F1 | Nel 2026 e-fuel uguale per tutti o ci sarà libera ricerca?
Fra i punti controversi della Formula 1 del futuro c'è un aspetto che sta diventando importante: la benzina a zero impatto ambientale sarà una mono fornitura, oppure verrà lasciato ai Costruttori un campo di ricerca che potrebbe contribuire allo sviluppo di benzine sintetiche utili anche alla grande mobilità? Alla domanda non sarebbe stata ancora trovata una risposta, mentre i motoristi vorrebbero sapere quale sarà l'orientamento di Liberty Media e FIA.
Il regolamento tecnico sulle power unit 2026 è stato ormai incardinato e i Costruttori hanno cominciato il lavoro di studio e analisi. L’Audi non ha fatto mistero che alla fine dell’anno andrà in moto la prima unità che sarà prodotta dal marchio dei quattro anelli.
Le forti polemiche che avevano spinto la Ferrari a non siglare l’accordo sui motori 2026 sono ormai lontane, anche se ancora resta un punto importante di discussione che non è stato ancora definito. Ci riferiamo all’e-fuel, il carburante sintetico che avrà il compito di alimentare i propulsori d F1 della prossima generazione, visto che fino alla fine della stagione 2025 saranno omologate le power unit ora in uso.
Qual è il punto di caduta sulla benzina a impatto zero? Pare che non si sia trovato ancora un accordo se definire un fornitore unico che serva tutti i Costruttori o se, invece, lasciare un campo di ricerca aperto che possa ingolosire i produttori a produrre un carburante che possa essere evoluto alla ricerca delle prestazioni, ma non solo.
Il promotore della Formula 1 starebbe spingendo per andare nella direzione del fornitore unico, mentre i produttori di e-fuel (non è detto che debbano essere dei petrolieri come l’Aramco) vorrebbero le mani libere per avere la possibilità di sviluppare le benzine, puntando all’innovazione che potrebbe avere una ricaduta diretta sui motori endotermici di nuova generazione che saranno studiati appositamente per alimentare le vetture che potranno ancora andare sul mercato.
I costruttori di motori e, più in generale i team di F1, temono che con l’eventuale fornitore unico il possibile risparmio derivante da un prodotto standard uguale per tutti, potrebbe essere eroso dall’uscita dal Circus dei grandi petrolieri (Shell, Petronas, ExxonMobil, BP) che contribuiscono con le loro munifiche sponsorizzazioni a corroborare i budget delle squadre.
Siccome si stratta di un tema sensibile nella definizione di una Formula 1 a vocazione green, l’argomento per ora è stato trattato con le pinze, anche se i motoristi vorrebbero lavorare andando nella giusta direzione.
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