F1 | Stella: "Non avere un motore 26 ufficiale non è un handicap"
Il team principal McLaren si sente tranquillo in vista dell'introduzione del nuovo regolamento di F1 a partire dal 2026: il manager di Orvieto è consapevole che disporre di un motore ufficiale faciliti il miglior packaging, ma ritiene che anche una squadra clienti possono contribuire alla migliore integrazione telaio-PU. Inoltre la FIA ha già tutti gli strumenti per assicurarsi che i team clienti e quelli ufficiali lavorino con gli stessi parametri.
Con l’Aston Martin che ha raggiunto l’accordo con la Honda per la fornitura della power unit nel 2026, sono sette le squadre su dieci che disporranno di un propulsore ufficiale alla partenza della nuova regolamentazione della F1. Sei sono i Costruttori che saranno coinvolti nella fornitura dei propri motori e molti stanno lavorando assiduamente con i loro mono-cilindri nello studio e lo sviluppo delle soluzioni che verranno scelte.
Restano solo tre team clienti
Mercedes: Mercedes; clienti: Williams e McLaren
Red Bull Powertrains Ford: Red Bull e AlphaTauri
Ferrari: Ferrari; cliente: Haas
Audi: Audi
Alpine: Alpine
Honda: Aston Martin
Il team principal della McLaren, Andrea Stella, è fermamente convinto che la mancanza di un rapporto di esclusiva con un Costruttore di power unit per il 2026 non sarà un ostacolo ai progressi del team di Woking.
È evidente che stiamo assistendo a un cambiamento di scenario nel panorama della F1 con il rientro ufficiale della Honda e con l’ingresso di Audi e Ford attraverso Red Bull Powertrains: quest’ultimo motorista garantirà unità ufficiali ai due team del Gruppo, vale a dire Red Bull Racing e AlphaTauri.
Remangono così solo tre realtà che non avranno contratti in esclusiva e, quindi, saranno a tutti gli effetti dei team clienti: McLaren, Williams e Haas. Mike Krack, team principal Aston Martin, sostiene che sia indispensabile per chi vorrà puntare al mondiale dal 2026 dovrà disporre di un Costruttore esclusivo per poter influenzare il packaging della power unit con il telaio, senza dover scendere a compromessi che potrebbero costare in termini di prestazioni.
Lando Norris, McLaren MCL60
Photo by: Erik Junius
Stella, invece, non sembra essere preoccupato che la McLaren debba essere un team clienti fintanto che non potrà allacciare un rapporto esclusivo con un motorista. Il team di Woking a livello contrattuale avrebbe ancora le mani libere per il 2026, non avendo vincoli contrattuali con Mercedes.
"È un aspetto che va certamente monitorato in vista del 2026 per chi come la McLaren produce il telaio, ma l’esperienza ci dice che c’è abbastanza spazio per influenzare il design della power unit, per non restare indietro su scelte che possono contare sulla competitività. Sappiamo in quale direzione andare e cosa vogliamo”.
Stella lascia un discorso aperto, quasi che avesse delle discussioni in ballo, salvo poi sottolineare che i team clienti recentemente hanno ottenuto forniture che funzionano allo stesso modo di quelle ufficiali, sostenendo che l’eventuale perdita potrebbe comunque essere compensata da una vettura più performante.
"Idealmente vorrei in una posizione nella quale puoi influenzare tutti i parametri – ha aggiunto Stella – perché ci sono due aspetti da considerare. Il primo è il layout, come si integra il propulsore all'interno della monoposto. Il secondo è come effettivamente gestisci la power unit. Per quanto riguarda il secondo punto siamo già molto tranquilli perché la FIA ha già tutti gli strumenti per assicurarsi che i team clienti e quelli ufficiali lavorino con gli stessi parametri”.
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