F1 | Ricciardo, weekend amaro: "Trovati dei problemi sull'auto”
Daniel Ricciardo ha concluso il GP dell'Arabia Saudita nella parte bassa della classifica ma, più in generale, il suo weekend non è stato particolarmente positivo, riscontrando delle difficoltà sin dalle prove libere. Secondo Ricciardo qualcosa non ha funzionato sulla vettura, ma è fiducioso che la questione possa essere risolta per l'Australia.
Il bilancio dei primi due weekend della stagione non è particolarmente positivo per Daniel Ricciardo, non tanto per una questione di punteggio, dato che l’unico ad aver ottenuto punti al di fuori dei cinque top team fino a questo momento è stato Nico Hulkenberg in Arabia Saudita, bensì per quanto mostrato in pista.
Due fine settimana in cui qualcosa non ha funzionato, soprattutto sul giro secco, quello che a lungo è stato uno dei suoi punti di forza, il che si è poi inevitabilmente riversato anche sulle performance in gara. Al termine delle prove ufficiali in Bahrain, il pilota della Racing Bulls non aveva nascosto il disappunto per una qualifica in cui sapeva e sperava di poter dare qualcosa in più, ma in Arabia Saudita qualcosa non ha funzionato sin dalle prove libere.
Già dalla FP2, infatti, Ricciardo aveva riportato dei problemi nello sfruttamento della mescola più tenera nei vari stint completati, evidenziando comportamenti differenti a seconda dei set: se con il primo si era subito trovato a suo agio, con il secondo non è riuscito a sfruttare il miglioramento delle condizioni della pista, rimanendo a suo dire quasi plafonato rispetto ai rivali. Difficoltà che, in un secondo momento, si sono ripresentate anche al venerdì, quasi con le medesime modalità, tanto da definire la sua qualifica un mistero.
Daniel Ricciardo, RB F1 Team VCARB 01
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Non si trattava di una questione di sottosterzo o sovrasterzo, come ha spiegato lo stesso Ricciardo nelle interviste, ma una semplice mancanza di grip, al contrario del compagno di squadra, il quale è poi stato in grado di centrare la prima Q3 della stagione. Ricciardo non è stato l’unico a soffrire ad aver riscontrato delle difficoltà nella gestione della mescola più tenera, perché anche altri team, come Ferrari e Sauber, hanno faticato nell’estrarre quel qualcosa in più dalla soft nuova.
Jeddah è una pista molto particolare, con un asfalto che garantisce un ottimo livello di grip, tanto da permettere di affrontare l’intera gara con un singolo set di gomme hard senza grandi problemi. Non è un caso che lo stesso compound a banda rossa, anche da usato, abbia garantito più tentativi in qualifica, spostando più l’attenzione sulla ricerca della corretta finestra per trovare quel qualcosa in più offerto in termini di picco di grip.
Ricciardo non è riuscito a trovare una spiegazione concreta alle sue difficoltà, in particolare se messo a confronto con Tsunoda, autore sia di una qualifica che di una gara più convincente, per quanto il pilota nipponico poi sia rimasto immischiato nel lungo duello con Magnussen che ha privato la Racing Bulls dell’opportunità di portare a casa almeno un punto. Secondo l’australiano, l’ipotesi più plausibile è che in questo weekend ci sia stato qualche problema alla monoposto e che qualcosa non abbia funzionato al 100%, motivo per cui alcuni elementi saranno ispezionati in fabbrica con delle analisi approfondite.
Daniel Ricciardo, VCARB 01
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
“Onestamente, abbiamo trovato alcune cose nel corso del weekend. Ma ci avviavamo alla gara sempre ottimisti e fiduciosi che potesse accadere qualcosa. Ma credo che sarebbe stata sempre una corsa in salita. Semplicemente non abbiamo tutto al 100%. Abbiamo riscontrato alcuni difetti nella vettura. Dobbiamo sistemarli per la prossima gara”, ha raccontato il pilota di Perth spiegano le sue difficoltà nel corso di questo weekend.
“Ieri in qualifica, quando gli altri abbassavano i tempi continuando a migliorare, è anche un po' un segno. Sentivo che quello era il limite della macchina. Abbiamo trovato alcune cose dopo. Ma poi c'è il parco chiuso. E ad essere onesti, anche se non avessimo avuto il Parc Fermé, probabilmente non avremmo potuto risolvere nulla in 24 ore. Quindi sono sicuro che alcune cose torneranno in fabbrica e torneremo con una macchina nuova a Melbourne”.
A ciò si è aggiunto anche un problema al pit stop sull’asse posteriore della vettura, rimasta a ferma per oltre 40 secondi sulla piazzola in attesa che venissero ultimate le operazioni: un episodio che, per quanto non abbia modificato in maniera radicale il corso del suo Gran Premio, ha comunque avuto un suo peso specifico, facendogli perdere qualche posizione fino a scivolare in fondo al gruppo. Altro episodio è stato quello del testacoda, causato dall’essere passato in maniera troppo aggressiva sul cordolo interno in curva uno, che Ricciardo ha definito come un probabile errore di frustrazione, anche se non ha cercato scuse.
Valtteri Bottas, Stake F1 Team Kick Sauber C44, Daniel Ricciardo, RB F1 Team VCARB 01
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
“Sì, è stata sicuramente una gara difficile. Ma il motivo per cui sono ottimista è che so che abbiamo sbagliato alcune cose. E con una buona macchina e tutto sistemato, so che possiamo fare molto meglio. Sono stati tre giorni dolorosi, ma non voglio che ci tolgano la fiducia. Non è stato l'inizio che volevamo, ma è la seconda gara e la prossima è Melbourne. Quindi, sì, dobbiamo spronare tutti a fare bene e a passare un buon fine settimana".
“Ovviamente mi lascerò alle spalle questo fine settimana e spingerò la squadra al massimo. Già ieri sera [dopo le qualifiche] sono rimasto fino a tardi per cercare di aiutare tutti a trovare i problemi e ora sta a me continuare a lavorarci. So che ci tengono quanto me. Quindi, assicuriamoci di avere un buon pacchetto a Melbourne e poi, sì, diciamo che la mia stagione inizierà lì e farò di tutto per battere gli altri”, ha poi aggiunto l’australiano, che la prossima settimana correrà in casa davanti al proprio pubblico.
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