F1 | Wolff duro: “Siamo distanti. Difficile essere ottimista”
Toto Wolff non ha nascosto il suo disappunto al termine del GP d'Australia per le deludenti performance mostrate ancora una volta dalla W15. Il Team Principal ha fatto capire che è difficile essere ottimisti e che si sta andando per esclusione per comprendere i problemi, partendo dal perché i dati tra pista e galleria del vento non coincidono.
Due ritiri, uno per incidente, uno per un cedimento meccanico. Questo è l’amaro bilancio che racconta la classifica al termine del Gran Premio d’Australia. Tuttavia, al di là del mero punto di vista del risultato, c’è una situazione definita ancor più preoccupante, ovvero quello della competitività della monoposto.
Dopo un buon primo fine settimana in Bahrain, dove complessivamente la W15 non sembrava essere così distante dalla Ferrari, se non per i problemi di surriscaldamento che ne avevano in qualche modo nascosto il potenziale, al contrario Arabia Saudita e Australia hanno messo chiaramente in luce ciò che non funziona con questa vettura.
Il tracciato di Sakhir, in gran parte da curve a bassa e media velocità, aveva evidenziato le caratteristiche migliori della monoposto, che in realtà aveva ben figurato nei tratti a bassa percorrenza, con un trend che si era già iniziato ad osservare nella passata stagione. Tuttavia, già in Bahrain, in quelle poche curve con rapidi cambi di direzione dove serve una piattaforma stabile e tanto carico aerodinamico, erano emersi anche i punti deboli, che si sono poi ripresentati sia a Jeddah che a Melbourne.
George Russell, Mercedes F1 W15
Foto di: Mark Horsburgh / Motorsport Images
Su entrambi i tracciati ha pesato in maniera importante il problema della mancanza di carico aerodinamico, questione mai nascosta da parte dei piloti anche prima di inizio stagione. La necessità di dover poi abbassare la vettura per trovare quel carico mancate ha poi innescato a sua volta i saltellamenti, togliendo la fiducia necessaria ai piloti. Se a Jeddah a mitigare quelle difficoltà è stato il tempo trovato sui rettilinei con un’ala molto scarica, qui a Melbourne di elementi se ne vedono ben pochi. La macchina al venerdì era competitiva nei tratti più lenti, ma pagava un distacco pesante in tutte le altre zone della pista, rendendo impossibile sperare di poter lottare per le posizioni più nobili della griglia.
Al termine del Gran Premio, che ha visto la Stella concludere con un doppio ritiro, Toto Wolff non ha nascosto la sua delusione per una situazione definita dolorosa: “È difficile da digerire. Mentirei se dicessi che mi sento positivo sulla nostra situazione, mentire se dicessi di essere ottimista. Ma dobbiamo andare oltre i pensieri negativi, pensando che riusciremo a superare questa fase difficile. Però quella di oggi è una sensazione negativa”, ha raccontato il Team Principal della Mercedes.
La speranza era quella di avere una vettura non solo più competitiva, ma anche più facile da guidare, ascoltando anche i feedback dei piloti, che spesso hanno espresso pareri piuttosto chiari sui punti deboli delle monoposto 2022 e 2023. Tuttavia, mentre da una parte Wolff vede i progressi compiuti da Ferrari e McLaren, dall’altra c’è una Mercedes ancora alle prese con dei problemi a cui non ha ancora trovato una risposta.
“Abbiamo iniziato la stagione pensando che la macchina fosse migliore di quella dello scorso anno. Poi guardiamo alla vettura e la gara della scorsa stagione, con Leclerc fuori e Sainz quarto, perché poi ci fu la penalità, ma le performance valevano un quarto posto. La McLaren era invece in fondo il gruppo, mentre oggi ci sta davanti. Da una parte ciò dimostra che, quando riesci a fare le cose nel modo giusto, la situazione si può ribaltare, dobbiamo continuare a credere, ma al momento molto difficile”.
Toto Wolff, Team Principal e CEO, Mercedes-AMG F1 Team
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
“Se guardo agli aspetti positivi, credo che abbiamo eliminato molte potenziali cause di fondo dall'equazione. Non eravamo sicuri delle nostre sospensioni. Non eravamo sicuri della rigidità del supporto del cambio. Avevamo una cremagliera dello sterzo che vibrava e anche questo problema è scomparso sulla vettura di quest’anno, ma fondamentalmente qualsiasi cosa vediamo nella galleria del vento non trova correlazione a ciò che accade in pista”, ha spiegato Wolff, sottolineando come per esclusione la squadra stia provando ad eliminare tutti gli elementi su cui aveva dei dubbi negli scorsi anni.
Il dubbio di fondo è che, al contrario di quando sosteneva James Allison dopo i test, secondo il Team Principal non vi è una correlazione tra i dati registrati in galleria del vento e ciò che accade poi effettivamente in pista. Un problema che, in realtà, la scuderia di Brackley si porta dietro dall'inizio dell'attuale ciclo regolamentare, tanto che nelle scorse stagioni ha effettuato importanti investimenti anche per ammodernare le strutture e gli strumenti simulativi, aggiornando anche il CFD.
“Nella mia carriera, in tutto ciò che ho fatto in precedenza, sia in finanza che negli investimenti, sapevo dove intervenire, dove operare e sapevo che a volte ci vuole tempo. Ai tempi della Williams [di cui possedeva una quota], sapevo cosa mancava, ma qui non credo che ci manchi qualcosa. È solo una questione che ciò che sta accadendo con la macchina, qualcosa che però non riusciamo a vedere. È come una sorta di interruttore che si accende e si spegne. Quando si accende, si vedono i progressi, come è successo con McLaren e Ferrari. E questa è la differenza tra l'anno scorso e quest'anno. Dobbiamo capire, perché è davvero doloroso”, ha aggiunto Wolff.
Lewis Hamilton, Mercedes
Foto di: Mark Horsburgh / Motorsport Images
In più occasioni durante le libere la Mercedes si è in qualche modo confermata rapida, anche se in parte ciò è dovuto al fatto che i motorizzati della Stella in questo avvio di stagione abbiano mostrato una certa tendenza a sfruttare mappature più aggressive già dal venerdì. Quando vi è però da fare il salto, al di là della questione motore, gli avversari riescono a progredire, mentre negli ultimi due appuntamenti la W15 non è stata in grado di crescere e tenere il ritmo dei rivali.
“Fino allo scorso fine settimana avevo la sensazione che ci fosse una buona macchina. Non ho perso la sensazione che questa possa essere una buona vettura, perché ci sono sessioni durante tutto il fine settimana in cui siamo veloci e abbiamo buone prestazioni, ma il problema è che poi scivoliamo di nuovo indietro. Nelle prove libere eravamo terzi, in qualifica settimi. E in gara eravamo ancora più distanti. Si vedeva che le McLaren e le Ferrari erano più veloci di almeno sette decimi già il venerdì e noi non abbiamo saputo rispondere”, ha aggiunto Wolff.
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