FE | Jaguar fa doppietta a Berlino, primo podio per Maserati
In una gara caotica in cui i piloti si sono scambiati più volte le posizioni di vertice per rimanere nel gruppo e migliorare la gestione energetica, a spuntarla è stata la Jaguar, capace di centrare una doppietta con Mitch Evans e Sam Bird. Primo podio in Formula E per la Maserati, con Max Gunther bravo a concludere la manovra decisiva su Sebastien Buemi proprio sul finale.
Dopo aver conquistato il successo a San Paolo, anche a Berlino la Jaguar non ha lasciato nulla agli avversari, ottenendo la seconda vittoria consecutiva grazie a Mitch Evans. Una giornata speciale per il team inglese, capace di centrare non solo il trionfo di tappa, ma anche una storica doppietta con la squadra ufficiale.
Un uno-due che conferma l’ottimo momento della Jaguar nella serie elettrica: dopo l’intera prima fila delle qualifiche, anche in gara le vetture britanniche sono riuscite a ripetersi, centrando anche un quarto posto con il team cliente Envision. Sebastien Buemi ha perso il podio proprio sul finale, altrimenti il dominio Jaguar avrebbe potuto essere rimarcato con ben tre I-Type 6 nelle prime tre posizioni.
Infatti, a strappare l’ultima posizione sul podio è stato Max Gunther, il quale ha regalato alla Maserati il primo trofeo della stagione. Dopo aver ben figurato nelle prove libere, si era ravvisata un po’ di delusione da parte della squadra italo-monegasca per non essere riuscita a progredire sino agli ultimi turni delle qualifiche, ma in gara il marchio del Tridente è uscito sulla distanza, conquistando la terza posizione con solo un decimo di vantaggio sulla Envision di Buemi. Da segnalare, tuttavia, che il tedesco è sotto investigazione proprio per un contatto con lo svizzero.
Edoardo Mortara, Maserati Racing, Maserati Tipo Folgore, Stoffel Vandoorne, DS Penske, DS E-Tense FE23
Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images
Si è trattata di una gara caotica, incerta fino a poche tornate dalla fine, con i numeri ufficiali parlano di ben 190 sorpassi e 23 cambi di leadership. La necessità di risparmiare energia per la parte conclusiva della corsa ha infatti spinto i piloti a tentare di rimanere il più a lungo possibile nel gruppo, tanto che diverse squadre hanno optato per utilizzare gli attack mode, modalità più aggressiva in termine di consumo, nei passaggi iniziali quando lo schieramento era ancora compatto.
Il dato più eloquente lo racconta proprio il passo tenuto per un certo tratto della gara, quando si girava sul ritmo dell’1:12.00, ovvero circa cinque secondi più lento di quello mantenuto verso gara. Solo negli ultimi passaggi, quando il gruppo è andato via via scremando, davanti si è iniziato a fare sul serio, con Evans che a tre giri dal termine ha preso la testa della gara aprendo un piccolo margine sugli inseguitori.
Alle spalle di Buemi si è classificata l’altra Envision, quella di Nick Cassidy, il quale ad un certo punto era stato costretto a rientrare ai box per un problema di natura tecnica: sfruttando la Safety Car, così come il basso ritmo dei piloti di vertice, il neozelandese è stato in grado di recuperare fino a concludere in quinta posizione. Cassidy ora sale anche al secondo posto nella classifica iridiata, con un distacco di 23 lunghezze dal leader, Pascal Wehrlein, oggi sesto al termine di una buona rimonta dovuta a un sabato mattina da dimenticare.
Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3, Nick Cassidy, Envision Racing, Jaguar I-TYPE 6
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Settima posizione per Jean Eric Vergne, anch’egli bravo nel risalire lo schieramento dopo una qualfica in cui non aveva esaltato. Così come per Wehrlein, tuttavia, la rimonta è stata favorita anche da diversi incidenti che hanno caratterizzato la corsa odierna: con un ritmo così lento, infatti, si sono venute a creare situazioni come di imbuto, che in diverse situazioni hanno portato al contatto. Ottavo posto per André Lotterer, il quale chiude davanti a Mortare e Rowland, con il pilota della Mahindra che conclude la zona punti anticipando il proprio compagno di casacca.
In una gara così caotica non sono mancati gli incidenti, tra cui tre piuttosto importanti. Il primo è stato quello tra Sette Camara, che aveva l’ala già danneggiata per un precedente contatto, e René Rast, in quale, dopo aver tamponato la NIO mandandola in testacoda, non ha potuto evitare un ulteriore contatto.
Il secondo è stato quello che ha visto coinvolti Dan Ticktum e Stoffel Vandoorne nel primo settore, con il britannico che ha messo fuori gioco il belga accompagnandolo verso il muro. Nonostante la bella performance al mattino, che si era tramutata con la leadership della corsa dopo una partenza fulmine da parte di Ticktum, la corsa si è trasformata in una sorta di incubo per il marchio cinese, lontano dai punti con entrambi i propri portacolori.
Dan Ticktum, Team NIO 333 FE, NIO 333 ER9, dopo il contatto con Stoffel Vandoorne
Photo by: Andrew Ferraro / Motorsport Images
Infine, il terzo incidente è quello che ha messo fuorigioco sia Jack Dennis che Antonio Felix Da Costa: dopo aver mancato completamente il punto di frenata nel tentativo di attaccare Gunther, il britannico dell’Andretti era giunto al contatto con l’incolpevole portoghese della Porsche, il quale è stato costretto al ritiro a causa della rottura della sospensione anteriore.
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