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F1 | Allarme Sainz: "Sta diventando di nuovo difficile stare in scia"

Il pilota della Ferrari è convinto di aver trovato gli aspetti su cui deve lavorare per un passo avanti a partire da Miami, ma in apertura del weekend della Florida ha dato diversi spunti interessanti, spiegando che anche con le vetture ad effetto suolo inizia ad essere complicato stare molto vicino a chi ti precede. E accorciare le zone DRS non aiuta in questo senso.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Foto di: Ferrari

Chiedere a Sainz un’analisi tecnica vuol dire farlo entrare nella sua ‘confort zone’. Alla vigilia del weekend di Miami Carlos ha fatto il punto sul suo avvio di stagione, passando attraverso una prima valutazione sul progetto SF-23 e sottolineando la fiducia nella leadership di Frederic Vasseur.

Sainz è andato oltre, lanciando l’allarme sulla deriva presa dagli sviluppi dell’attuale generazione di monoposto tornata ad essere difficile da guidare quando si è nella scia di un avversario. Tornando alla SF-23, Carlos descrive uno scenario nel quale i punti deboli del progetto ai tecnici di Maranello sono ormai chiari, ora la parola passa alle soluzioni.

Hai trovato le risposte che cercavi sui motivi che hanno condizionato il tuo weekend di Baku?
“Sì, ora ho una idea chiara su cosa è successo. Ovviamente, non si può mai essere sicuri al 100%, ma questo fa parte del nostro sport. Ci sono fine settimana buoni, ed altri meno, ma guardando gli aspetti positivi al termine del weekend siamo riusciti comunque a concludere in quinta posizione e a non commettere errori. Ma ora sono molto felice di poter guardare avanti e di essere a Miami”.

Dall’analisi che avete fatto sono emersi elementi che ti potranno essere d’aiuto a partire da questo weekend?
“Sì, ma non voglio entrare troppo nello specifico, diciamo che ora ho un'idea piuttosto chiara. Come ho detto, ora il mio obiettivo è fare un passo avanti ripartendo da quanto di buono emerso in Australia, l'ultima pista normale su cui abbiamo corso e sulla quale ho avuto un ottimo feeling con la macchina per tutto il weekend”.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

A proposito di feeling, ti trovi meglio sulla SF-23 rispetto alla monoposto del 2022?
“Sì, è stato così fino a Baku, e spero che lo scorso weekend sia stato un caso. In questa parte di stagione per noi è stato più difficile portare la macchina nella corretta finestra di setup, la SF-23 è una monoposto un po' più al limite in diversi aspetti e abbiamo faticato sin dai test pre-campionato per trovare il giusto assetto. Ma ora posso dire che abbiamo fatto molti progressi su questo fronte”.

È stato questo finora il limite del progetto?
“Credo che si preferisca sempre una monoposto complessivamente veloce, non importa se risulta più difficile da mettere a punto. In questo momento le Red Bull sono più veloci ovunque, e lo abbiamo visto anche nella gara di Baku. Oggi il limite della nostra macchina è trovare il punto giusto di funzionamento, ed è un aspetto che abbiamo visto dal primo giorno di test e che stiamo cercando di migliorare”.

È corretto indicare l’efficienza in configurazione gara come il primo problema sulla vostra agenda?
“Sì, e questa valutazione è ovviamente parte della nostra analisi. Osservando la Red Bull emerge che è una monoposto con una finestra di utilizzo molto ampia, con questo intendo il passo gara, la gestione degli pneumatici, il comportamento quando c’è una variazione del vento e in generale di tutti i paramenti della pista, sembra che per loro sia tutto più facile da gestire. Questa è l’idea che ci siamo fatti e la direzioni che ci siamo dati”.

La sensazione emersa nella gara di Baku è che sia diventato più difficile sorpassare. Credi che ci sarà un problema simile a Miami?
“Anche l'anno scorso ci aspettavamo che la pista Miami sarebbe stata agevole per sorpassare, ma alla fine non è stato così facile. Credo che in generale stia diventando nuovamente difficile restare a lungo nella scia di una monoposto, non so quanto durerà la guidabilità di questa nuova generazione di auto perché sta progressivamente peggiorando. E per di più stanno riducendo le zone DRS”.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

L'effetto suolo era la strada giusta da percorrere?
“Credo che a breve termine abbia funzionato, le macchine si sono confermate migliori, ma ora stiamo vedendo dei peggioramenti ed in più non c'è molto effetto scia. La generazione precedente di monoposto produceva molta scia, ma era complicato seguire un avversario. Se però quest’ultimo problema si manifesta nuovamente, allora tutto si complica. Io resto dell’idea che queste vetture siano molto rigide e pesanti, e personalmente mi piacerebbe guidare un'auto più stretta e leggera”.

Credi che per la Ferrari sia più difficile da risolvere la velocità di base o la gestione delle gomme?
“Molte volte abbiamo indicato il degrado delle gomme. Ma in realtà non è solo quello, quanto il passo gara in generale. Quando parti con 100 chili di carburante e sai che devi fare durare la gomma per tutto lo stint programmato, la Red Bull ha una marcia in più, diciamo che al momento sono su un altro livello rispetto a tutti. Forse chi soffre meno sul passo gara è l'Aston Martin, ma Red Bull è comunque molto davanti”.

Hai menzionato le zone DRS più corte. Fernando si è espresso favorevolmente, ma alla fine è qualcosa che si sposa bene con alcune monoposto e meno con altre. Tu come la vedi?
“Se si chiede un parere ai piloti, beh, risponderanno basandosi su cosa è meglio per la monoposto che guidano, siamo tutti così. Se mettessi da parte questo aspetto, dimenticando il team per cui guido, e pensassi solo al vantaggio complessivo per la Formula 1, non le accorcerei, e dico questo considerando le crescenti difficoltà nel seguire chi ti precede. Intendo il surriscaldamento della superfice degli pneumatici, e la conseguente perdita di trazione e dell’aderenza in frenata. Questo comporta che con meno grip, quindi dopo due giri devi fare marcia indietro e lasciare spazio”.

Che impatto ha avuto Fred sulla squadra da quanto è arrivato a Maranello?
“Credo che ora stia decisamente prendendo il comando spingendo la squadra nella direzione migliore per crescere. È bello vedere i cambiamenti in arrivo così come il cambio di approccio, e tra i cambiamenti c’è anche la sensazione che Fred stia fortificando la sua leadership. Ultimamente sono successe un paio di cose che gli ha dato del lavoro extra, ma penso che sia un’evoluzione in costante movimento. La direzione in cui stiamo andando è quella corretta, ci stiamo concentrando di più sul medio e lungo termine ed attraverso questo processo che Fred darà la sua impronta alla squadra”.

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