F1 | Ferrari: una boccata d'ossigeno, trovata la strada giusta?
Montreal potrebbe aver aperto la via per un rilancio della Scuderia dopo la cocente delusione di Barcellona. La SF-23 ha permesso a Leclerc e Sainz di fare una rimonta puntando su due aspetti che fino a ieri erano delle critica: gestione delle gomme e strategie. La squadra di Maranello ha trovato consistenza nel passo gara, dando la sensazione che la monoposto evoluta possa avere importanti margini di crescita. Ma per ora se ne parla solo sottovoce...
Il Gran Premio del Canada potrebbe diventare il passaggio più importante nella stagione 2023 della Ferrari, la gara della svolta, quella che ha cambiato lo scenario. Il condizionale è d’obbligo per due motivi, legati alla necessaria conferma su una tipologia di tracciato differente rispetto al circuito di Montreal, e alla prudenza necessaria quando si parla della SF-23, finora oggetto ad alto tasso di imprevedibilità.
Quanto visto sulla pista Gilles Villeneuve è stato però un messaggio chiaro, e paradossalmente la Ferrari è riuscita a convertire la decima ed undicesima posizione sulla griglia di partenza nella quarta e quinta sotto la bandiera a scacchi facendo la differenza su due fronti che fino alla scorsa gara erano stati oggetto di criticità: gestione delle gomme e strategie.
Frederic Vasseur, Team Principal Ferrari, con il vice presidente del Cavallino, Piero Ferrari
Photo by: Ferrari
I sorrisi visti a fine gara sui volti di Leclerc, Sainz, Vasseur e un po' in tutta la squadra, non sono ovviamente riferiti al bottino di tappa, quanto all’aver ritrovato quella direzione persa nel primo terzo di stagione.
I ventidue punti di Montreal non sono da buttar via, ma è soprattutto la prospettiva con cui si potrà guardare alle prossime gare ad aver portato un’iniezione di fiducia. Finora le due SF-23 erano state ‘belle del sabato’ per arenarsi ventiquattr’ore dopo, a Montreal è stato l’inverso. Manca ancora il weekend in cui poter valutare la combinazione dei due aspetti positivi, un fine settimana che la Ferrari spera di poter mettere insieme molto presto.
Uno degli aspetti che più hanno colpito nel Gran Premio di Montreal è stata la sicurezza con cui il ‘muretto’ della Scuderia ha agito nel corso del dodicesimo giro di gara, quando l’impatto contro una barriera di George Russell ha causato l’ingresso in pista della safety car.
Ferrari SF-23: riparata la tavola di Leclerc prima del via
Photo by: Giorgio Piola
Tutti i piloti partiti con gomme medie sono tornati ai box per il pit-stop, Leclerc e Sainz no. “Volevamo lasciare Carlos e Charles in pista per permettergli di girare a pista libera”, ha spiegato dopo la corsa Vasseur, ed in effetti quando la gara è ripresa i tempi delle due Ferrari si sono confermati veloci nonostante siano arrivate a coprire ben 40 giri con il set di gomme montato al via.
Una strategia coraggiosa ma risultata perfetta, perché ha permesso ad entrambi i ferraristi di risalire fin sotto il podio. Un altro aspetto positivo è emerso con le temute gomme hard. La mescola più dura (del weekend) era stata fonte di grandi problemi nel Gran Premio di Spagna soprattutto per Leclerc, mentre oggi a Montreal ha funzionato molto bene.
“È stato importante vedere che nella seconda parte della corsa i nostri piloti giravano negli stessi tempi dei primi tre in classifica – ha commentato Vasseur - stiamo progredendo gara dopo gara: continueremo a concentrarci su noi stessi, a lavorare sodo nella direzione che abbiamo individuato e a curare ancora di più ogni dettaglio per avere un weekend perfetto dal venerdì alla domenica”.
Carlos Sainz, Scuderia Ferrari
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
A fine gara Leclerc, quasi timoroso ad abbozzare un sorriso, ha definito la sua corsa come la migliore in questa prima parte di stagione, riferendosi al rendimento della monoposto. Vasseur ha annunciato anche sviluppi tecnici in vista delle prossime gare, mettere carne su un fuoco che di colpo si è ravvivato.
Il tutto, però, viene comunicato quasi sottovoce, la paura di alzare troppo l’asticella delle attese è ancora di casa tra gli uomini della Scuderia, e probabilmente è giusto così. La sensazione di una boccata d’ossigeno respirata a pieni polmoni è però innegabile, così come l’impressione che a fine campionato si dividerà la stagione della Ferrari tra un ‘pre’ ed un ‘post’ Canada.
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