F1 | Verstappen: "Marko deve restare. Rimango anche per lui"
Verstappen ha chiuso in testa anche le qualifiche del GP dell'Arabia Saudita, ma a tenere banco è il possibile addio di Marko alla Red Bull. Max è stato chiaro: il consulente deve restare, anche perché lo ritiene necessario per restare a Milton Keynes.
Ancora una volta Max Verstappen. Anche la seconda qualifica della stagione è nel segno del pilota di Hasselt che, così come in Bahrain, anche in Arabia Saudita ha centrato la prima posizione battendo i rivali con un vantaggio importante, ben tre decimi.
A tenere maggiormente banco, però, non è stata la fantastica pole ottenuta questo pomeriggio, bensì il caso che ha coinvolto Helmut Marko. Secondo le ultime indiscrezioni che arrivano da Milton Keynes. il super consulente della Red Bull potrebbe essere in procinto di lasciare il team dopo il caso che a inizio anno ha coinvolto Christian Horner.
Max Verstappen, al pari di Marko, non è una persona che gira attorno al nocciolo della questione. In questo caso ha difeso in maniera netta ed evidente una delle persone che ritiene più importanti all'interno della Red Bull non solo per il team, ma anche per la sua permanenza. E di questo non ne ha certo fatto mistero. Un elemento importante, soprattutto se si considera che Mercedes non starà certo a guardare in caso di terremoto ulteriore interno alla squadra campione del mondo.
Max Verstappen, Red Bull Racing, Helmut Marko, Gianpiero Lambiase
Foto di: Erik Junius
"Per quanto mi riguarda, ho molto rispetto per Helmut. E per quello che abbiamo realizzato insieme. Sai, va molto lontano. E poi, naturalmente, la mia lealtà nei suoi confronti è molto grande, e l'ho sempre espresso a tutti all'interno della squadra, a tutti i livelli più alti, che lui è una parte importante nel mio processo decisionale per tutto il futuro anche all'interno della squadra, quindi è molto importante che rimanga all'interno della squadra, compresi naturalmente tutti gli altri, perché è un lavoro di squadra".
"E' molto importante tenere insieme le persone chiave, perché sento che se un pilastro così importante viene a mancare, questo è anche quello che ho detto alla squadra, non è buono per la mia situazione. Quindi sì, per me Helmut deve rimanere di sicuro. Ha costruito questa squadra insieme a Dietrich fin dal primo giorno. Ed è sempre stato molto leale nei confronti della squadra, di tutti coloro che ne fanno parte, per assicurarsi che tutti mantenessero le loro posizioni già dai tempi passati".
"E penso che sia anche molto importante, naturalmente, dare a quest'uomo molto rispetto per quello che ha fatto. E questo si ricollega anche alla lealtà e all'integrità. Quindi, sì, certo. È importante che rimanga nella squadra, anche per me".
Per quanto riguarda l'aspetto sportivo e le prove ufficiali, se a Sakhir l’olandese non era il detentore del giro più veloce in assoluto, dato che in Q2 Charles Leclerc era stato in grado di segnare un crono più rapido, questa volta non ci sono stati rivali per Verstappen, che ha condotto una qualifica da assoluto protagonista, nonostante partisse con un set di soft in meno rispetto ai rivali all’inizio della sessione.
Red Bull aveva infatti iniziato la qualifica con soli 4 treni, al contrario di Ferrari, Aston Martin e McLaren, che avevano invece conservato un set in più in FP3. Verstappen ha centrato il miglior tempo in tutte e tre le manche, aprendo però la forbice in maniera importante registrando il record in tutti e tre i settori. La grande differenza, però, si è vista nel primo intertempo, dove è tato in grado di rifilare circa due decimi Leclerc, mentre il distacco negli altri due settori è più contento.
Il passo in avanti nel primo settore lo si era visto già nel turno del pomeriggio, ma lo si è visto in maniera ancora più marcata la sera, sotto i riflettori. Verstappen ha suggerito come le modifiche al setup apportate durante la scorsa notte abbiano effettivamente permesso di fare un passo in avanti: inoltre, come si era già visto in Bahrain, Red Bull ha utilizzato mappature più aggressive solo in qualifica, mentre altri avevano alzato il motore già nelle libere.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB20
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
“È stata un’ottima la giornata. Abbiamo migliorato la vettura la scorsa notte e questo mi ha dato un po’ di fiducia in più per attaccare nelle curve veloci. Qui dipende molto dalla fiducia che hai, quando puoi andare al limite. Oggi mi sono sentito molto a mio agio con la macchina, durante tutta la qualifica, è incredibile quando vai forte qui. In particolare, il mio primo giro in Q3 ero molto felice, come è andata. Mi è sembrato quasi il giro del 2021! È andata molto bene e la vettura si è comportata molto bene”, ha raccontato Verstappen al termine delle qualifiche, sottolineando come si sia sentito completamente a suo agio con la monoposto.
Verstappen ha fatto riferimento anche al giro del 2021, quello mai completato, ma in cui era arrivato all'ultima curva con quasi mezzo secondo di vantaggio sul proprio riferimento. In quel caso l'olandese arrivò all'errore proprio a pochi metri da traguardo, ma le sensazioni al volante sono state le stesse.
Inoltre, è interessante segnalare come quest’oggi ci sia stato meno vento, aspetto che aveva pesato negativamente in Bahrain. Verstappen ha mostrato il miglior passo nelle libere con la media, ma è consapevole che su una pista cittadina come quella di Jeddah potenzialmente può accadere di tutto, con l’incognita Safety Car sempre dietro l’angolo.
“Come abbiamo visto in passato, ci sono state tante gare particolari qui, molto può accadere. Si direbbe che è solo una sosta, si va diretti fino al traguardo, ma qui può succedere di tutto. Ma sono fiducioso che in gara la vettura funzionerà molto bene”, ha aggiunto l’olandese.
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