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F1 | Alpine: i dipendenti contro il "tradimento" alla PU Renault

I motoristi della Renault hanno parlato ufficialmente dopo che Alpine ha svelato la propria intenzione di abbdonare le Power Unit del marchio francese per diventare cliente di un altro costruttore dal 2026. I dipendenti hanno chiesto ad Alpine di rivedere i programmi, svelando anche qualche dettaglio su come stesse procedendo lo sviluppo della PU.

Esteban Ocon, Alpine A524

Come prevedibile, il piano d’addio ipotizzato dall’Alpine alle Power Unit Renault a partire dal 2026 non è stato accolto positivamente dai dipendenti della sede di Viry-Chatillon, i quali hanno fatto sentire la propria voce chiedendo al costruttore francese di rivedere i piani.

Come confermato da Bruno Famin alla vigilia del Gran Premio del Belgio, figura chiave in Alpine e Team Principal fino a qualche settimana fa, il piano già in atto sarebbe quello di rinunciare alle PU Renault per diventare cliente di un costruttore rivale che, nella fattispecie, sarebbe Mercedes. Secondo i dipendenti Renault, questa scelta rappresenterebbe una sorta di “tradimento” verso Renault e i suoi tecnici, anche perché i lavori dietro le quinte per la preparazione della Power Unit 2026 sono già iniziati.

La scelta avrebbe diverse ragioni alle spalle, a partire dal piano economico, dato che produrre in proprio una Power Unit, tra l’altro solo per un team, rappresenta un investimento importante, tenendo anche a mente che per il costruttore non ci sono premi finanziari come avviene, invece, per le squadre. Seppur dal 2026 arriverà un limite di spesa anche per i motoristi, è chiaro che rimanga comunque una spesa di una certa portata che, in questo momento, non sembra dare il ritorno sperato.

Alpine A523, dettaglio tecnico

Alpine A523, dettaglio tecnico

Foto di: Giorgio Piola

Decisione finale entro fine settembre

La decisione finale sul piano motori e sul futuro della sede di Viry, dove vengono sviluppate e prodotte le Power Unit, è prevista per il 30 settembre, anche perché la legge francese è piuttosto chiara quando si tratta di mettere al sicuro il posto di lavoro dei dipendenti. Famin ha spiegato che nessun tecnico verrà licenziato, bensì verranno ricollocati attraverso un piano ipotizzato da Renault per trasferire l'attenzione del personale di F1 della fabbrica francese allo sviluppo di nuove tecnologie.

L'attuale personale addetto ai motori Renault ha già espresso il proprio disappunto dietro le quinte verso i dirigenti e l’amministratore delegato di Renault Luca de Meo in merito alla decisione di abbandonare il progetto Power Unit, ma ora hanno espresso le proprie preoccupazioni anche in maniera ufficiale. Una dichiarazione rilasciata dal Consiglio Sociale ed Economico dei dipendenti Alpine di Viry-Chatillon (Conseil Social et Economique), inviata a Motorsport.com, ha sottolineato che sarebbe più che sensato continuare il progetto motori 2026 anche all’interno del gruppo Renault.

"La direzione del Gruppo intende interrompere il programma 2026 a Viry-Chatillon e optare per una fornitura di motori, probabilmente da parte di Mercedes. Il motivo addotto è un significativo risparmio, scambiando i costi di sviluppo di 120 milioni di dollari con 17 milioni di dollari di fornitura annuale", si legge nella nota, rimarcando quanto sostenuto da Famin qualche settimana fa, quando aveva spiegato come i costi di fornitura sono notevolmente inferiori rispetto a quelli di produzione, dato che la FIA ha comunque imposto una spesa massima per la rivendita delle Power Unit, fissata proprio a 17 milioni.

"Non capiamo cosa giustifichi la scelta di abbandonare questa sede d'élite che è il sito di Viry-Chatillon e il tradimento della sua leggenda e del suo DNA con l'innesto di un cuore Mercedes nella nostra [vettura] F1 Alpine. L'annuncio della fine dello sviluppo e della produzione di propulsori francesi per la Formula 1  è incomprensibile”.

