F1 | Steiner racconta l'addio alla Haas: "Servivano investimenti"
L'ex Team Principal della Haas, Guenther Steiner, ha parlato del suo addio alla scuderia americana, di cui è stato informato con una telefonata durante le ferie natalizie, il che non gli ha permesso di salutare i membri della squadra. Alla base della separazione ci sarebbero divergenze in merito a ciò di cui aveva bisogno il team per progredire in classifica: Steiner ha rimarcato come tutti i rivali stiano investendo in maniera importante anche al di fuori dal budget cap, così come il fatto che forse il modello scelto nel 2016 non è più adeguato all'attuale contesto della Formula 1.
È solo la seconda settimana di un gennaio particolarmente freddo, ma per il mondo della Formula 1 le ultime sono state giornate calde, soprattutto la rivoluzione che ha visto coinvolta la Haas.
Nella giornata di mercoledì la squadra americana ha infatti annunciato la fine del rapporto con Gunther Steiner, lo storico Team Principal che aveva guidato la squadra dopo averne contribuito alla nascita nel 2016. La sua figura è infatti stata centrale nella creazione del team e nell'idea del progetto basato sulla collaborazione con la Ferrari, che sin dal primo anno di attività ha consentito di essere in pista con un investimento ridotto rispetto ad altre realtà di centro gruppo.
Tuttavia, dopo otto anni alla guida del team, è stata una chiamata arrivata nel pieno delle feste natalizie a sancire la fine della collaborazione tra l'altoatesino e la Haas, la quale ha deciso di non rinnovargli il contratto in scadenza alla fine del 2023. Alla base della decisione, come spiegato dallo stesso proprietario del team, ci sarebbero sia i risultati in pista che divergenze su ciò di cui aveva bisogno la squadra per tentare di risalire la classifica dopo una stagione conclusa con un amaro decimo posto.
Photo by: JEP / Motorsport Images
Guenther Steiner, David Croft
Se giovedì è stato Gene Haas a raccontare la propria versione dei fatti, sottolineando come si sentisse umiliato dai risultati in pista e il fatto che il team non fosse stato in grado di sfruttare al meglio il materiale messo a disposizione dalla Ferrari, oggi è stato lo stesso Steiner a spiegare il proprio punto di vista sulla separazione.
Dal palco dell'Autosport International 2024 presso il National Exhibition Centre di Birmingham, Steiner ha confermato di essere stato informato del mancato rinnovo tra Natale e Capodanno, aggiungendo che la comunicazione così improvvisa non gli ha permesso di ringraziare dal vivo tutte le persone del team con cui ha lavorato nel corso della sua avventura in Haas.
"Posso iniziare con un saluto da parte mia? Non ho avuto la possibilità di ringraziare alcune persone quando ho lasciato in Haas. Vorrei ringraziare tutti i membri della squadra, ai quali non ho potuto dare un addio adeguato quando si è concluso il rapporto con Haas”, ha spiegato Steiner aprendo il suo intervento sul palco.
"Quindi lo farò in questo modo. E voglio dire anche a tutti i tifosi che ci hanno sostenuto mentre ero lì, è fantastico - grazie a tutti per il supporto che ho ricevuto e sto ricevendo, quindi sono davvero riconoscente. Mi ha fatto male [non poter salutare] ma mi conoscono tutti e sanno che apprezzo quello che hanno fatto. È sempre meglio dirlo a loro, sarebbe bello dire: 'Ehi ragazzi, grazie per quello che avete fatto per la squadra'".
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Gene Haas, proprietario e fondatore, Haas F1, Guenther Steiner, direttore del team, Haas F1
Steiner non ha nascosto la sua sorpresa in merito al fatto che non gli sia stato rinnovato il contratto: “È stata un po' una sorpresa. Gene mi ha chiamato dicendomi che non voleva estendere il contratto in scadenza alla fine della stagione. Gene ha ritenuto che questo fosse il modo in cui voleva portare avanti la squadra. Lui è il proprietario e se sei il proprietario di qualcosa, hai il diritto di prendere le decisioni che vuole”.
Alla base della separazione tra l’ex Team Principal e la squadra americana ci sarebbero delle divergenze in merito agli investimenti necessari per far migliorare la squadra e risollevarla dalle zone meno nobili della classifica, tra cui lo sfruttamento del CapEx, ovvero quella parte di budget fuori dal Cost Cap che i team possono adoperare per migliorare le proprie strutture. Nella prima intervista rilasciata dopo l’annuncio, Gene Haas ha rimarcato l’importanza della collaborazione con Ferrari e quanto fosse amareggiato e umiliato nel vedere che il team non avesse sfruttato al meglio il pacchetto messo a disposizione dal marchio del Cavallino.
"Se si sente così, è una sua sensazione e può dirlo. Nessuno è orgoglioso che la squadra sia decima. Non abbiamo avuto una buona stagione nel 2023, lo sappiamo tutti, ma secondo me quando si è giù non è importante come si è caduti, ma come ci si rialza", ha detto Steiner durante l'evento dell'Autosport International 2024.
