F1 | Norris in rimonta: "Passo eccellente che aumenta i rimpianti"
Lando Norris ha completato una bella rimonta dalle ultime file dello schieramento, lavorando anche con una differente strategia per girare quanto più possibile in aria pulita. Dopo la bandiera rossa, l'inglese ha compiuto diversi sorpassi, risalendo fino al quinto posto, che dimostra anche l'ottimo passo della MCL60 nella domenica messicana. Ma proprio questo risultato non fa altro che aumentare i rimpianti, perché secondo il pilota della McLaren vi era la concreta possibilità di puntare al podio con una buona qualifica.
McLaren arrivava in Messico con la consapevolezza che la diciannovesima tappa del mondiale avrebbe potuto rivelarsi più complicata rispetto ad altri appuntamenti, soprattutto se messa a confronto con i Gran Premi del Giappone e del Qatar, che ben si addicevano a determinate caratteristiche della MCL60. Nel corso della stagione, infatti, la monoposto di Woking ha dimostrato di poter ben figurare nelle curve a media e alta velocità, patendo invece in quelle più lente soprattutto a causa di un anteriore che, nelle percorrenze più lente, non garantisce il giusto supporto in fase di rotazione.
Tuttavia, sin dalle prove libere in realtà la squadra britannica aveva mostrato buone performance nella ricerca del tempo e sul passo gara. Infatti, uno degli aspetti particolari di questa pista è che presenta un asfalto molto liscio, per cui squadre come AlphaTauri e Alfa Romeo sono state in grado di abbassare la macchina e trovare più carico aerodinamico dal fondo. Allo stesso modo, anche McLaren ha abbassato la monoposto, tanto che dagli onboard si poteva apprezzare il continuo sfregamento del pattino sul rettilineo principale, maggiore rispetto ad altre scuderie. Ciò ha aiutato a compensare parzialmente alcuni problemi, ma rimane un espediente che non funziona su tutte le piste, in parte per esigenze di layout, in parte per la tipologia di manto stradale.
Dopo le indicazioni positive del venerdì, l’attenzione era focalizzata sul sabato e le possibilità di centrare una buona posizione sulla griglia di partenza per ambire al podio. Tuttavia, complici alcuni episodi sfortunati e un errore da parte dello stesso pilota britannico nel primo tentativo sulla soft, Norris non era riuscito a superare la tagliola del Q1, vedendosi così costretto a prendere il via dal fondo dello schieramento. Da una parte vi era la consapevolezza di avere un passo indubbiamente superiore rispetto agli avversari di centro gruppo, ma allo stesso tempo in McLaren erano anche conosci che sopravanzare i rivali non sarebbe stato affatto semplice.
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Lando Norris, McLaren MCL60
Infatti, al di là delle specifiche difficoltà derivanti dal layout del tracciato, la MCL60 aveva denotato velocità di punta inferiori a quelle della maggior parte delle altre monoposto e, nel caso si fosse creato un trenino DRS, a quel punto sarebbe stato estremamente complesso riuscire a compiere un sorpasso, con il rischio di finire incastrati nel traffico. Per questo gli strateghi di Woking hanno optato per una tattica di gara differente: Norris è stato l’unico a prendere il via con la soft, in modo da tentare di andare all’attacco nei primi giri e guadagnare qualche posizione scremando il gruppo.
“Sì, assolutamente. Mi ha aiutato un po' in partenza, in uscita fuori dalla traiettoria ideale e cose del genere. È sempre difficile alla curva 1, può andare come vuoi tu, può non andare come vuoi tu. Ma penso che abbiamo giocato tutto in modo intelligente”, ha spiegato Norris. La scelta del compound più tenero rientrava anche in una visione più ampia della strategia: se la maggior parte della griglia aveva scelto di optare per una singola sosta, McLaren aveva deciso di puntare su un doppio pit stop, per cui necessariamente il primo stint sarebbe stato comunque breve. L’obiettivo era quello di guadagnare qualche posizione in partenza, per poi fermarsi presto e girare in aria libera, potendo così imporre il proprio ritmo.
