F1 | Bocciati i concetti Ferrari e Mercedes, si copia Red Bull
La convergenza delle scelte tecniche verso la soluzione più prestazionale è già in atto: tanto a Brackley che a Maranello stanno rivedendo d'urgenza le loro monoposto che erano rimaste fedeli alle rispettive filosofie costruttive (zeropod e pance con lo scavo). Al di là dei vincoli di progetto diventa sempre più evidente che il concetto più giusto è quello delle pance spioventi sviluppato sulla RB19 e ripreso dall'Aston Martin.
Alla presentazione delle nuove monoposto ci eravamo stupiti di constatare che al secondo anno del regolamento con l’effetto suolo ci fossero ancora tre filosofie tecniche molto diverse, dando la sensazione che fosse ancora possibile evolvere concetti molto diversi per cercare di essere vincenti.
Sono bastati tre Gran Premi della stagione 2023 per far cambiare idea a due dei tre top team: la Red Bull domina la scena con la RB19, mentre Mercedes e Ferrari hanno avviato la revisione dei loro progetti nel tentativo di riavvicinarsi alla squadra campione del mondo e a Max Verstappen, serio candidato al terzo titolo iridato di fila.
Carlos Sainz con la Ferrari SF-23 caratterizzata dalle pance scavate
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Non deve stupire, anzi, che nel novero dei “grandi” si sia infilata, non troppo a sorpresa, l’Aston Martin che ha avuto il coraggio di imboccare il filone aerodinamico della Red Bull per tirare fuori una “verdona” che estremizza alcuni concetti di Adrian Newey e si spinge oltre nell’hardware della macchina, candidandosi come la prima squadra che potrebbe essere capace di rompere l’egemonia di Milton Keynes.
Mercedes ricusa le “zeropod” e dal GP dell’Emilia Romagna di Imola farà debuttare una freccia nera rivista e corretta da James Allison, mentre la Ferrari non rinuncerà alla vasca sopra alle pance, ma scaverà le fiancate con un nuovo disegno che andrà incontro ai dettami Red Bull. Insomma in F1 si va affermando in modo chiaro che il filone di sviluppo più prestazionale sembra quello delle pance spioventi.
Ma cambiare in corsa non sarà facile, sia per i vincoli di spesa legati al budget cap, sia per i limiti di tempo, dal momento che fra un paio di mesi inizierà la progettazione delle macchine 2024: non sorprende, quindi, che Fred Vasseur preferisca non parlare di versione B della SF-23, anche se le differenze che vedremo sulla rossa che correrà a Barcellona saranno tali da autorizzare un suffisso alla sigla che conosciamo.
George Russell, Mercedes F1 W14
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Non contano i sofismi, quanto la sostanza: Mercedes e Ferrari “sparano” i colpi che hanno in canna consapevoli che i cambiamenti avranno degli effetti nella configurazione aerodinamica, ma i vincoli di layout non potranno essere scavalcati perché telaio, motore e cambio non si toccano.
"La W14 – spiega Andrew Shovlin, capo degli ingegneri in pista di Mercedes - è un'evoluzione dell'auto che avevamo l'anno scorso, condizionata da dove era ed è sistemata la struttura per l'impatto laterale. È evidente che la soluzione scelta non ci ha dato le prestazioni che volevamo, ma detto questo sappiamo che ci sono altre aree della macchina dove possiamo migliorare. Sarebbe fuorviante pensare che tornando a una pancia più tradizione, svanirà il divario”.
Confronto tra l'abitacolo della Mercedes W14 e quello della Red Bull RB19
Photo by: Camille De Bastiani
È sempre più evidente che le difficoltà della Stella derivano anche dalla posizione dell’abitacolo troppo avanzata rispetto alla disposizione che ha scelto la Red Bull con l’intento non tanto di avere il fondo più lungo possibile, quanto mantenere la maggiore distanza possibile fra la ruota anteriore e le fiancate, evitando che le nocive turbolenze possano sporcare o rompere i vortici che devono generare la minigonna pneumatica.
Anche la Ferrari studia importanti correttivi che chiedono il parziale rifacimento dell’impianto di raffreddamento (spostamento di tubi e canalizzazione, più che di radiatori) per inseguire quei vantaggi aerodinamici che mancano. Entrambe le squadre hanno varato importanti modifiche alla sospensione posteriore per abbassare il retrotreno oltre certe velocità, nella speranza di far stallare il diffusore.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
L’orientamento è quello di andare nella direzione tecnica tracciata dalla Red Bull: sarà da scoprire chi fra Mercedes e Ferrari avrà più vincoli di progetto per trarre maggiori benefici. La confluenza delle scelte tecniche è in atto, ma un fatto è certo: mentre a Brackley e a Maranello cercano di ridurre il gap dalla RB19 con le evoluzioni in arrivo, Adrian Newey, con la mente sgombra, può già pensare alla macchina del 2024. Giusto per mantenere un vantaggio acquisito sul campo…
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