F1 | Telemetrie: Red Bull vola, Ferrari divisa tra qualifica e passo
La prima giornata di libere si è conclusa con Max Verstappen ancora una volta davanti a tutti, ma con una Ferrari staccata di soli 22 millesimi. La RB19 vola in ogni settore, ma al venerdì la differenza l'ha fatta soprattutto nel tratto guidato del primo settore. Sul giro secco la Rossa sembra avere potenziale, come confermato anche dai piloti, sorprendendo anche nel veloce, mentre sulla lunga distanza la SF-23 ha mostrato qualche criticità in più.
Fino ad ora, Red Bull ha collezionato un’impressionante serie di vittorie su una moltitudine di tracciati dalle differenti caratteristiche, ma Silverstone rappresenta probabilmente la pista per eccellenza per valutarne il potenziale, così come avevano spiegato i rivali alla vigilia.
Dopo tanti tracciati cittadini o dalle caratteristiche particolari, finalmente la Formula 1 torna su un circuito vecchio stile, con tanti curve veloci e frenate importanti, dove conta avere non solo tanto carico aerodinamico, ma anche una vettura ben bilanciata. Nella giornata di venerdì, infatti, uno dei temi chiave è stato proprio quello del bilanciamento, perché con le alte folate di vento che raggiungevano punte sopra i 20 km/h, riuscire a trovare un comportamento costante dell’auto durante l’intero arco del giro è stata impresa tutt’altra che semplice.
A balzare agli onori della cronaca, come spesso accade nel primo giorno di prove, è Max Verstappen, il quale ha ristabilito l’ordine delle gerarchie precedendo di ventidue millesimi quella che sul giro secco si è dimostrata un’ottima Ferrari. L’inizio di FP1 con la pista sporca e l’alta pressione imposta per le gomme ha colto un po’ tutti di sorpresa ma, giro dopo giro, l’asfalto è progressivamente migliorato, dando così più fiducia. Fondamentali sono state anche le modifiche tra le due sessioni, che in casa Ferrari Charles Leclerc non ha potuto provare a causa di un problema sulla parte elettrica, il quale ha costretto i meccanici a un lungo lavoro nei box.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Jake Grant / Motorsport Images
Al netto del possibile arrivo della pioggia al sabato, la prima giornata di prove ha evidenziato a Silverstone la Rossa di Maranello sembra avere le carte in tavola per potersi giocare un risultato di prestigio in qualifica, mentre ha mostrato qualche criticità in più sul passo gara, un passo indietro rispetto alla Mercedes. L’aspetto interessante è che Sainz è stato uno dei primi a lavorare sulla lunga distanza, avendo finito in anticipo il lavoro di messa a punto per il sabato, potendo così testare due mescole differenti.
Proprio la casa della Stella rappresenta una delle incognite della prima giornata di prove: la W14 non ha ben figurato sul giro secco, ma ha mostrato aspetti piuttosto convincenti sulla lunga distanza. Il comportamento nelle simulazioni di qualifica è unico: i piloti hanno spiegato di non aver avvertito un grande miglioramento nel passaggio alla soft, ma è anche vero che Mercedes è stata l’unica squadra ad usare un solo set, tanto che avrà a disposizione sette treni per il resto del weekend contro i sei dei rivali. Ciò potrebbe significare che il duo del team anglo-tedesco sia effettivamente intenzionato a effettuare uno stint sulla gara sulla soft, dato che è stata testata a lungo anche nella simulazione gara. Facendo un passo indietro, la W14 ha evidenziato anche basse velocità di punta nei tentativi di qualifica, così come la MCL60 aggiornata. Attenzione, quindi, alla McLaren, che potrebbe essere la sorpresa del sabato soprattutto con temperature più fresche, condizioni che la vettura inglese ben digerisce.
Chi ha sorpreso è la Williams, che si è dimostrata subito a suo agio sul tracciato britannico: sul giro secco la FW45 sembra avere qualcosa in più rispetto al passo gara, ma il loro exploit porta con sé una speranza importante, quello di lottare per la top ten domenica.
Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Verstappen vola nel primo settore, Ferrari sorprende nel veloce
Con le vetture di questa generazione, le prime due curve sono ormai percorse in pieno, soprattutto in qualifica quando le vetture offrono il massimo grip e aiutano a nascondere quei piccoli problemi di sottosterzo che, al contrario, alcune squadre hanno incontrato nella loro simulazione gara. L’aspetto più interessante che emerge in questo tratto è come lo spagnolo cerchi di lasciar scorrere molto la vettura, da qui anche le velocità minime più alte, ma percorrendo più strada, al contrario dell’olandese, più stretto nelle linee.
