F1 | Lando domina, ma è felice a metà: Max non dà segni di cedimento
Norris domina a Singapore in una gara senza avversari, ma Max chiude secondo e limita i danni, perdendo ancora pochi punti dal britannico nel Mondiale Piloti. L'olandese ha il destino di questa stagione nelle sue mani.
Lando Norris, McLaren MCL38
Foto di: Lionel Ng / Motorsport Images
Pole position, una gara sempre al comando e un successo (il terzo stagionale) arrivato, di fatto, senza avversari. Lando Norris ha molto per rallegrarsi, ma il suo è sempre un sorriso a metà. Quando ha parcheggiato la monoposto sotto il podio nello spazio predisposto per il vincitore, ha visto arrivare alle sue spalle Max Verstappen. Come a Zandvoort il leader del mondiale ha limitato al massimo i danni, ribaltando uno scenario che ad inizio weekend era molto preoccupante. Il bilancio di tappa di Norris indica 7 punti rosicchiati a Max, con il gap nella classifica generale sceso a 54 lunghezze. Lando avanza, ma a passo lento.
Per la McLaren, sembra più leader nella classifica costruttori, il verdetto di Marina Bay è indubbiamente positivo, ma i sessantadue giri di gara sono stati più sofferti del previsto. Non per il potenziale della monoposto, decisamente la più performante, ma per due sbavature commesse da Norris che hanno rischiato di vanificare il lavoro di un weekend. Lando sta toccando con mano le difficoltà specifiche che comporta il ruolo di mattatore. Al giro 27, quando poteva contare su un margine di ben 23 secondi su Verstappen (grazie ad un ritmo impressionante con le gomme medie) ha perso la concentrazione riuscendo a recuperare in extremis la monoposto avviata ad un impatto contro le barriere che sarebbe stato clamoroso. È andata bene.
La vittoria cancella tutto, ma è sintomatico di quanto non sia semplice fare ciò che Verstappen ha fatto sembrare facile nelle due stagioni precedenti. Servirà il miglior Norris per inseguire il sogno mondiale, e servirà anche il supporto di Oscar Piastri, chiamato a togliere punti a Max. Se la monoposto confermerà il potenziale visto a Singapore Lando avrà la sua opportunità, ma servirà tutto il pacchetto alla sua massima efficienza per battere Max. “Sulle piste in cui si utilizza un carico aerodinamico, come qui a Singapore, andiamo molto bene – ha ammesso Andrea Stella – abbiamo gli esempi di Ungheria, Zandvoort e qui a Marina Bay, in questa configurazione credo che abbiamo la migliore efficienza aerodinamica di tutta la griglia. Ma sui tracciati con meno downforce credo che l'efficienza della Ferrari e della Red Bull siano molto più in linea con la nostra monoposto”.
Lando Norris, McLaren F1 Team
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
È ciò in cui spera Verstappen. Ormai sono mesi che il campione del mondo non ha più a disposizione la miglior monoposto, ma stringendo i denti è riuscito sempre a contenere il deficit al minimo possibile, come oggi a Singapore. Max è però consapevole che la strategia difensiva non basterà nelle ultime sei gare stagionali (più tre sprint) a contenere l’assalto della McLaren e di Norris. Nelle ultime quattro gare ha ceduto a Lando 26 punti, una media che se proseguisse non gli consentirebbe di aggiudicarsi il quarto titolo mondiale.
“Credo che combatteremo fino alla fine del campionato – ha commentato Christian Horner - siamo in vantaggio di 52 punti con sei gare da disputare, ci sono tanti punti in palio”. Il team principal della Red Bull ha confermato che ad Austin arriveranno sviluppi tecnici, probabilmente l’aggiornamento più delicato che la squadra porta in pista dai tempi dei testa a testa con Lewis Hamilton e la Mercedes.
“Non è ancora tutto finalizzato – ha confermato Horner - ci sono molte informazioni che sono emerse negli ultimi due weekend che influenzeranno un po' ciò che porteremo in macchina ad Austin. Ma ci attendono piste molto diverse tra loro, dalle ampie curve veloci di Austin, al rettilineo ad alta quota del Messico, nonché il Brasile, circuito a sua volta differente dai precedenti. Sarà interessante”. L’interesse ci sarà, questo è certo, ma solo pochi mesi fa nessuno in Red Bull (e non solo in Red Bull) avrebbe immaginato che quella di Austin sarebbe stata per Verstappen e la sua squadra una sorta di ultima chiamata. Il tutto, però, sempre a patto che la McLaren si confermi nella forma di Marina Bay.
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