F1 | Verstappen si laurea campione per manifesta superiorità
Horner nel giro di rientro gli ha ricordato che affianca nell'albo d'oro della F1campioni come Senna, Brabham, Stewart, Lauda e Piquet, ma Max è ancora nel pieno del suo viaggio: a 26 anni l'olandese è già riconosciuto l'indiscusso dominatore di una stagione che potrebbe essere irripetibile. E' vero che dispone della migliore monoposto, la Red Bull RB19, ma è altrettanto vero che Verstappen si è meritato l'incondizionato rispetto dei colleghi che lo considerano indiscutibilmente il migliore.
È quasi ironico per Max Verstappen festeggiare l’annunciato terzo titolo mondiale con una seconda posizione. Non è da lui, soprattutto nel 2023, ma per una volta il bottino di giornata è finito in secondo piano. “Max, dimentica Norris”, è stato il messaggio deciso dell’ingegnere di pista, Gianpiero Lambiase, ordine rispettato ma non senza aver prima provato (per un paio di giri) a vedere se la McLaren di Oscar Piastri poteva o meno essere raggiungibile. In realtà Verstappen era già campione del mondo da quindici minuti, esattamente dal momento in cui Sergio Perez è finito nella sabbia della terza curva, ma la squadra voleva festeggiare il suo campione sotto la bandiera a scacchi, e così è stato.
Nella storia della Formula 1 ci sono state stagioni andate in archivio con discussioni ancora aperte, con verdetti che hanno lasciato l’amaro in bocca a più di qualche appassionato, ma sul 2023 non ci sono storie.
Verstappen ha marchiato a fuoco il mondiale a partire dal Gran Premio di Miami, imponendo la sua legge dall’alto di una superiorità assoluta. È mancato l’avversario, ma non è una sua colpa, l’unico pilota in grado di infastidirlo poteva essere il suo compagno di squadra, ma è naufragato totalmente da inizio estate.
Christian Horner nel giro di rientro ha ricordato a Max chi ha affiancato nell’albo d’oro della Formula 1, Ayrton Senna, Jack Brabham, Jackie Stewart, Niki Lauda e Nelson Piquet, ma Verstappen è ancora nel pieno del suo viaggio.
Max non è mai stato uno dei tanti. Il discusso esordio in Toro Rosso a 17 anni, la vittoria nella prima gara al volante della Red Bull, e lampi di classe lanciati in stagioni contraddistinte dal dominio Mercedes. Dal momento in cui ha avuto a disposizione una monoposto da mondiale ha fatto sempre centro, in modo discutibile nel 2021, senza alcuna discussione nelle due stagioni successive. L’eterno dibattito del pilota che vince grazie alla macchina migliore ha poco senso, molto più indicativo è osservare l’atteggiamento di chi con Max ci lavora quotidianamente.
Max Verstappen viene celebrato campione del mondo per la terza volta in carriera
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Helmut Marko e Christian Horner non sono mai stati molto accondiscendenti nei confronti dei loro piloti, non fecero salti mortali anche quando Sebastian Vettel nel 2014 decise di lasciare la squadra.
Con Verstappen è cambiato tutto, è coccolato, assecondato, retribuito come mai in precedenza aveva fatto la Red Bull, affrettatasi a blindarlo due anni fa con un contratto che garantisce la sua presenza in squadra fino al termine del 2028. Sono gesti che testimoniano un valore aggiunto ritenuto fondamentale, che poi è quanto vediamo in pista. La RB19 è indubbiamente una monoposto straordinaria, ma lo è nelle mani di Verstappen, e questo aspetto emerge spesso dalle dichiarazioni di Horner e Marko.
Nessuno degli avversari negli ultimi due anni ha rischiarato di perdere contro Newey, battuta di Alonso (e non solo) nell’era Vettel, il rispetto che Verstappen si è guadagnato tra i colleghi è anch’esso qualcosa che si è visto di rado nella storia della Formula 1.
Tutti nel paddock sono consci che per vincere sarà indispensabile battere soprattutto lui, Max Verstappen, e non è detto che a parità di performance tecnica l’impresa sia possibile. Siamo in presenza di un pilota che sta marchiando a fuoco la sua era, la domanda è solo per quanto tempo continuerà ad esprimersi sui livelli attuali, un pacchetto straordinario di velocità, visione di gara e un incredibile talento nel riuscire a restare un centimetro fuori dai guai. Verstappen ha alzato l’asticella, di parecchio, e oggi è davvero difficile immaginarlo in un ruolo che non sia quello festeggiato questa sera sul circuito di Lusail.
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