F1 | Tsunoda: "Ora mi sento leader in AlphaTauri"
Rispetto all'anno passato, Tsunoda ha ora molte più responsabilità sulle spalle essendo il pilota di riferimento per AlphaTauri. Un ruolo in cui il giapponese sta cercando di calarsi per diventare una sicurezza per la squadra e che si affianca a un importante cambio di mentalità rispetto alle due ultime stagioni.
Dopo l’addio di Pierre Gasly in direzione Alpine alla fine della stagione 2022, Yuki Tsunoda è diventato il pilota di riferimento all’interno dell’AlphaTauri, quello con maggior esperienza. Il giapponese è al suo terzo anno in categoria e, dopo due campionati fatti di alti e bassi, questa stagione dove essere quella del riscatto, quella in cui avrebbe finalmente mostrato il suo talento.
Per ora il nipponico ha ben figurato, raccogliendo due punti grazie a due decimi posti nel Gran Premio d’Australia e in quello di Azerbaijan, mentre in tre occasioni si è fermato proprio ai margini della top ten.
Franz Tost, Team Principal della squadra faentina, non ha mai nascosto che dal suo punto di vista un pilota ha bisogno di almeno tre anni in Formula 1 per comprendere appieno una vettura della massima categoria e per essere valutato.
Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT04
Photo by: Red Bull Content Pool
Una prospettiva su cui anche Tsunoda si trova d’accordo, soprattutto perché le vetture a effetto suolo di nuova generazione sarebbero più semplici di quelle del precedente set di regolamenti, più rapide e più complesse da portare al limite.
“Credo che Franz [Tost] si riferisse alla comprensione della vettura. Ho fatto un po' di fatica, ma sto ancora imparando in modo diverso. Penso che l'anno scorso probabilmente fossi okay, credo di aver gareggiato alla pari, forse di più in condizioni di asciutto, soprattutto rispetto a Pierre [Gasly]”, ha spiegato il nipponico.
“In termini di prestazioni che si possono estrarre da una vettura, sicuramente più passano gli anni più diventa semplice. Ma sì, il terzo anno, sarà utile, ma allo stesso tempo penso che queste macchine aiuteranno anche i debuttanti, hanno pneumatici da 18 pollici e non è veloce come una vettura 2021. È molto diversa. E credo che la vettura 2021 sia molto più difficile da portare al limite, cosa che ho sentito, mentre questa vettura è un po' più controllabile, quindi forse questo aiuta”.
Yuki Tsunoda, Scuderia AlphaTauri
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Dal 2022 al 2023 tante cose sono cambiate, a partire dal ruolo di leader all’interno della squadra. Con l’addio di Gasly, ora è Tsunoda il punto di riferimento per il team, il pilota con maggior esperienza, soprattutto avendo al proprio fianco il debuttante de Vries, ancora in fase di apprendimento. Un ruolo che il giapponese inizia a sentire sulle proprie spalle, ma che trova fondamentale per dare sicurezza alla scuderia, sapendo di avere un pilota su cui poter contare indipendentemente dal mezzo.
“Sì, decisamente [mi sento più leader]. E credo di doverlo essere, soprattutto perché è il mio terzo anno e perché abbiamo perso Pierre, [loro] vogliono qualcuno di cui fidarsi. E io devo essere una di quelle persone che possono dare un nuovo impulso, soprattutto ora che abbiamo qualche difficoltà dal punto di vista delle prestazioni. Quindi voglio almeno essere il più possibile a mio agio per quanto riguarda le prestazioni in pista, qualsiasi macchina diano a Yuki, almeno sai che lui darà il cento per cento”.
“E io voglio sentirmi così. Non voglio che la squadra si preoccupi delle prestazioni del pilota, cosa che non credo sia avvenuta quando c'era Pierre, soprattutto nel 2021. Sento di avere più leadership. Sto iniziando a sentirmi più leader”, ha spiegato Tsunoda.
Un altro elemento centrale è il cambio di mentalità rispetto al passato, con l’idea di poter dare il massimo in ogni appuntamento, in ogni qualifica e in ogni gara, una sensazione che lo scorso anno lo aveva bloccato. La voglia di non avere rimpianti, l’aver realizzato quanto la Formula 1 sia centrale nella sua vita, sono due temi centrali in questo cambio di prospettiva. Inoltre, per quanto la questione contratto sia ancora tutt’altro che risolta, il giapponese ha spiegato di non voler lasciare questo argomento sullo sfondo, concentrandosi sulla pista, aspetto che nel 2022 aveva invece pesato in maniera importante quando ancora non sapeva il suo futuro.
Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT04
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
“Beh, prima di tutto, soprattutto in questo terzo anno, se dovessi continuare a fare quello che stavo facendo la scorsa stagione, se non sto facendo bene quanto vorrei o dovrei fare, so che posso farlo. In ogni gara che ho disputato l'anno scorso ho avuto la sensazione che avrei potuto fare di più, anche in qualifica ho provato queste cose e sapete, soprattutto al terzo anno, tutto può succedere e se continui così, perdi il posto. Così sono riuscito a pensare a quanto la Formula 1 significhi per me, a quanto il motorsport significhi per me”.
“Questo aiuta, ovviamente. Ho visto un paio di documentari e non voglio essere come quello che ha un sacco di rimpianti, che non è stato in grado di dare il massimo in Formula 1 e ora non c'è più. Quindi queste cose, come la mentalità, mi rendono più forte e mi fanno capire che è arrivato il momento di cambiare davvero me stesso, dal punto di vista professionale e tutto il resto".
"Non ho nemmeno cercato di cambiare, ho solo cercato di essere rilassato il più possibile. Essere a mio agio, come al solito, ma allo stesso tempo fare in modo di divertirmi a ogni gara e dare le mie buone prestazioni, impegnarmi al massimo, non è cambiato molto”.
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