F1 | Alonso: "3 giorni di test sono pochi, ecco le mie proposte"
A poche settimane dall'inizio del mondiale, Fernando Alonso ha sottolineato come arrivare ai nastri di partenza della stagione con soli tre giorni di test alle spalle sia qualcosa di ingiusto verso tutti i piloti, dato che il tempo in pista deve anche essere smezzato dai due portacolori dei team. Lo spagnolo ha suggerito due differenti alternative: aumentare il numero di giorni oppure girare con due monoposto. Tuttavia, non tutti i colleghi sono d'accordo.
Tornando indietro nel tempo, dieci anni fa, all'alba dei nuovi regolamenti delle Power Unit ibride, i team avevano a disposizione ben dodici giorni di test pre-campionato per testare le nuove vetture prima che queste scendessero in pista per l'inizio del mondiale.
Con il passare delle stagioni, questo numero è progressivamente calato, lasciando sempre meno spazio alla possibilità di testare a fondo le monoposto. Dal 2016 si era infatti scesi a solo due sessioni per un totale di otto giorni, con un programma mantenuto fino alla rivoluzione del 2021: dato che le nuove vetture riprendevano diversi elementi dalle macchine che le avevano precedute, nonostante un cambio regolamentare con cui si era deciso di tagliare parte del fondo per ridurre il carico complessivo, team e Formula 1 avevano scelto di disputare un'unica sessione di tre giorni in Bahrain, sede del GP di apertura della stagione.
Da allora la Formula 1 ha ripetuto sempre il medesimo schema, con tre giorni a Sakhir prima dell'inizio del mondiale. L'unica eccezione la si è vista nel 2022, quando è stata aggiunta in via eccezionale un'altra sessione a Barcellona per dare l'opportunità alle squadre di raccogliere più dati sulla nuova generazione di monoposto a effetto suolo. Dal 2023 si è invece tornati a una singola sessione di tre giorni in Bahrain, con un programma che verrà riproposto anche quest'anno.
Fernando Alonso, Aston Martin AMR24
Photo by: Aston Martin Racing
Se da un lato effettuare un test più breve, tra l'altro sullo stesso tracciato dove si disputerà il primo Gran Premio dell'anno, rappresenti una possibilità di risparmio per i team, dall'altro Alonso ritiene che i piloti siano penalizzati dalla mancanza di prove. Infatti, considerando che ogni squadra può far girare solamente una vettura alla volta, il tempo a disposizione per ogni pilota viene dimezzato, passando a un giorno e mezzo. Anzi, nel corso degli anni vi sono state occasioni in cui, per accordi commerciali, i piloti ufficiali hanno dovuto lasciare spazio alle riserve, arrivando così all'inizio del mondiale con solo otto ore di preparazione alle spalle.
Per quanto ormai le vetture siano generalmente molto affidabili, nelle ultime tre stagioni non sono mancati episodi in cui piccoli problemi hanno costretto i piloti a rimanere ai box per un periodo di tempo prolungato. Proprio per questo, Fernando Alonso vorrebbe che venisse apportata una modifica al programma dei test, dando maggior spazio alle prove pre-campionato.
"Abbiamo un test molto limitato in Bahrain. Ho pensato tutto l'inverno a questo, a quanto sia ingiusto che abbiamo solo un giorno e mezzo per preparare un campionato del mondo. Non c'è nessun altro sport al mondo, con tutti i soldi coinvolti e con tutto il marketing e le cose buone che si dicono sulla Formula 1 e sull'essere sempre più vicini ai fan, dove questo accade".
Le vetture in pista durante i test in Bahrain lo scorso anno
Photo by: Alfa Romeo
"Non capisco perché non andare in Bahrain per quattro giorni, che potrebbero essere due e due per i piloti. Se si passa a tre, che non è un numero pari, che è un numero dispari, non si può dividere tra i piloti. E non so perché non andiamo con due macchine. Perché siamo già in Bahrain e corriamo la settimana successiva", ha aggiunto lo spagnolo, proponendo o di allungare i test oppure di girare con due monoposto. Su quest'ultimo aspetto pesa anche il fatto che a inizio stagione i team abbiano solo una quantità limitata di telai già pronti e, in caso di incidente, potrebbero doversi scontrare con il non avere scorte sufficienti per affrontare la prima parte di stagione con un margine di sicurezza. Un discorso che vale soprattutto per le squadre con meno risorse.
Alonso non è l'unico pilota che ha lanciato un appello per aprire i test invernali a due vetture, dato che anche George Russell ha supportato l'idea. "Personalmente, non credo che tre giorni siano sufficienti, perché, dal punto di vista dei piloti, si tratta di un giorno e mezzo per ogni ognuno".
"Riuscireste a immaginare Rafael Nadal che passa 12 settimane senza colpire una palla e poi va direttamente agli Open di Francia con un giorno e mezzo di allenamento? Non sarebbe mai successo. Capisco e riconosco il motivo per cui lo facciamo. Penso che tre giorni con due macchine sarebbero probabilmente un buon punto di partenza", ha spiegato il britannico.
George Russell, Mercedes W15
Photo by: Mercedes AMG
Tuttavia, i piloti si devono confrontare anche con un calendario da molti definito brutale, con ben 24 gare in una singola stagione, un numero record per la categoria. Quest'anno il mondiale prenderà il via a fine febbraio per concludersi a inizio dicembre, lasciando poco spazio per respirare. Da questo punto di vista, Sergio Perez sarebbe a favore di una diminuzione delle tappe del campionato, con un massimo di venti appuntamenti.
Tuttavia, fino a quando la tendenza sarà quella di continuare ad aggiungere Gran Premi al calendario, l'ipotesi di allungare i test, secondo il messicano, non sarà fattibile: "Non c'è tempo, abbiamo 24 gare! Quindi... sì, credo che il calendario sia già brutale. Quindi non c'è tempo per altri test".
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