F1 | Haas: Uralkali chiede il sequestro dei beni del team per il mancato rimborso
Haas sta lavorando con i suoi avvocati per completare il pagamento in sospeso all'ex title sponsor Uralkali.
Mick Schumacher, Haas VF-21, Nikita Mazepin, Haas VF-21
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
L'ex title sponsor della Haas, Uralkali, ha presentato un'istanza presso i tribunali olandesi per il sequestro dei beni del team di Formula 1, tra cui le vetture ed altre attrezzature, a causa di un pagamento arretrato.
In seguito ad un'udienza del tribunale arbitrale svizzero, tenutasi a giugno, è stato stabilito che la Haas deve rimborsare ad Uralkali parte del pagamento della sponsorizzazione effettuato per il 2022, prima che l'accordo venisse annullato in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Se da un lato il tribunale ha dichiarato che la Haas aveva il diritto di rescindere l'accordo, dall'altro ha affermato che la squadra di proprietà americana poteva trattenere solo una parte dei 13 milioni di dollari di sponsorizzazione versati per la stagione.
Alla Haas è stato quindi ordinato di restituire il resto del pagamento della sponsorizzazione oltre la data del 4 marzo 2022, data in cui l'accordo è stato annullato. Si ritiene che il totale sia di circa 9 milioni di dollari.
Dopo che il mese scorso Uralkali ha affermato che la Haas non aveva rispettato la scadenza di luglio per il rimborso, questa settimana la società russa ha deciso di rivolgersi ai tribunali olandesi.
Ha chiesto il sequestro dei beni della Haas durante il Gran Premio d'Olanda, con una sentenza provvisoria a suo favore. Di conseguenza, gli ufficiali giudiziari e la polizia hanno visitato il team Haas a Zandvoort giovedì sera per portare avanti la questione e valutare i beni della squadra.
Nikita Mazepin, Haas VF-21, Mick Schumacher, Haas VF-21
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Sebbene sia stato concordato che la partecipazione della Haas al Gran Premio d'Olanda potesse svolgersi normalmente, è stato detto alla squadra che non le sarà permesso di rimuovere le vetture e le attrezzature dal Paese dopo la gara fino a quando non sarà stato effettuato il pagamento.
Una dichiarazione rilasciata dalla Haas ha chiarito che ora sta lavorando con Uralkali per finalizzare il trasferimento dei fondi, affermando di dover essere sicura che qualsiasi pagamento sia pienamente conforme alle sanzioni imposte a varie società russe.
La dichiarazione afferma che: "La Haas è pienamente intenzionata a pagare ad Uralkali tutti gli importi dovuti in base al lodo arbitrale e non vi è alcuna controversia sugli importi dovuti".
"La Haas ha lavorato con i propri legali per garantire che il pagamento sia conforme a tutte le sanzioni e le normative statunitensi, europee, britanniche e svizzere pertinenti. Continueremo a lavorare con Uralkali nei prossimi giorni per risolvere definitivamente la questione".
Venerdì, Uralkali ha rilasciato una propria dichiarazione, nella quale accoglie con favore il fatto che la Haas stesse lavorando per risolvere il pagamento, ma afferma di non considerare la questione delle sanzioni come una ragione giustificabile per il ritardo.
"Siamo consapevoli che gli ufficiali giudiziari olandesi, accompagnati dalla polizia, ieri sera sono arrivati nel box della Haas e hanno fatto l'inventario di tutte le attrezzature e di altre proprietà", ha dichiarato un portavoce di Uralkali.
"Questa è la conseguenza prevista del rifiuto della Haas di obbedire alla sentenza arbitrale che assegnava il pagamento e una vettura all'Uralkali. La sentenza arbitrale è stata emessa il 12 giugno con effetto immediato ed è stata ignorata dalla Haas".
"La Haas ha avuto più di due mesi di tempo per applicare la sentenza e, come è stato riferito in precedenza, Uralkali ha contattato i rappresentanti della Haas per spiegare loro come effettuare il pagamento e dove inviare la vettura, senza mai ricevere una risposta concreta".
"Non ci sono e non ci sono mai stati problemi di sanzioni che impediscano alla Haas di adempiere ai suoi obblighi. Ciononostante, essi sono rimasti inadempiuti".
"Siamo lieti di sapere che, dopo la visita di ieri sera delle autorità olandesi, la Haas stia finalmente prestando attenzione alla sentenza arbitrale. Uralkali non desidera altro che ricevere ciò che le è stato assegnato nel corso di un equo processo giudiziario e spera che Haas si muova rapidamente per rettificare la situazione in modo che tutte le parti possano andare avanti".
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