La sede di Viry dove nascono le PU Renault

La sede di Viry dove nascono le PU Renault

"Non possiamo accettare che Alpine e il Gruppo Renault danneggino la loro immagine, per questo chiediamo al signor De Meo e al suo Consiglio di amministrazione  di rinunciare a questa decisione".

Lo stato dei lavori sulla PU 2026

Chiaramente è difficile avere dei riferimenti diretti sui lavori confrontandoli con quelli di altri costruttori ma, nella lettera, il Consiglio sociale ed economico ha voluto rimarcare come Viry abbia raggiunto degli obiettivi di sviluppo con il nuovo motore, in linea con quelli prefissati. Anche se non ci può essere un confronto diretto, i dipendenti credono che la PU che sta girando al banco abbia raggiunto un buon potenziale durante i test.

"Sono stati studiati più di cento concetti, quasi un terzo dei quali ha dimostrato prestazioni significative sul banco di prova e dovrebbe essere introdotto nel futuro motore Alpine: l'AR26", si legge nel documento.

"L'obiettivo era quello di avviare il primo motore Alpine 2026 alla fine della prima metà del 2024, un anno e mezzo dopo la genesi del progetto. Il 26 giugno 2024, il RE26A, nome dato alla prima versione dell'AR26, ha effettuato il primo avviamento sul banco motore n. 6  a Viry-Chatillon, rispettando rispetto alla scadenza prefissata”, prosegue la nota, che lascia intendere come l’obiettivo principale fosse prima avere una base affidabile, con diversi costruttori che sono arrivati all’accensione del motore al banco già diversi mesi fa, per poi concentrarsi sull’aggiunta di concetti utili a migliorare le performance.

Alettone posteriore e dettagli tecnici di Alpine A524

Alettone posteriore e dettagli tecnici di Alpine A524

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

"Su questo primo motore sono ancora assenti quasi un terzo dei concetti utili alle prestazione, precedentemente convalidati sul banco di sistema, previsti per  l'introduzione entro la fine del 2024. Tuttavia, i primi risultati dei test sono promettenti".

La lettera afferma che il motore di prova ha superato i 400kW di potenza durante le prime ore di funzionamento, avvicinandosi all'obiettivo di prestazioni stabilito per la prima gara del 2026. Il motore dovrebbe avere un'efficienza termica del 48% e non aveva avuto grossi problemi di affidabilità. Tuttavia, nel documento sono stati rivelati anche altri dettagli interessanti, come il fatto che il nuovo motore sarà circa il 12% più corto rispetto a quello attuale, il che garantirebbe maggior spazio per un’integrazione più efficace nel telaio. Inoltre, l’unità provata era al di sotto del peso minimo stabilito dal regolamento, per quanto chiaramente si tratta comunque di una prima versione, che potrebbe aver poi visto ulteriori modifiche nei mesi successivi quando gli ingegneri sarebbero andati a toccare le prestazioni.

"Il RE26A è visto da tutti i team di Viry-Chatillon come un grande successo, un motore ben nato con un chiaro potenziale, a un anno e mezzo dalla prima gara, per aumentare le ambizioni del team Alpine F1".

Sebbene Renault abbia promesso di spostare l'attuale personale del motore di Viry F1 su nuovi progetti, che potrebbero includere la tecnologia dell'idrogeno, il Consiglio ha ritenuto che ciò non abbia senso. "Il piano di trasformazione del sito, che dovrebbe essere approvato in via definitiva il 30 settembre 2024, consiste nella migrazione delle risorse verso altri progetti di condotti da Alpine Racing (Endurance, Formula E, competizione clienti, motore a combustione di idrogeno di una hypercar, ecc.) già saturi di personale, oppure di riclassificare su progetti innovativi,  presumibilmente utili all'industria di serie, ma non definiti in questa fase", si legge nel comunicato.

"L'innovazione nel settore automobilistico si concentra oggi sulla chimica e sull'industrializzazione delle batterie, sui "veicoli definiti dal software" e sulla guida autonoma. Le competenze del personale di Viry non sono legate a questi argomenti".

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