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Formula 1 GP del Canada

F1 | Haas, il degrado resta un problema: "Non abbiamo una risposta"

In più occasioni la Haas ha dimostrato di poter ben figurare in qualifica per poi sprofondare in gara, quando emergono i problemi di degrado. Steiner ha spiegato che la squadra sta lavorando duramente per capire l'origine di queste difficoltà, anche se non ha ancora trovato una risposta. Il Team Principal ha poi proposto anche un parallelismo con la Ferrari SF-23 che soffre di un problema simile, anche se ha suggerito che sia sbagliato puntare il dito senza aver compreso prima a fondo la situazione.

Kevin Magnussen, Haas VF-23

Al termine del Gran Premio del Canada, Haas ha perso una posizione in classifica scivolando all’ottavo posto, dietro all’Alfa Romeo e con la Williams ora solamente una lunghezza alle proprie spalle. Tre squadre racchiuse in soli due punti che, tuttavia, si giocano premi milionari, motivo per il quale anche una posizione in classifica può davvero fare la differenza.

Nel corso di questo campionato, la squadra americana si è spesso contraddistinta per le buone prestazioni sul giro secco dove la gomma nuova copre alcuni difetti, in particolar modo con Nico Hulkenberg, patendo però il consumo gomme alla domenica sulla lunga distanza. Due esempi sono proprio i recenti Gran Premi di Spagna e Canada, dove il tedesco era riuscito a ben posizionarsi in griglia per poi venire risucchiato dal gruppone: sulla gara di Montreal ha chiaramente pesato anche la scelta sfortunata di effettuare la prima sosta proprio qualche istante prima dell’entrata della Safety Car, ma era già comunque evidente che Hulkenberg fosse in crisi dal punto di vista della gestione degli pneumatici.

Da questo punto di vista, Haas sta lavorando duramente per riuscire a comprendere l’origine del problema e di queste difficoltà. Alle volte non si tratta propriamente di degrado, ma semplicemente il fatto che la vettura non riesce a lavorare nella corretta finestra di funzionamento, portando in alcuni casi anche a un graining eccessivo, come si è visto in Azerbaijan.  

Nico Hulkenberg, Haas VF-23, Lando Norris, McLaren MCL60, Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Nico Hulkenberg, Haas VF-23, Lando Norris, McLaren MCL60, Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

“Direi che ci stiamo lavorando molto duramente. Prima di tutto, dobbiamo capire da dove proviene e poi... credo che la soluzione non sia il problema principale. È più che altro capire da dove proviene, sai, cosa ci fa? E, sapete, alcuni ippodromi sono peggiori di altri. Voglio dire, lo sapete bene, alcuni sono più duri per gli pneumatici di altri”, ha spiegato il Team Principal della Haas, Gunther Steiner.

“Quindi non è sempre la stessa cosa e il fatto di non poterla testare adeguatamente rende le cose piuttosto difficili, quindi stiamo cercando di capire il perché di questo problema. Ed è un bel problema, sai, in gara, perché la macchina in generale va bene, ma poi in gara c'è il degrado e non si riesce a recuperare. Credo che in Spagna avremmo potuto fare meglio alcune cose, come l'assetto e altre cose del genere, ma credo che il problema sarebbe rimasto”.

In più occasioni i piloti della scuderia di Kannapolis si sono lamentati del fatto che la monoposto mostra ben più di qualche difficoltà quando si trova nella scia di altre vetture, aspetto che manda in crisi le coperture aumentandone lo scivolamento in aria sporca: “Quando seguono le altre vetture, i piloti si sono lamentati del fatto che perdono molta aderenza, poi iniziano a scivolare e lo pneumatico va in crisi, perché non è fatto per scivolare. Ma dobbiamo dimostrarlo con dati e cose del genere”.

Kevin Magnussen, Haas VF-23, guida Nyck de Vries, AlphaTauri AT04

Kevin Magnussen, Haas VF-23, guida Nyck de Vries, AlphaTauri AT04

Photo by: Patrick Vinet / Motorsport Images

“Ci sono un sacco di cose da analizzare per capire se si è sicuri al cento per cento di stare inseguendo il problema giusto. Perché se si insegue quello sbagliato, si lavora tre mesi in galleria del vento e poi si esce con lo stesso problema. Quindi non è così facile come sembra, ma credo che tutti siano abbastanza ottimisti nel lavorare per risolvere il problema, quindi dobbiamo solo avere un po' di pazienza e alcune piste sono un po' più adatte a noi, non così impegnative per gli pneumatici. Speriamo quindi di riuscire a risolvere il problema con un po' di pazienza”, ha aggiunto Steiner.

