F1 | Alonso: “Gara da dimenticare, ci aspettavamo di meglio”
Fernando Alonso non ha nascosto la sua delusione al termine di un caotico Gran Premio di Singapore dove non è mancato nulla tra un errore in pit entry, un pit stop lento, il traffico e un testacoda. Per quanto per gran parte della gara lo spagnolo abbia gareggiato con la copertura in carbonio della sospensione anteriore sinistra danneggiata, lo stesso Alonso ha ammesso che il team si aspettava un passo migliore, ma troppe cose non hanno funzionato.
Era lecito aspettarsi qualcosa in più dall’Aston Martin in uno di quei weekend in cui la vettura avrebbe dovuto esprimersi al suo meglio. Al contrario, la squadra di Silverstone torna a casa a mani vuote, con un bottino che a referto conta zero punti e qualche perplessità.
Il fine settimana aveva già preso un piega negativa dopo l’incidente di Lance Stroll nel corso delle qualifiche, che aveva spinto il pilota e il team di comune accordo a prendere la decisione di non prendere parte alla gara, in modo da aver maggior tempo di recupero in vista del Gran Premio del Giappone, senza contare che sarebbe comunque dovuto partire dal fondo della griglia.
Le attenzioni della squadra si sono quindi concentrate esclusivamente su Fernando Alonso, il quale, tuttavia, non è mai stato davvero nel ritmo. Nella prima parte di gara è stato messo costantemente sotto pressione da Esteban Ocon, con cui si è reso protagonista anche di qualche bel duello. Così come altri piloti, nel momento in cui è entrata la Safety Car per i detriti lasciati in pista da Logan Sargeant, anche lo spagnolo è rientrata ai box per effettuare la sosta, ma in pit entry è arrivato al bloccaggio superando la linea bianca, aspetto che gli è poi costato una penalità di cinque secondi.
Fernando Alonso, Aston Martin Racing
Dopo la sosta, Alonso ha continuato a lottare con Ocon, subendo il sorpasso decisivo nel corso del 37° giro mentre, a sua volta, l’asturiano della Aston Martin stava cercando di sopravanzare un Sergio Perez al limite con le gomme. Sapendo di non avere un buon passo e avendo il dubbio di poter finire la corsa in zona punti con la mescola più dura, il team ha deciso di sfruttare l’entrata della Safety Car per il ritiro proprio di Esteban Ocon per rientrare ed effettuare una sosta aggiuntiva.
“Pensavamo di avere un buon ritmo, ma sapevamo che sarebbe stato difficile stare con i primi. Quindi credo che con le medie tutto sia andato bene. Poi, dopo la safety car, abbiamo montato le gomme dure e abbiamo faticato un po' di più, dobbiamo capire perché. A un certo punto, quando è arrivata la safety car virtuale, non eravamo sicuri di poter percorrere l'intera distanza fino al traguardo con un livello di prestazioni decente. Abbiamo deciso di cambiare, e poi la sequenza di eventi, la penalità, il pitstop andato male, e quindi siamo usciti in una posizione davvero negativa. E alla fine è andata così”, ha spiegato il Team Principal Mike Krack.
Sfortunatamente, un pit lento ha costretto Alonso a tornare in pista ancor più staccato dagli altri, a cui si è poi aggiunto un testacoda: “Non abbiamo avuto il ritmo che speravamo di avere e ci sono state troppe cose... Un errore ai box, un pit stop lento, il traffico, tutto in una sola gara. Quindi sì. Una gara da dimenticare, come ho detto, tutto in una gara. È una buona cosa. Speriamo di poterci liberare di tutte queste cose negative, imparare da quelle e migliorare in Giappone”, ha aggiunto Alonso.
Fernando Alonso, Aston Martin AMR23
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
“L'auto era molto difficile da guidare, con poco supporto dal retrotreno. Così abbiamo consumato le gomme molto rapidamente dopo il pitstop. Quindi è stata una gara difficile. Dobbiamo analizzare. Ovviamente non abbiamo ancora le risposte. Credo che tutti ci aspettassimo un weekend forte a Singapore. Non è stato così. Quindi forse in Giappone non ci aspettiamo di andare bene e forse avremo una bella sorpresa. Speriamo”.
Seppur Aston Martin non sia sicura di quanto abbia impattato negativamente sulla corsa di Alonso, la vettura dello spagnolo non era in effetti completamente integra. Nel corso dei primi giri, infatti, sulla AMR23 numero 14 si è infatti rotto l’involucro in carbonio che copre la sospensione anteriore sinistra, con il pezzo che è rimasto attaccato alla zona continuandosi a muovere per tutta la gara. Fortunatamente, a livello meccanico, la sospensione è rimasta integra. “Dobbiamo capire cosa è successo. Avevamo po' di danni sulla macchina che dobbiamo capire, quanto ha fatto. Abbiamo avuto un problema su una delle carenature delle sospensioni, una parte aerodinamica. Non sappiamo come sia successo, ma ce ne siamo accorti dalle immagini e durante il pit stop”.
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