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Formula 1 GP del Qatar

F1 | GP Qatar fuori dagli schemi: dietro Max, stupisce la McLaren

L'anacronistica gara disputata a Lusail con l'obbligo di fare tre pit stop per salvaguardare le gomme sui cordoli piramidali ci ha offerto un GP del Qatar che farà discutere a lungo non solo per il terzo titolo di Verstappen. L'olandese vince anche la domenica davanti a due McLaren capaci di sfruttare condizioni ambientali troppo artificiose che hanno trasformato la corsa in quattro stint tirati. La Mercedes ha fatto harakiri dopo il via, mentre la Ferrari non è mai stata in partita. Piloti stremati dal caldo.

Gianpiero Lambiase, Max Verstappen, Red Bull Racing, 1a posizione, Lando Norris, McLaren, 3a posizione, discorso sul podio

Si parlerà molto del Gran Premio del Qatar. Max Verstappen campione del mondo, nonché vincitore per la quattordicesima volta in stagione, la conferma McLaren con la sorpresa Oscar Piastri, l’harakiri Mercedes, le strategie imposte e una cascata di track-limit. Le gerarchie in campo hanno però permesso di evitare strascichi polemici, visto che sul successo di Verstappen c’erano davvero pochi dubbi, e dopo la gara Sprint di sabato anche sul potenziale della McLaren, confermatasi all’altezza dell’exploit di Suzuka.

Di inedito a Lusail non ci sono stati solo i tre pit-stop imposti, ma anche un team radio dell’ingegnere di pista di Verstappen, Gianpiero Lambiase, che nel secondo stint di gara ha chiesto a Max di aumentare il ritmo.

Solitamente accade il contrario, ma nella notte del Qatar Verstappen non ha potuto correre per tutti i 57 giri in programma con un secondo (e forse più…) in tasca. Le McLaren non sono mai state in grado di arrivare a distanza problematica, ma al giro 35 Piastri era a cinque secondi dal leader. Detto, fatto: Verstappen si è messo in modalità qualifica, stampando un giro più veloce stellare e ha tranquillizzato il suo muretto box.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Tra tanti aspetti che saranno oggetti di valutazione, c’è uno spiraglio di positività, ovvero aver rivisto (per motivi artificiali) una gara molto più tirata del solito per la mancanza della necessità di gestire le gomme. Un aspetto di cui Max si è anche un po' lamentato a fine gara, perché girare sempre con gomma fresca vanifica una nelle bontà tecniche della sua monoposto.

Verstappen alla fine della corsa si è confermato anche uno dei piloti meno affaticati, un bonus che gli consentirà una nottata di festeggiamenti insieme alla squadra, dopo un piccolo assaggio nella serata di sabato.

La squadra che ha lasciato il Qatar con il maggior bottino di tappa non è però la Red Bull. Un verdetto a sorpresa, in parte dovuto alla ormai sempre più assente Perez, ma soprattutto legato ad una McLaren che si conferma sempre più nel ruolo di seconda forza.

Sono 47 i punti messi insieme da Piastri e Norris, e l’Aston Martin è ormai nel mirino a undici lunghezze. Norris ha superato Russell nella classifica piloti, e minaccia la sesta posizione di Leclerc. Per la Mercedes la domenica è stata una grande delusione per il contatto fratricida tra Hamilton e Russell alla prima curva. La responsabilità è di Lewis, che ha ammesso l’errore, e il passo gara confermato successivamente da George ha aumentato i rimpianti.

Poteva essere la gara dell’allungo definitivo sulla Ferrari nella classifica Costruttori, invece il bottino di tappa è un modesto “+2”. L’assenza di Carlos Sainz ha offerto un assist che la Mercedes non ha saputo cogliere, e Leclerc ha potuto ben poco contro Russell, nonostante quest’ultimo abbia ripreso la sua corsa dall’ultima posizione.

La SF-23 a Lusail è stata poca cosa, lo si è visto in qualifica ma soprattutto in gara, dove ha pagato un gap prestazionale importante nei confronti di McLaren e Mercedes. Sainz si è perso poco, ora la speranza della Scuderia è di ritrovare ad Austin un layout più confortevole, ma soprattutto la buona notizia è l’avvicinarsi della fine di una stagione che non lascerà grandi ricordi.

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