altri sport che sono incappati in questo errore. La Formula 1 deve restare un evento, come lo è la Champions League nel calcio, e non come i campionati nazionali che ormai propongono partire quasi tutti i giorni togliendo un po' il gusto dell’esclusività”.
Dopo Baku la maggioranza dei piloti e diversi team principal si sono espressi favorevolmente sul nuovo format, lasciando al solo Verstappen il ruolo di voce fuori dal coro. Ma dietro la facciata la maggioranza dei ‘pro’ non è così schiacciante.
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