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F1 | Ferrari: il rilancio della SF-23 in tre (o quattro) mosse

La Scuderia ha definito i tempi per lo sviluppo della SF-23 dopo che sono state individuati i problemi della rossa e le modifiche per provare a risalire la china. L'evoluzione della macchina avverrà in tre step: diffusore a Baku, sospensione posteriore a Imola e pance a Barcellona. Non sono da escludere anche piccole novità a Miami se alcuni pezzi arriveranno in tempo per la prima trasferta USA, dove è già previsto un pacchetto di adattamento alla pista cittadina.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Nel Reparto Corse sono giorni febbrili: la Ferrari ha pianificato gli sviluppi della SF-23 per quello che è l’atteso rilancio della rossa dopo una partenza di campionato di F1 molto al di sotto delle aspettative.

Anche nei giorni della Pasqua ci sarà una Gestione Sportiva con i suoi effettivi impegnati a cercare di risalire la china in tempo per il GP di Spagna del 4 giugno, quando la rinnovata monoposto del Cavallino dovrebbe presentarsi nel completo abito nuovo, abiurando al proprio concetto aerodinamico per convertirsi, per quanto possibile, alla filosofia della Red Bull RB19.

Lo aveva programmato la Mercedes che rinuncerà alle “zero-pod” della W14 e si è convinta anche la Ferrari, anche se in maniera più tardiva. I tecnici di Maranello avrebbero programmato un piano di rilancio in tre-quattro tappe.

L'abitacolo della Ferrari SF-23 di Charles Leclerc

L'abitacolo della Ferrari SF-23 di Charles Leclerc

Photo by: Lionel Ng / Motorsport Images

Si tratta di una… corsa contro il tempo e il tentativo dello staff coordinato da Enrico Cardile è quello di anticipare le modifiche che si possono mettere in macchina non appena sarà possibile avere la necessaria dotazione di ricambi per due vetture.

I tre capisaldi che sono stati fissati nel calendario sono: Baku, Imola e Barcellona. Sulla carta, dalla prossima gara un GP sì e uno no dovremmo vedere sbocciare delle novità tecniche. Non è escluso, invece, che al di là dello specifico aggiornamento per il cittadino di Miami ci possa essere qualche anticipo sui piani di Imola.

A grandi linee possiamo riassumere le macro aree di sviluppo: Baku con un nuovo diffusore, Imola con la sospensione posteriore e a Barcellona debutteranno le nuove pance Red Bull by Ferrari. Tutte le altre modifiche più piccole saranno influenzate dai tempi di realizzazione delle singole parti e dall’andamento sulla SF-23 delle novità introdotte in precedenza.

Come abbiamo già detto in precedenza, la Ferrari ha varato questo robusto piano che si mangia buona parte del budget cap destinato all’evoluzione della SF-23 solo dopo aver trovato la causa della mancata correlazione fra i dati della galleria del vento e della pista che ha mandato nel panico il team di Maranello nelle prime due gare (Bahrain e Jeddah).

Non avrebbe avuto alcun senso lanciare una serie di aggiornamenti della monoposto senza avere la certezza di aver definito una “base line” nella messa a punto della macchina. L’Australia non ha fruttato punti alla Ferrari, ma quanto meno ha fornito delle risposte importanti alle domande più inquietanti.

Del mondiale controllato da Max Verstappen non è proprio il caso di parlarne, ma nell’inversione di tendenza che potrebbe riportare la Scuderia al ruolo di seconda forza per sperare un riavvicinamento alle prestazioni della Red Bull nella GeS ci credono eccome.

Carlos Sainz e Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Carlos Sainz e Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

È la grande occasione per questo gruppo di lavoro di riscattare una stagione nata male con una macchina che doveva essere lo spauracchio del Circus e che, invece, si è rivelata un flop più grande di quanto non siano le sue effettive potenzialità. A Maranello stanno provando a mettere in ordine ogni cosa e non potranno sbagliare, altrimenti la mannaia di Fred Vasseur andrà a colpire in modo pesante. C’è chi già sostiene che il ruolo del francese sia stato depotenziato.

Diamogli tempo, perché in realtà una silenziosa campagna acquisti sarebbe già partita, ma la Ferrari deve fare i conti con tecnici stranieri che non vogliono venire in Italia: nella Scuderia oggi manca una figura di riferimento che possa dare delle garanzie su un progetto a medio-lungo termine. I vertici aziendali (John Elkann e Benedetto Vigna) si sono eclissati, preferendo il silenzio. Non c’è una… prima guida (e non ci riferiamo ovviamente a Leclerc) che permetta di stabilizzare la barca in piena tempesta.

In questa delicata fase sta partendo anche il progetto del motore 2026: Enrico Gualtieri, capo dei motoristi, l’ha affidato al creativo del gruppo, Wolf Zimmermann, responsabile dell’area progetti avanzati. Il tedesco, che è anche il “padre” dello 066/7, sta lavorando al monocilindrico da un paio di mesi, dopo che sono state chiarite alcune norme regolamentari che non erano affatto chiare.

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