F1 | Sainz: "Soft disastrosa, avevo graining già al primo giro"
Carlos Sainz ha concluso la corsa con un sesto posto che da una parte è visto come un sospiro di sollievo vista la strategia adottata, mentre dall'altra rappresenta un boccone amaro da digerire perché Mercedes è stata in grado di allungare in classifica con entrambi i propri piloti. La soft non si è rivelata la scelta giusta per il Cavallino, con il graining evidente già dai primissimi giri, che li ha poi portati a patire il calo della gomma nei confronti di colori che partivano sulla media.
Non è stata una sprint semplice per la Ferrari, che ha concluso solamente sesta con Carlos Sainz, mentre Charles Leclerc è rimasto fuori dai punti per una penalità di cinque secondi rimediata per aver superato in diverse occasioni la linea bianca nel corso della gara. Una giornata deludente, soprattutto pensando al fatto che la Mercedes sia stata in grado di concludere al quarto e al quinto posto, guadagnando così qualche punto utile nella lotta al secondo posto nel mondiale costruttori.
La Rossa ha pagato negativamente la scelta di puntare sula soft al via della gara, anche se, come spiegato dallo stesso Carlos Sainz, non si aspettava che potesse rivelarsi un compound così debole e suscettibile al graining. Indubbiamente gli ingegneri del Cavallino erano consapevoli che sulla lunga distanza avrebbe potuto patire rispetto alla media, ma erano fiduciosi che potesse reggere fino alla bandiera a scacchi. Inoltre, il compound più tenere avrebbe garantito un vantaggio in termini di grip nel momento dello spegnimento dei semafori, da aggiungere al fatto di partire già dalla parte più pulita e gommata della griglia.
“È stata una gara difficile. Già dal giro di formazione vedevo il graining sulla mia gomma soft. Non ha influenzato negativamente in fase di trazione in partenza perché sono riuscito a fare un buono scatto e una buona manovra in curva 1, ma è stata difficile. Le gomme sono durante 2 giri e poi abbiamo iniziato a perdere 2 o 3 secondi con il graining alla fine della gara. Fortunatamente non abbiamo fatto tanti giri, altrimenti credo che tutti quelli che sono partiti sulla soft sarebbe finiti in fondo”, ha raccontato Sainz al termine della corsa.
Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
“Per quanto mi riguarda, pensavo che la soft sarebbe stato un vantaggio. Come squadra non ci aspettavamo che la morbida avrebbe faticato così tanto e pensavamo che sarebbe stato un vantaggio in partenza per poi soffrire un po', ma non tre secondi più lenta come si è poi rivelata, quindi è stata un po' una sorpresa”.
"Ma sulla soft non abbiamo imparato niente, è stata un disastro. Probabilmente domani nessuno la toccherà. Se avessimo avuto più giri di gara oggi [tolti quelli delle Safety Car] saremmo arrivati in fondo. È positivo che siamo finiti nei punti facendo probabilmente la scelta sbagliata, ma abbiamo comunque perso punti rispetto a Hamilton che partiva molto indietro ma sulla gomma media”, ha aggiunto lo spagnolo, sottolineando come il pilota della Mercedes sia stato in grado di rimontare da oltre la top ten grazie al vantaggio fornito dalla mescola a banda gialla, più resistente sulla lunga distanza.
In partenza Sainz è stato protagonista di un duello con il compagno di squadra per difendere il terzo posto, che si è poi ripetuto nella fase finale della corsa per la lotta alla zona punti. Un aspetto menzionato dal pilota del Cavallino è il problema incontrato subito dopo la ripartenza dopo la prima Safety Car, quando delle difficoltà con la gestione della batteria hanno reso più complicata la difesa dagli avversari: “Non solo Charles. Abbiamo lottato con tutti e tutti si sono difesi e hanno lottato tra loro. Ho avuto molti problemi di batteria il giro dopo la Safety Car, il mio SOC [batteria] si è scaricato durante la prima delle tre Safety Car. Quindi nei giri dopo la Safety Car ero sempre in difficoltà e dovevo difendermi perché non sappiamo perché il mio software scaricava completamente la batteria. È un aspetto che dobbiamo assolutamente rivedere domani”.
Oscar Piastri, McLaren MCL60, George Russell, Mercedes F1 W14, Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Per la gara di domani si attende un rispondo da parte della Federazione e di Pirelli, che potrebbero imporre una tattica a tre soste e una lunghezza massima degli stint di 20 giri nel caso le analisi rivelassero problemi agli pneumatici anche durante la sprint. Sainz non incolpa la casa milanese per quanto è accaduto, ma ha anche sottolineato come gli organizzatori abbiano avuto a disposizione due anni per prepararsi per l’evento: “Se per la sicurezza è necessaria, allora dobbiamo farlo [le tre soste]. Ovviamente non apprezzo e non mi piace che siamo arrivati qui nel 2021 e nel frattempo ci sono stati due anni per reagire a questi cordoli difettosi. Sono stati rifatti i cordoli e per qualche motivo la FIA ha insistito con questo tipo di cordolo che sta uccidendo gli pneumatici Pirelli. Non sto dando la colpa alla Pirelli, ma allo stesso tempo è chiaro che c'è qualcosa che non va”.
Nel caso Pirelli confermasse le tre soste, Sainz può comunque contare su tre mescole medie e una hard per affrontare le tre soste. Tuttavia, lo spagnolo ha però voluto anche sottolineare come non abbia digerito le modalità con cui sono state comunicate le modifiche, pochi minuti prima di arrivare sul tracciato, anche perché la FIA e la casa milanese non hanno potuto prendere alcuna decisione venerdì sera a causa della mancanza del personale della pista.
“Allo stesso tempo, siamo arrivati qui oggi in mattinata e abbiamo visto le notizie sulla stampa. Nessuno ci ha informato che ci sarebbero state modifiche ai limiti della pista e nessuno ci ha detto che gli pneumatici si stanno delaminando o cose del genere. Siamo venuti a sapere le cose dalla stampa, che chiaramente non è ciò o il modo in cui le cose dovrebbero essere fatte. Come GPDA non eravamo contenti della situazione e speriamo che la collaborazione cominci a migliorare. Quando si tratta di sicurezza, dovrebbe essere considerato il nostro contributo, non è abbastanza”.
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