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Formula 1 GP dell'Azerbaijan

F1 | Horner: "Ecco perché Max ha fatto la sosta prima di Perez"

Christian Horner ha spiegato perché Red Bull abbia chiamato ai box Max Verstappen pochi istanti prima dell'entrata in pista della Safety Car al GP di Azerbaijan.

Meccanici Red Bull ai box con la vettura di Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

L'inizio di stagione del team Red Bull Racing è stato perfetto: 4 vittorie su 4 gare disputate sino a ora, equamente suddivise tra Max Verstappen e Sergio Perez. Proprio il pilota messicano è stato autore di un grande fine settimana a Baku, in cui è riuscito a vincere prima la Sprint Race del sabato e poi, anche grazie a un po' di fortuna, il gran premio della domenica.

Se nella Sprint Race Perez è risultato imprendibile per tutti, nella giornata di domenica è stato aiutato dalla fortuna. Mentre il compagno di squadra Max Verstappen è stato chiamato ai box mentre si trovava in prima posizione, Nyck De Vries ha toccato una barriera, rompendo il braccetto dello sterzo.

L'AlphaTauri dell'olandese si è fermata in pista, costringendo i commissari di gara a mandare in pista la Safety Car. In tutto questo Verstappen è stato l'unico pilota di testa a effettuare il pit stop con le tempistiche regolari, mentre tutti gli altri hanno usufruito di pit stop più veloci perché effettuati in regime di Safety Car.

Questo ha spedito Verstappen dalla prima alla terza posizione, con Sergio Perez primo e Charles Leclerc secondo. Il 2 volte iridato è riuscito a sbarazzarsi del ferrarista in pochi chilometri, ma Perez ha mostrato un passo eccellente, tenendo a bada i tentativi di rimonta del compagno di squadra in maniera mirabile e precisa.

Al momento del pit stop di Verstappen in tanti sono rimasti interdetti. Certo, il team non poteva sapere che di lì a poco sarebbe stata mandata in pista la Safety Car, ma i - relativamente - pochi giri fatti da Max su mescole Medium hanno stupito.

 

A dare una chiave di lettura dell'accaduto è stato il team principal della Red Bull, Christian Horner. "Abbiamo deciso di chiamare ai box Max in quel momento perché stava iniziando a faticare un po' con le gomme posteriori della sua vettura, mentre Checo era dietro di lui. Quindi abbiamo deciso che dal punto di vista della strategia quello fosse il momento opportuno per fare la sosta".

"Dalle immagini che abbiamo avuto legate a De Vries, abbiamo visto che tutte e 4 le ruote erano ancora attaccate alla macchina. Sembrava non avesse colpito le barriere e il motore era ancora acceso. Sembrava che fosse riuscito a selezionare la retromarcia e che potesse proseguire. Quindi non ci saremmo aspettati una Safety Car".

"Di solito se si vede un'auto nelle barriere, a Baku scatta la Safety Car, ma non c'era alcun segno. Solo in un secondo momento, durante i replay, abbiamo potuto vedere che il braccio dello sterzo era rotto".

"A un certo punto abbiamo anche detto ai nostri meccanici di prepararsi per una doppia sosta. E' una di quelle occasioni in cui può andare molto bene, ma a volte no".

Le parole del team principal della Red Bull hanno quindi spiegato i motivi della chiamata ai box di Verstappen. Una decisione che ha probabilmente tolto dall'imbarazzo il team: Sergio Perez, dopo aver superato la Ferrari di Leclerc, era riuscito a chiudere il gap da Verstappen e, in quel frangente, appariva più veloce e in grado di tentare l'attacco.

Alla fine questo è stato scongiurato, ma sul gradino più alto del podio è finita la RB19 numero 11, forse l'unica monoposto che potrà tenere aperto un Mondiale che sembra già segnato sin dal principio.

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