Osservando la situazione attuale, la mente ritorna al 2019, quando la VF-19 presentava un comportamento quasi simile a quella della VF-23, seppur ancor più estremo: veloce in qualifica, lenta in gara, privando il team quei punti necessari per lottare per un risultato di prestigio in classifica dopo un 2018 concluso al quinto posto: “Sì [ci sono dei punti in comune], ma credo che il problema fosse un po' diverso, sai, non era così... in generale, credo che il problema fosse peggiore nel 19, ma per altre ragioni, sai, e quest'anno è un problema di telaio”, ha aggiunto il Team Principal.

Nel 2019 i problemi erano generati soprattutto da questioni aerodinamiche che, con il corso del tempo, sono state comprese. Con il procedere della stagione, in casa Haas sono convinti di essere sempre più vicini a comprendere da dove derivi invece il problema attuale, per trovare poi una soluzione: “Credo che ci stiamo avvicinando a capirlo e penso che stiamo facendo un bel po' di lavoro per poi fare dei cambiamenti in modo che non ci sia più [il problema]. Pensiamo di esserci avvicinati, ma pensare non significa sapere. Dopo Barcellona  sono stato molto al telefono e devo dire che tutti i ragazzi hanno reagito molto bene e stanno cercando di esaminare il problema per essere parte della soluzione”.

La Haas VF-19, la vettura della stagione 2019

La Haas VF-19, la vettura della stagione 2019

Photo by: Mark Sutton

Condividendo parte della filosofia aerodinamica, si è azzardato anche un parallelismo tra la VF-23 e la Ferrari SF-23 che ha la tendenza a perdere posizioni in gara dopo qualifiche estremamente competitive. Al netto della buona prestazioni in Canada e della netta superiorità Red Bull che non pregiudica il bel lavoro a Baku, anche Steiner ha individuato una sorta di parallelismo tra le due situazioni, anche se per il responsabile della squadra americana sono dovuti anche a due scenari differenti.

“Se guardate, perché io posso solo guardare dall'esterno, e credo che voi siate più bravi di me a guardare dall'esterno. Ma sembra che ci sia un parallelismo, ma ovviamente in regioni diverse, perché loro partono più avanti e meno aria sporca c'è, meglio è, ma anche loro retrocedono nel corso della gara. Sembra che su certi circuiti, non su tutti. Sembra che ci sia un po' uno schema che li accomuna. Ovviamente per loro è una zona diversa”.

Condividendo parte del pacchetto meccanico con la Ferrari, in molti hanno avanzato l’ipotesi che per Haas la soluzione non possa arrivare “in casa”, ma che piuttosto sia legata al filone di sviluppo della Rossa, per cui bisognerebbe attendere interventi direttamente da Maranello. Steiner non si è voluto sbilanciare, sottolineando che il problema potrebbe arrivare da molteplici fattori.

Ferrari SF-23, dettaglio della sospensione

Ferrari SF-23, dettaglio della sospensione

“Se avessi la risposta, ci staremmo lavorando, ma è ovvio che potrebbe essere la galleria del vento, usiamo la stessa galleria del vento. Bisogna guardare anche al quadro generale”, ha aggiunto il Team Principal, il quale però qualche appuntamento fa aveva suggerito che i dati della VF-23 combaciassero con quelli ottenuti sia al simulatore che in galleria del vento.

“Non sto dicendo che sia così, ma come ho detto, noi guardiamo a tutto al momento. Potrebbe essere la sospensione, ma dobbiamo sapere di cosa si tratta. Se si tratta della sospensione, non posso semplicemente andare alla Ferrari e dire: ‘Perché avete un problema, è colpa vostra se abbiamo un problema e dovete risolverlo’. Non è così semplice, bisogna analizzare il problema e cercare di capire da dove viene. Dobbiamo capire bene prima di arrivare alla conclusione che si tratta di un problema generale, lo stesso che ha la Ferrari”.

 

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