Michelin, no a ritorno: "F1 vuole show e gomme con tanto degrado"
La casa francese ha spiegato di non essere interessata a prendere parte al tender lanciato dalla FIA per diventare il fornitore esclusivo per la F1 e le altre categorie propedeutiche a partire dal 2025. Secondo Michelin la Formula 1 punta allo spettacolo con gomme che si distruggono da sole, mentre il costruttore transalpino vorrebbe gomme più durature che permettano di spingere dal primo all'ultimo giro.
Verso la fine di marzo, la FIA ha ufficialmente lanciato il tender per la presentazione di offerte da parte di case di pneumatici interessante a diventare il fornitore esclusivo per la F1 e le altre categorie propedeutiche a partire dal 2025.
Il fornitore dovrà infatti fornire le gomme non solo per la massima serie, ma anche per la Formula 2 e la Formula 3 per un periodo di tre anni, dal 2025 al 2027, con opzione aggiuntiva per la stagione 2028. Anche in questo caso, il costruttore sarà scelto in maniera esclusiva, quindi vi sarà solamente un singolo fornitore, senza riaprire le sfide del passato.
Il tender costituisce la prima fase del processo di nomina da parte della FIA di un fornitore esclusivo di pneumatici per i tre campionati, quella in cui i vari costruttori interessati presenteranno le proprie proposte. La casa prescelta fornirà nuovi pneumatici da 18 pollici a partire dal 2025, in quanto l’attuale tender in vigore con Pirelli si concluderà alla fine del 2024.
Al momento, solo il costruttore italiano ha espresso in maniera concreta il proprio interesse a prendere parte al tender, anche se sono in fase di studio tutti i documenti richiesti dalla FIA prima della scadenza prevista per il 15 maggio. Al contrario, altre case hanno invece mantenuto una posizione più defilata, tra cui Michelin, la quale non sembra interessata a prendere parte al bando.
Secondo quanto dichiarato dalla Federazione, gli obiettivi per le nuove gomme sono stati concordati attraverso la consultazione con Liberty Media e le squadre: il target sarebbe quello di ridurre al minimo il surriscaldamento e riscontrare un basso degrado, pur creando la possibilità di variare la strategia. Secondo la casa francese, tuttavia, si tratterebbe più di una dichiarazione di facciata, perché per avere spettacolo la F1 vuole coperture con degrado accentuato che possa portare a più pit stop e a varie situazioni strategiche.
Pirelli è l'attuale fornitore di gomme per la F1 e le categorie propedeutiche
Photo by: Motorsport Images
"Abbiamo discusso con loro per molto tempo e non siamo d'accordo, perché dicono che per avere lo spettacolo bisogna avere pneumatici che si distruggono. E credo che non sappiamo come farlo. Quindi, non possiamo essere d'accordo ", ha dichiarato Menegaux a The Drive, spiegando che Michelin non è d'accordo sul fatto che il modo migliore per produrre gare competitive e spettacolari sia necessario progettare pneumatici con un degrado accentuato.
Secondo il responsabile della casa transalpina, le gare migliorerebbero in termini di spettacolo seguendo proprio la strada opposta, ovvero dare ai piloti la possibilità di spingere con costanza: “Le squadre dovrebbero comprendere le prestazioni degli pneumatici e sfruttare il fatto che lo pneumatico si comporta bene dal primo all'ultimo giro”.
Attualmente Michelin è fornitore ufficiale per la MotoGP e le Hypercar nel campionato WEC
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Per queste ragioni, Menegaux non vede il futuro di Michelin in Formula 1 a breve termine: “Innanzitutto, dobbiamo ricordarci perché Michelin è nelle corse. Il primo elemento non riguarda lo spettacolo. Non si tratta del marchio. Si tratta della tecnologia. Siamo nelle corse perché è il modo migliore per testare rapidamente una nuova tecnologia. Questa è la prima ragione”.
"E naturalmente ci sono dei vantaggi collaterali, come lo spettacolo. Un vantaggio collaterale è la notorietà del marchio. Ma in termini di notorietà del marchio, Michelin è uno dei marchi più conosciuti al mondo. Non abbiamo bisogno di farlo", ha aggiunto Menegaux, sottolineando la forza del marchio francese anche in termini di notorietà.
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