FE | Prima gara selvaggia per DS Penske a Berlino

La prima delle due gare del fine settimana ha evidenziato un buono stato di forma delle vetture DS Penske nelle prove libere, ma le cose sono andate a vantaggio delle vetture con motore Jaguar nelle qualifiche e in gara, mentre le Porsche sono apparse un po' indietro sul terreno di casa.

La giornata è iniziata bene per il team francese DS Penske, con Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne che hanno ottenuto il terzo e il quinto posto nelle prove libere.

"A seconda che si guardino i dati relativi ai 300 kW o ai 350 kW, la situazione è più o meno a nostro vantaggio", ha dichiarato Eugenio Franzetti, DS Performance Director. "Ma preferisco non fare previsioni per il futuro, perché a volte non si arriva a nulla".

Un'osservazione che non fa una piega, visto che Vandoorne si è poi qualificato facilmente per la fase finale delle qualifiche, primo nel suo gruppo, mentre Vergne ha fallito l'accesso, mancando il passaggio nel gruppo B per cinque millesimi.

"Contrariamente alle prove, non sentivo molto la macchina, anche se non abbiamo cambiato nulla nell'assetto", ha detto il pilota francese.

Vandoorne è stato poi battuto da Sebastien Buemi della Envision, il quale è poi diventato il poleman davanti a Sam Bird. La prima fila era al 100% Jaguar in termini di motori, davanti alla DS Penske di Vandoorne e alla NIO 333 di Dan Ticktum.

Jean-Eric Vergne, DS Penske, DS E-Tense FE23

Foto di: DPPI

Una gara ricca di colpi di scena

La pole position di Vandoorne a San Paolo, solo quattro settimane fa, non gli ha portato fortuna. Il pilota belga ha dovuto consumare molta energia per mantenere la sua posizione, per poi essere superato a fine gara da coloro che erano rimasti indietro in grado di sfruttare la sua scia. A Berlino, la configurazione del circuito è diversa e ci sono stati molti cambi di leadership, costituendo addirittura un record in una singola gara secondo gli organizzatori. Qui tutti sanno che il terreno è molto aggressivo per gli pneumatici, ma la configurazione del tracciato consente di effettuare sorpassi in più punti.

Le strategie dei piloti più esperti si sono subito contrapposte. C'è stata una battaglia tra veterani in testa, ma il gruppo non è mai stato lontano alle loro spalle. A metà gara, i primi 15 piloti erano a meno di cinque secondi l'uno dall'altro.

Molti piloti hanno risalito la classifica, tra cui Vandoorne che, dopo aver preso il comando dell'E-Prix, ha perso alcune posizioni prima di essere schiacciato contro un muro da Ticktum. Costretto al ritiro, il pilota belga non ha raggiunto il podio che sembrava alla sua portata.

Stoffel Vandoorne, DS Penske, DS E-Tense FE23

Foto di: DPPI

Vergne, partito 10°, ha avuto a disposizione 20 giri per cercare di guadagnare punti. Dopo diversi altri incidenti di gara, il pilota francese ha tagliato il traguardo in settima posizione, dietro le due Jaguar ufficiali, la Maserati di Max Guenther, le due vetture dell'Envision Racing e la Porsche di Pascal Wehrlein.

È stata quindi una giornata che non ha rispecchiato il vero livello di prestazioni della DS E-TENSE FE 23, ma che rimane incoraggiante, in vista dell'inizio del secondo E-Prix di Berlino di domenica, su una pista che potenzialmente bagnata dalla pioggia notturna.