F1 | Sainz: "SF-23 difficile da guidare, ma sfortunati con la SC"
Carlos Sainz ha concluso il GP di Gran Bretagna al decimo posto, venendo sopravanzato sul finale quando ha tentato di rimanere fuori con la hard dopo la Safety Car. Al di là del risultato, lo spagnolo ha spiegato che in gara la macchina era difficile da guidare, soprattutto a causa delle folate di vento, rendendo difficile trovare una costanza anche in termini di bilanciamento. La Rossa si aspettava che Mercedes potesse essere più rapida sul passo, ma la sorpresa è stata la McLaren.
Non è stato un Gran Premio semplice per la Ferrari, la quale si è dovuta accontentare di un nono e un decimo posto, un bottino che chiaramente non può soddisfare la squadra di Maranello. Carlos Sainz, che aveva perso il via dalla terza fila, ha subito perso una posizione alla partenza, venendo sopravanzato da un George Russell pronto a sfruttare il vantaggio dato dalla soft per attaccare lo spagnolo e impensierire Charles Leclerc.
A quel punto Sainz è rimasto un po’ nel limbo tra le due Mercedes: da una parte impossibilitato nell’attaccare un Russell che sembrava avere il passo per attaccare anche il monegasco, dall’altra con un occhio negli specchietti per controllare la rimonta di Lewis Hamilton. Infatti, dopo una prima parte dello stint di apertura più accorta per gestire le coperture, l’inglese ha iniziato a chiudere il gap, fino a riportarsi sotto il secondo e mezzo.
Al contrario del compagno di squadra, il quale è stato tra i primi a fermarsi, Sainz ha provato ad allungare lo stint di qualche tornata, sfruttando una gomma media che sembrava tenere bene e mostrare una certa costanza anche sulle altre monoposto. Con Hamilton sempre più vicino, la Ferrari ha scelto di richiamare lo spagnolo alla fine del ventiseiesimo giro per montare coperture hard con cui arrivare fino alla fine.
Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
“Penso che ci aspettavamo che la Mercedes fosse più veloce, come si è effettivamente verificato. Non ci aspettavamo che la McLaren fosse più veloce, ma lo è stata. In generale non eravamo molto forti oggi. C’era tanto vento, la vettura era difficile da guidare, era complicato trovare costanza. Penso che comunque stessi facendo una buona gara, abbiamo provato ad allungare con la media, montando poi la hard”, ha raccontato il Ferrarista.
Sfortunatamente, tuttavia, qualche giro più tardi le carta in tavola sono completamente cambiate. L’entrata della Safety Car a causa di un problema tecnico sulla vettura di Kevin Magnussen è infatti arrivata nel momento peggiore, dando oltretutto la possibilità a chi non si era ancora fermato come Hamiton e Alonso di effettuare la propria sosta perdendo minor tempo in pit lane.
La scelta è ricaduta sul mantenere la hard, la quale chiaramente non ha pagato facendolo soccombere a chi, invece, aveva optato per la soft o la media, tra cui il compagno di squadra. Nel tentativo di difendersi da Sergio Perez, infatti, lo spagnolo è arrivato lungo all’ultima chicane, venendo infilato in sequenza sia da Alex Albon con la Williams che da Charles Leclerc alla staccata di curva quattro.
George Russell, Mercedes F1 W14, Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
“Ma la Safety Car è poi entrata nel momento peggiore per me perché non avevo altre gomme. Fermarsi avrebbe significato finire in decima posizione, non fermarsi in sesta posizione ma con il rischio di perdere posizioni. Abbiamo provato a rimanere fuori, ha funzionato per tre o quattro giri, ma Perez ci avrebbe comunque passato”.
“Ho provato a tenere la posizione, ma ero sulla gomma hard contro medie e soft fresche. Penso di aver fatto un buon lavoro nel riuscire a rimanere davanti fino a quando la Red Bull non ci ha passato con la soft. Poi sono andato sullo sporco e ho perso tempo”, ha poi aggiunto lo spagnolo.
“Oggi è stata una decisione 50-50 perché non sapevo cosa fare, quindi ho lasciato decidere al team. Preferivo essere con la soft in decima posizione, ma trovandomi contro vetture che hanno le stesse mescole, e non avremmo avuto un delta per passare, oppure una sesta posizione provando a resistere con le gomme dure? Abbiamo preso la scelta più rischiosa, con la hard, ma l’ho fatta quasi funzionare. È andata così”.
George Russell, Mercedes F1 W14, Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Ciò lo ha portato fino al decimo posto finale, il quale chiaramente non può lasciare sul volto dello spagnolo, in una gara dove, comunque, la Rossa si è dimostrata inferiore alla McLaren e, seppur in misura minore, alla Mercedes. L’obiettivo ora è concentrarsi sugli aggiornamenti per migliorare i punti deboli della vettura.
“Penso che sia molto difficile predire i valori in campo. Una cosa buona per la F1, ma non per noi, perché noi dipendiamo da molti fattori come il vento, il layout del tracciato, le temperature. In alcune gare saremo forti come in Canada o in Austria, mentre in altre sarà come Silverstone dove non saremo così forti. Dobbiamo concentrarci sugli aggiornamenti, sistemare le aree in cui abbiamo delle lacune e continuare a fare progressi senza pensare agli altri”.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.