F1 | Alonso: "Il servosterzo della AMR23 può essere migliorato"
Alla vigilia del Gran Premio di Gran Bretagna, Alonso ha analizzato alcuni temi caldi, come il recente calo di forma della Aston Martin, piuttosto scostante in termini di risultati. Per lo spagnolo potrebbe semplicemente trattarsi di un problema di adattamento alla pista, ma non ha una risposta chiara al momento. L'asturiano ha inoltre aggiunto che sta ancora lavorando per adattarsi al servosterzo della AMR23, il quale potrebbe essere migliorato in futuro con alcuni accorgimenti.
Barcellona e Austria hanno rappresentato le prime tappe “a vuoto” per l’Aston Martin nel corso di questa stagione, complici alcune scelte di assetto che non hanno dato i risultati sperati e una monoposto che ha mal digerito il Red Bull Ring.
Quesiti a cui la squadra britannica, che in questo fine settimana corre in casa avendo la sede a pochi chilometri dal tracciato, sta ancora cercando una risposta definitiva che possa spiegare questo repentino cambio di forma, soprattutto pensando a come nella prima parte di campionato uno dei punti di forza della Aston Martin era stata proprio la costanza in termini di performane.
Secondo Alonso questa instabilità in termini di classifica potrebbe essere dovuta agli aggiornamenti introdotti dalle altre scuderie, ma potrebbe anche essere semplicemente un problema legato alla tipologia di pista, dato che la AMR23 non ha retto il rimo nei tratti veloci.
Fernando Alonso, Aston Martin AMR23
Photo by: Alessio Morgese
“[In Austria] Eravamo più lenti di Montreal, senza dubbio. Anche in Spagna eravamo un po' fuori ritmo. Quindi sì, è qualcosa che vorremmo capire. Credo che in Spagna la Mercedes sia stata chiaramente la seconda squadra più veloce, sfidando in un certo senso la Red Bull e avvicinandosi molto a quest'ultima. In Canada è stata l'Aston Martin a essere la seconda forza e a sfidare Max in un certo senso. E poi in Austria è stata la Ferrari”, ha raccontato lo spagnolo alla vigilia dell’appuntamento di Silverstone.
“Nelle ultime gare, quindi, abbiamo visto risultati molto diversi per Mercedes, Ferrari e Aston, e dobbiamo ovviamente capirli per evitare queste debolezze e questi weekend negativi. Ma al momento non abbiamo una risposta chiara. Penso che si tratti di una pista specifica, è qualcosa che stiamo ancora studiando".
Dal punto di vista personale, sin dal suo rientro in Formula 1 con l’Alpine nel 2021 il tema servosterzo ha occupato uno spazio importante nel suo processo di adattamento a queste vetture. Inizialmente la squadra francese non era riuscita a comprendere a fondo le sue necessità e un primo update arrivò solamente dopo diverse gare. Da questo punto di vista, Aston Martin ha lavorato sodo per arrivare pronta e accontentare lo spagnolo, ma Alonso ha rivelato che si tratta di un processo ancora in corso e che ci sono delle piccole migliorie su cui si potrebbe intervenire. Un discorso importante, perché eventuali modifiche rientreranno nel budget cap.
“È un processo ancora in corso, per migliorare e sentirsi più a proprio agio in macchina insieme a Lance, ovviamente, perché dobbiamo essere entrambi d'accordo su ciò che vogliamo in termini di servosterzo, sospensioni anteriori, sterzo, questo genere di cose, perché ovviamente rientra nel budget cap”.
Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
“Quindi dobbiamo avere rispetto per entrambi i piloti. Al momento credo che siamo abbastanza soddisfatti, ad essere onesti. Ci sono ancora piccoli aggiustamenti a cui possiamo pensare per il lungo termine o per il prossimo anno, diciamo, ma credo che siamo abbastanza a posto, abbiamo fatto un piccolo miglioramento, credo a Miami. E questo è stato un altro passo avanti in termini di feeling con la macchina, quindi in generale sono contento”.
In settimana è stato ufficializzato anche il calendario per la stagione 2024 di Formula 1 che presenta ben 24 gare. Tante, forse troppe. Di sicuro a pensarla così è Fernando Alonso, il quale comprende i motivi per cui la stagione si sia ulteriormente allungata, ma allo stesso tempo ha messo ben evidenza i rischi che ciò comporta per le squadre, soprattutto dal punto di vista umano.
“Credo di aver compreso tutti i vantaggi di avere 24 gare e le ragioni che stanno alla base di un numero così elevato. C'è molto interesse per la Formula 1, molta richiesta. Quindi è bene andare in nuovi Paesi. Quest'anno ci sarà Las Vegas, qualche anno fa il Qatar, è bello aprire questo sport a nuovi Paesi quindi lo capisco. Ma credo che per i membri della squadra 18 gare sia già un buon numero. Con più di 18 o 19 si inizia a stressare tutti i meccanici, i media, tutti sono in difficoltà da febbraio a dicembre. Noi piloti abbiamo tutte le comodità e i team cercano di prendersi cura di noi il più possibile, quindi non possiamo lamentarci troppo. Ma capisco che per tutti gli altri sia difficile”, ha aggiunto l’asturiano.
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