Da questo punto di vista ha giocato anche a favore il fatto che Nico Hulkenberg e Alex Albon abbiano tenuto abbastanza compatto il gruppo alle loro spalle, permettendo così al britannico di compensare parte del tempo perso per la sosta aggiuntiva. Infatti, fino a pochi istanti prima dell’uscita della bandiera rossa, Norris era stato in grado di risalire fino all’ottavo posto, portandosi finalmente in aria pulita. Dato che hard aveva comunque mostrato buoni segnali sul lato del degrado, a quel punto l’obiettivo sarebbe stato quello di spingere e capire quale potesse essere il vero passo della sua MCL60, ma la neutralizzazione ha cambiato gli scenari. Nel momento in cui è entrata la Safety Car, McLaren non aveva ancora avuto modo di valutare dalle immagini televisive i danni sull’auto del danese e, soprattutto, alle barriere.
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Alex Albon, Williams Fw45, George Russell, Mercedes F1 W14, Valtteri Bottas, Alfa Romeo C43, Lando Norris, McLaren MCL60
Tuttavia, avendo poco tempo a disposizione prima della fine del giro, gli ingegneri avevano comunque scelto di far rientrare Norris, il quale è poi così scalato di due posizioni all’indietro, scivolando al decimo posto. Con ancora metà gara ancora da completare, in McLaren avevano optato per la media, ma la sua rimonta si è ulteriormente complicata alla ripartenza quando, per evitare dei contatti sul rettilineo principale, ha perso numerose posizioni, finendo così al quindicesimo posto.
“Probabilmente ho dovuto evitare un grosso incidente, perché la gente si stava spostando senza rendersi conto che si può stare in tre. Così ho evitato due incidenti molto gravi, che sarebbero stati molto brutti. Quindi un po' di autoconsapevolezza in più da parte di alcuni piloti sarebbe ottima”, ha spiegato Norris senza risparmiare qualche critica ai colleghi.
Al di là della bella rimonta, che sicuramente lascia un sorriso per il passo mostrato e per i numerosi sorpassi compiuti, tanto da riportarlo fino al quinto posto, allo stesso tempo la prestazione mostrata in Messico lascia anche qualche rammarico, perché il britannico crede che ci fosse l’opportunità ci costruire una gara da podio. “Credo che sia per questo che la gente si lamenta del fatto che a volte sono così deluso. Ed è a causa di giornate come quella di oggi. È ovvio che sarò deluso, no? Come se ci fosse la possibilità di finire sul podio e ottenere un altro trofeo, fare più punti. Perché mai dovrei essere felice di una giornata come quella di ieri? Ho risalito la classifica, meglio di come ho fatto in Qatar”.
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Lando Norris, McLaren MCL60
"Una gara molto buona. Il nostro ritmo è stato eccellente dall'inizio alla fine. Ci siamo concentrati molto sulla giornata di oggi. E credo che questo sia stato evidente e che abbia dato i suoi frutti. Ma sì, non sarò mai contento dopo una giornata come quella di ieri [sabato], giusto? Perché so cosa siamo in grado di fare. E quando hai una giornata come quella di oggi, pensi a quello che avrebbe potuto essere? E sì, ci sono troppi ‘cosa sarebbe potuto essere’ in questo momento. Devo solo riordinare alcune cose, e poi le cose possono iniziare a girare.
Guardando avanti, Norris rimane ottimista riguardo all'imminente weekend di Interlagos, con l’obiettivo di lottare contro Ferrari e Mercedes: “Quando abbiamo fatto le nostre stime prima del fine settimana, non ci aspettavamo di essere veloci questo fine settimana. Quando dico che non saremo veloci, non è che ci aspettiamo di arrivare ultimi, ma solo di non essere competitivi come in Qatar e in Giappone. Ma ci aspettiamo comunque di correre contro le Ferrari e le Mercedes, e cose del genere. Solo che non sembriamo i favoriti per la pole. Questo è il nostro 'non sembriamo in forma questo fine settimana'. Il che è positivo.
"Ma sì, credo che sarà un altro weekend difficile. Non è facile come la sprint, il che rende le cose più eccitanti per tutti. Sì, un'altra gara difficile da prevedere. Ma penso che, come abbiamo dimostrato oggi, le cose sono andate meglio di quanto ci aspettassimo, il ritmo era estremamente buono. E, naturalmente, spero che sia così anche a San Paolo".
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