Il medesimo discorso lo si può applicare anche alla zona successiva, la più lenta del tracciato, composta da curva tre e quattro. In questo caso sono ancor più evidenti le differenti interpretazioni tra i due piloti, i quali prediligono dare priorità a fasi differenti della zona: Verstappen lascia scorrere in ingresso andando però poi a chiudere in percorrenza, in modo da rientrare sulla linea ideale del cambio di direzione necessario per impostare la quattro. L’interpretazione di Sainz è quasi all’opposto, con un inserimento molto più aggressivo in curva tre che, tuttavia, spinge ad una traiettoria in percorrenza più larga che costringe a percorrere più strada.
Discorso simile ma al contrario per quanto riguarda curva quattro, dove è il pilota della Red Bull a scegliere la linea più interna che sfiora il cordolo, mentre il madrileno opta per una traiettoria più larga che consente di tornare prima sull’acceleratore. Per il Ferrarista, questa interpretazione ha rappresentato una costante per l’intera seconda sessione ed è ipotizzabile che i piloti stiano cercando di sfruttare differenti punti di forza delle rispettive vetture. È proprio in questa zona che Verstappen è stato in grado di costruire parte del proprio vantaggio, circa un decimo e mezzo.
Confronto telemetrico tra i giri più veloci di Sainz e Verstappen in FP2
Photo by: Gianluca D'Alessandro
Silverstone è un tracciato vecchia scuola, con tanti tratti veloci, ma anche con tante curve che permettono differenti interpretazioni e ciò lo si è potuto apprezzare anche all’inserimento di curva sei e in percorrenza della sette. L’aspetto più interessante è che mentre il due volte campione del mondo opta per una linea più pulita, al contrario lo spagnolo cerca di forzare, soprattutto in ingresso, segnale che, in questo momento, nutre una certa fiducia nella vettura. Osservando i dati telemetrici il punto, ciò lo si nota soprattutto come, nonostante una traiettoria più ampia che potrebbe andare a penalizzare la curva successiva, in uscita da curva sei Sainz raggiuga brevemente quasi il 100% del pedale, rimanendo sull’acceleratore più a lungo di Verstappen.
Chiaramente ciò porta a un’interpretazione di curva sette molto differente, con l'alfiere della Rossa di Maranello costretto a seguire una linea più larga: in questo caso, probabilmente, lo spagnolo sente una certa fiducia nella possibilità di poter spingere sull’anteriore.
L’aspetto più sorprendente probabilmente arriva dalla sequenza veloce dello snake, dove Ferrari riesce a ben figurare, in particolar modo nella zona conclusiva, dove si gioca con i pedali. In curva 13, come spesso accade per il suo stile, Verstappen alza completamente il piede dall’acceleratore toccando anche il freno: nel caso domani le qualifiche fossero asciutte e con temperature più basse, sarà interessante capire quanto margine ha lasciato nelle libere il pilota di Hasselt.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Al contrario, Sainz sembra più al limite, ma anche in sintonia con la vettura: è in curva tredici dove il Ferrarista riesce a recuperare, arrivando alla sola parzializzazione senza la necessità di andare sul freno. Se è pur vero che sono curve impegnative ma non così secche in termini di cambio di direzione come altri tratti in cui la Rossa aveva mostrato qualche segnale di sofferenza negli appuntamenti precedenti, ad ogni modo rappresenta un aspetto che dà una piccola speranza e maggior fiducia.
Tuttavia, è bene tenere a mente che si tratta anche di una zona in cui conta molto la fiducia con la vettura e le folate di vento in quel tratto hanno messo a dura prova il bilanciamento delle vetture, per cui sarà stimolante vedere se e come potranno cambiare i valori in campo in qualifica.
Anche l’ultimo settore evidenzia un approccio totalmente differente, specie in curva 15, la Stowe, che ricorda alcuni elementi che si erano già presentati in Austria: mentre i Ferraristi sono molto più decisi sul freno per riprendere rapidamente l’acceleratore, il comportamento di Verstappen sul pedale sinistro è molto più dolce, in modo da portare maggior velocità a centro curva. Comportamenti differenti, mentre per quanto riguarda l’ultima curva, l’aspetto più utile da segnalare è la miglior fase di trazione in uscita da parte della Rossa, seppur non sufficiente a ribaltare le sorti del giro.
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