F1 | Ferrari: per Leclerc ora è più ambiziosa ma non ancora vincente
La Scuderia torna al Red Bull Ring dove Leclerc l'anno scorso ha conquistato l'ultima vittoria della rossa. Il team di Maranello cerca un rilancio con un importante pacchetto aerodinamico. La squadra del Cavallino si aspetta delle conferme dopo le positive indicazioni emerse in Canada, anche su un tracciato più probante come quello di Spielberg. Charles è ottimista anche se il format della gara Sprint non facilita l'introduzione di nuove soluzioni con un solo turno di libere.
Non è la prima volta che accade questa stagione, ma per la Ferrari il weekend del Gran Premio d’Austria sarà un passaggio importante. I riscontri incoraggianti emersi a Montreal andranno verificati in uno scenario differente, ovvero su una pista con un asfalto più aggressivo (previste le due soste per tutti) e un layout molto differente.
Il circuito Gilles Villeneuve è un classico ‘stop and go’, mentre in Austria sono presenti diverse tipologie di curve. Tra tutte le più temute sono la 9, che si percorre in sesta marcia a 220km/h e la 10 (quarta marcia, 180 km/h) che immette sul rettilineo d’arrivo.
Confronto vecchio e nuovo fondo Ferrari
Photo by: Gianluca D'Alessandro
Sono due gli interrogativi a cui la Ferrari cerca risposta sul Red Bull Ring. Il primo riguarda la tenuta delle gomme in gara, visto che soprattutto l’anteriore sinistra sarà molto sollecitata, il secondo sarà l’impatto del porpoising, a Montreal manifestatosi in forma ridotta ma pur sempre presente sulle due SF-23.
“Ad essere onesti, non vedo alcun motivo per pensare che a Montreal la nostra monoposto possa essersi adattata meglio rispetto a questa pista – ha commentato Leclerc con un certo ottimismo – ovviamente sarà importante confermare il passo avanti che pensiamo di aver fatto in Canada. Credo che stiano andando nella giusta direzione, soprattutto in termini di coerenza e feeling. E ogni volta che queste due cose si sposano bene, la performance è migliore. In Canada ho potuto spingere un po' di più e ad essere più a mio agio con la macchina, quindi, sì, è stato decisamente un passo avanti”.
Ferrari SF-23, dettaglio tecnico del fondo visto in Austria
Photo by: Giorgio Piola
Per Leclerc e la Ferrari l’appuntamento austriaco coincide con una ricorrenza non proprio gradita. Lo scorso anno sul Red Bull Ring arrivò quella che resta ad oggi l’ultima vittoria per la squadra e per Charles, un successo che sembrò rilanciare le ambizioni iridate del monegasco.
Il corso della stagione ha detto però altro, ed oggi lo stesso Leclerc è tornato sull’argomento. “Dodici mesi fa eravamo in una situazione molto diversa. Siamo arrivati qui con una macchina molto competitiva e sapevamo di poter sfidare la Red Bull, oggi invece sappiamo che la stessa Red Bull è ancora avanti per quanto riguarda il passo gara. Gli obiettivi sono diversi rispetto al 2022, ma porteremo in pista alcuni aggiornamenti sulla macchina che probabilmente ci aiuteranno a proseguire nella giusta direzione, ma (se parliamo di vittoria) non è per questo fine settimana”.
C’è un’altra sfida nel fine settimana per la Ferrari, e riguarda proprio le novità tecniche che scenderanno in pista dopo il primo check fatto sul circuito di Fiorano. La squadra avrà a disposizione solo l’ora della sessione FP1 per deliberare il tutto, poi essendo un weekend ‘sprint’, due ore dopo scatterà il parco chiuso.
“Sotto diversi aspetti sarà più difficile del solito – ha confermato Leclerc – in questi casi non si può fare il consueto back to back (il confronto della nuova configurazione con la vecchia). Quando c’è questo format l’aspetto più importante è mettere a punto la monoposto, e tutti gli sforzi vanno in quella direzione, non c'è spazio per errori in termini di set-up. E non c'è nemmeno spazio per testare le nuove parti ed avere delle conferme. Quindi sarà un po' più difficile trarre conclusioni da un weekend come questo, ma successivamente avremo molto da analizzare”.
Altro tema del weekend, in tradizione con Spielberg, è il traffico previsto in qualifica. Soprattutto nella sessione Q1 lo scorso anno emersero molti problemi, a causa della ridotta estensione del tracciato che rende difficile trovare le condizioni per completare un giro pulito.
“Non sarebbe una cattiva idea dividere la sessione Q1 in due gruppi con dieci monoposto ciascuna – ha commentato Sainz – perché vediamo che nel Q2 e Q3 con meno vetture in pista la situazione migliora molto. Sarebbe da provare”.
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