Tuttavia, come rimarcato dallo stesso ex Team Principal, negli ultimi dieci anni la Formula 1 ha visto cambiamenti profondi. L’idea di trarre il massimo della partnership con Ferrari è nata in un determinato contesto e, per anni, ha permesso di scendere in pista con un investimento ridotto rispetto ad altre squadre di centro classifica, togliendosi anche qualche bella soddisfazione, come il quinto posto nella classifica costruttori nel 2018. Tuttavia, non sempre un modello che ha funzionato in un determinato contesto storico riesce a mantenersi efficace anche sul lungo periodo e la carenza di investimenti al di fuori del budget cap inizia a farsi sentire, specie tenendo a mente che gli altri team si stanno attrezzando continuando a migliorare le proprie infrastrutture.
"Vedo dove stanno andando gli altri [investendo] e il modello con cui siamo partiti all'inizio [quello della collaborazione con Ferrari], credo fosse un ottimo modello. Ma forse non è più rilevante nel contesto in cui siamo ora. Ma chi sono io per dirlo?", ha raccontato Steiner.
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Kevin Magnussen, Haas VF-23
La Williams è stata capostipite su questo tema, con James Vowles che ha spinto a lungo per aumentare il tetto del CapEx in modo da poter effettuare investimenti più corposi con il sostegno dietro le quinte di Dorilton Capital, la quale dal suo arrivo sta mettendo a disposizione ulteriori fondi per chiudere il gap tecnologico dai rivali. In vista dell’arrivo di Audi nel 2026, anche Sauber sta lavorando e investendo per aggiornare le proprie strutture, mentre più particolare è il caso dell’AlphaTauri, la cui relazione con Red Bull sta diventando sempre più stretta. Non bisogna nemmeno dimenticare l’impegno di Alpine, Aston Martin e McLaren nel rinnovare le proprie fabbriche: se le prime due stanno spingendo in previsione futura, il team di Woking ha già messo in funzione una nuova galleria del vento e il nuovo simulatore, a cui si aggiungono altri interventi per aggiornare l’MTC.
Un tema sottolineato anche dallo stesso Steiner, il quale ha aggiunto come negli ultimi anni tutte le altre squadre si siano mosse in questa direzione. Il rischio è quello di ritrovarsi isolati e sempre più dipendenti da Ferrari, ma anche indietro su altri elementi realizzati in autonomia, al contrario delle scuderie che hanno invece approfittato dei regolamenti per effettuare importanti investimenti.
"Da quanto abbiamo scelto quel modello dieci anni fa, la F1 è cambiata molto, soprattutto dopo il periodo Covid, per quanto è cresciuta, per quanto è diventata più grande, per quanto è differente e per quanto è cambiata con il budget cap. Se si guarda a tutti gli altri team, tutti si stanno attrezzando. Hanno iniziato a prepararsi due anni fa, alcuni l'anno scorso, quindi tutti si stanno rafforzando e stanno investendo molto nel futuro, perché la F1 ha imboccato una strada molto buona ed è quello che bisogna fare per rimanere competitivi”, ha raccontato l’altoatesino.
Photo by: JEP / Motorsport Images
Guenther Steiner, David Croft
"Non conosco i piani di Gene Haas per il futuro. Come ho detto prima, non li ha condivisi con me, e tra l'altro non è obbligato a farlo, voglio che anche questo sia chiaro".
Steiner ha rimarcato quanto non conti solo l’adoperare al limite del budget cap, aspetto su cui la Haas ha compiuto comunque dei passi in avanti nel 2023 grazie all’arrivo di un nuovo main sponsor. Il problema è che, per quanto sia vero che ora la scuderia americana sia molto vicina al limite di spesa fissato dal regolamento finanziario, quella cifra è legata esclusivamente al Cost Cap utile per adoperare durante la stagione. Il futuro, invece, ruota attorno anche agli investimenti per rendere la squadra competitiva sul medio-lungo termine, che a loro volta si riflettono anche in una miglior efficienza del budget: "È necessario investire al di fuori del tetto dei costi per ottenere il meglio dal budget cap", ha affermato Steiner.
"Non direi che è molto complesso, ma bisogna pensare a come operare con i soldi del budget cap: come si può ottenere il massimo per rendere la macchina più veloce? Di solito si investe in qualcosa che serve a questo scopo e che deve essere fatto. Credo che un anno fa molte persone abbiano capito questo aspetto e abbiano iniziato a investire su come essere efficienti spendendo denaro in investimenti che permettono di essere più efficienti".
Un’immobilità che spicca rispetto al come si siano mossi i rivali e che potrebbe essere alle divergenze che hanno portato alla separazione tra Haas e Steiner, con quest'ultimo probabilmente proiettato su una visione differente in merito a cosa servisse nel lungo periodo.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.