F1 | Piloti stremati in Qatar, Norris: "Troppo pericoloso"
Il pilota della McLaren ha criticato l'organizzazione del weekend, sottolineato come sia stato troppo pericoloso e che questa situazione non si sarebbe mai dovuta verificare. Le alte temperature, l'umidità, il layout del tracciato e una gara in cui vi sono stati pochi momenti per tirare il fiato hanno portato al limite i piloti. Al di là dell'aspetto fisico, Norris è soddisfatto del terzo posto finale in rimonta, anche se crede che gli errori commessi nelle due qualifiche lo abbiano privato dell'opportunità di lottare per qualcosa di più importante.
Il Gran Premio del Qatar ha messo alla prova tutti i piloti, in quella che è stato uno dei weekend di gara più difficili sul piano sia fisico che mentale. Logan Sargeant è stato costretto al ritiro, Eseban Ocon si è sentito male durante il Gran Premio poi continuando fino alla bandiera a scacchi, mentre Lance Stroll e Alex Albon sono stati poi portati al centro medico per accertamenti.
Il layout del tracciato, con tante curve ad alta velocità, le alte temperature, l’umidità pazzesca e l’assenza di vento rispetto al venerdì hanno indubbiamente pesato sui piloti, che hanno dovuto affrontare una delle gare più difficili della loro carriera. A ciò si è aggiunto il fatto che la scelta di imporre una gara a tre stint per motivi di sicurezza legati alle gomme ha aggravato ulteriormente la situazione per i piloti, che non hanno avuto modo di poter abbassare il ritmo e respirare in alcuni momenti della gara.
Durante le interviste, tutti i piloti hanno sottolineato quanto siano state difficili le condizioni che hanno dovuto affrontare, tra cui lo stesso Lando Norris, terzo al traguardo dietro al vincitore Max Verstappen e al compagno di squadra Oscar Piastri. Secondo il britannico della McLaren, in Qatar la Formula 1 si è spinta oltre i limiti di cosa possa essere ritento accettabile.
Lando Norris, McLaren
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
"Penso che oggi abbiamo probabilmente trovato il limite. È triste che abbiamo dovuto trovarlo in questo modo. Non è mai una situazione piacevole in cui trovarsi, alcune persone finiscono al centro medico o svengono e cose del genere. È una situazione piuttosto pericolosa. Ma non si può dire che i piloti debbano allenarsi di più o che debbano fare qualcosa del genere. Siamo in un'auto chiusa che si surriscalda molto in una gara molto fisica. Ed è frustrante”.
"In TV probabilmente non sembra molto fisica, ma è chiaro che quando ci sono persone che finiscono per ritirarsi o in condizioni così gravi, è troppo, per le velocità che stiamo facendo. È troppo pericoloso. So che la gara dell'anno prossimo è più avanti nella stagione e che qualche mese dopo sarà molto più fresca, ma è qualcosa a cui bisogna pensare e sono sicuro che ne parleremo perché non sarebbe dovuto accadere".
“Credo che le tre soste abbiano reso tutto molto più difficile, anche dal punto di vista fisico. Si poteva spingere molto di più. Anche nell'ultimo stint si poteva spingere al massimo. In un certo senso, è una delle gare più difficili che ho fatto, ma è una bella sfida e mi congratulo con Oscar. Nessun errore. E, naturalmente, ancora una volta a Max”, ha spiegato Norris.
Guardando invece alla gara, indubbiamente McLaren ha ben figurato, centrando un secondo e un terzo posto che significano punti importanti per il team in chiave classifica costruttori, dove attualmente si è portata a soli undici punti dal quarto posto per ora occupato dall’Aston Martin. Nonostante la qualifica negativa, dove due track limit lo avevano privato della seconda posizione in pista, il team di Woking era consapevole del proprio potenziale per tornare verso l’alto e provare a lottare quantomeno per il podio. L’incidente tra le due Mercedes a inizio gara ha poi evidentemente semplificato la rimonta, togliendo di torno i due rivali principali nella lotta per i primi tre posti.
Lando Norris, McLaren MCL60
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
“Credo che sapessimo di avere un ottimo passo. Quindi era un po' difficile sapere cosa fare con i pit-stop e tutto il resto. Credo sia stato davvero difficile per tutti sapere come sarebbe andata a finire. Ma sapevamo di avere un ottimo passo, forse non inizialmente per lottare per la vittoria, ma per arrivare almeno davanti. E inizialmente, direi, per lottare con le Mercedes, che però hanno fatto un ottimo lavoro per renderci la vita molto più facile. Quindi non ho dovuto pensare a questo e mi sono potuto concentrare sul passare chi non era più veloce di noi, ovvero le Ferrari e le Aston”.
Tuttavia, Norris non ha neanche nascosto che, con una gara più lineare, forse il sogno di poter lottare con Max Verstappen non era poi così distante, sottolineando come gli errori commessi durante il weekend abbiano avuto un peso specifico importante.
“Non so quanto Max avrebbe potuto essere più veloce in qualifica. Ma se voglio essere onesto con me stesso, credo che avrei dovuto lottare per due pole position questo fine settimana. E potenzialmente due vittorie. So che è una cosa grossa da dire, ma credo che, se le cose fossero andate bene, se avessi fatto un lavoro migliore e non avessi commesso gli errori che ho commesso negli ultimi due giorni, motivo per cui sono così frustrato, perché sapevo cosa c'era in palio, cosa potevamo potenzialmente ottenere”.
“Mi sembra quindi che sia stato un fine settimana di occasioni mancate per portare la lotta a Max e per darci almeno questa opportunità. Sì, quindi non lo so. Ci sono cose positive e cose negative. Sento di aver perso delle occasioni, di non aver fatto quello che avrei dovuto fare e di non aver ottenuto quello che avrei dovuto ottenere, ma sono comunque contento di una terza posizione. Non posso togliere nulla a questo. Ma in fondo alla mia testa so che avrei dovuto fare di più in questo fine settimana”, ha poi aggiunto il britannico.
Lando Norris, McLaren
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Da un certo punto di vista, a semplificare la gara per le due McLaren è stato il limite di 18 giri e tre soste imposto dalla Federazione e da Pirelli in seguito ai problemi riportati alle gomme durante il fine settimana. Generalmente, infatti, la RB19 fa la differenza in termini di usura gomme, potendo mantenere un ritmo elevato e costante per tutta la durata sullo stint. Ma con stint più brevi, i piloti della scuderia di Woking hanno potuto continuare a spingere senza preoccuparsi eccessivamente del degrado, un fronte su cui, comunque, non si sono rilevati particolari difficoltà.
“Credo che la Red Bull normalmente sia un passo avanti in gara con il degrado. Oggi non mi sembra che il degrado sia stato particolarmente negativo. Mi sembra che potessimo spingere, anche verso la fine degli stint non ho avuto la sensazione che stessimo improvvisamente faticando. Forse se ci fossero state due soste avremmo dovuto gestire maggiormente le gomme e avremmo visto la Red Bull più consistente. E come in Giappone, loro sono sempre stati più veloci nella seconda parte dello stint, mantenendo un’ottima costanza, mentre noi siamo calati un po'. Forse oggi non l'abbiamo visto”, ha poi aggiunto Norris.
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