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F1 | Vasseur: "Credo nella possibilità di vincere quest'anno"

Frédéric Vasseur a cuore aperto. Il team principal della Ferrari ha parlato di diversi temi scottanti: dallo stato di forma delle Rosse ai nuovi aggiornamenti per Barcellona. Dai piloti alla possibilità di vincere quest'anno e alla preparazione del 2026.

Frederic Vasseur, Team Principal e Direttore Generale, Scuderia Ferrari

Frederic Vasseur, Team Principal e Direttore Generale, Scuderia Ferrari

Ferrari

Frederic Vasseur ha fatto il punto sul momento della Ferrari all’indomani del difficile weekend di Monte Carlo, analizzando obiettivi a breve scadenza (gli aggiornamenti previsti il prossimo fine settimana a Barcellona) e progetti nel medio e lungo periodo. Il team principal della Scuderia ha spiegato i motivi che hanno portato alle decisioni prese nel Principato analizzando anche gli errori commessi dalla squadra. La fiducia è intatta, così come la volontà di voler spremere la SF-23 nella speranza di fare dei passi avanti sul passo gara. Serve consistenza, e secondo Vasseur se la squadra riuscirà a trovarla non sarà proibitivo sperare in un ritorno alla vittoria già nel corso di questa stagione. Il tutto mentre nella galleria del vento di Maranello il progetto 2024 sta già prendendo vita.

Nel weekend di Monaco ci sono state ancora delle discussioni sul fronte delle strategie. Come procede su questo fronte in relazione alle difficoltà che ci sono state anche la scorsa stagione?
“Non voglio fare alcun commento su ciò che è accaduto in passato. Posso commentare cosa è successo lo scorso weekend, visto che ero sul muretto dei box. Carlos ha avuto la sua idea parlando via-radio, ma gli sono state spiegate le motivazioni della chiamata, e posso dire che non è stata assolutamente un errore, dovevamo coprire Hamilton e tutelarci in caso di pit-stop da parte di Ocon. A Monaco la strategia è diversa, l’obiettivo è non perdere posizioni in pista, poi, puoi decidere di rischiare e allungare lo stint aspettando una safety car, una bandiera rossa o che accada comunque qualcosa di imprevisto, e se accade diventi l’eroe del weekend. Ma in merito a quella chiamata credo che sia stata senza dubbi corretta”.

A Monaco siete stati la quarta squadra in termini di performance, e siete scivolati dietro l’Alpine. In molto avevano ipotizzato la possibilità di vedere Charles in pole position, e l’impressione sembra che non ci sia una grande luce alla fine del tunnel. Sei preoccupato?
“Non so se siete così duri con la Mercedes quando sono dietro di noi in qualifica…ma alla fine abbiamo avuto buona performance in qualifica, parliamo di meno di un decimo della pole position a centesimi di secondo della prima fila, non penso che sia stato un disastro. Abbiamo commesso qualche errore durante il fine settimana, sia squadra che piloti, ma dire che a Monaco non ci sia stata performance non mi trova d’accordo. Abbiamo lottato per la pole position e se avessimo centrato l’obiettivo credo che la vittoria sarebbe stata alla portata. Probabilmente i piloti sono arrivati a Monaco con molte aspettative e anche noi stessi come squadra, ma abbiamo anche commesso degli errori, come la chiamata a Charles quando era davanti a Norris, e in questi casi è colpa nostra, e colpa mia, ma dire che non avevamo il passo non lo trovo corretto”.

Anche la performance in gara credi che sia stata buona?
“Allora, a Miami la gara è stata difficile, indubbiamente, ma a Monaco il problema non è stato il ritmo, bensì l’essere dietro Ocon. La frustrazione di Carlos è stata dovuta all’impossibilità di poter sfruttare il potenziale della monoposto, non possiamo dire che non avevamo il passo. Sono d'accordo sul fatto che alla gara di Miami non abbiamo mostrato un buon ritmo, ma a Monaco abbiamo lottato per la pole e in merito alla gara è difficile fare valutazioni. La prossima settimana saremo su una pista più rappresentativa, potremo fare delle analisi andando più in profondità ed avere una visione più chiara”.

A Monaco hai avuto un incontro con Christian Horner. Avete parlato della situazione contrattuale di Mekies e del possibile compromesso da trovare qualora aveste preso del personale proveniente da Red Bull?
“L’incontro non ha riguardato Laurent. Ogni anno un’azienda grande come la Scudiera Ferrari perde in media novanta persone e ne riassume altrettante, se non di più. Non tutti ovviamente provengono tutti dalla Red Bull o dalla Mercedes. L’incontro con Horner, comunque, non ha toccato questo punto”.

Hai aggiornamenti sulla data in cui Mekies lascerà la Ferrari?
“Non so ancora, dobbiamo trovare una soluzione confrontandoci con la Red Bull, ma non ha nulla a che fare con il reclutamento di altri tecnici”.

Laurent Mekies,  Direttore sportivo , Scuderia Ferrari, Frederic Vasseur, Team Principal e Direttore Generale, Scuderia Ferrari

Laurent Mekies, Direttore sportivo , Scuderia Ferrari, Frederic Vasseur, Team Principal e Direttore Generale, Scuderia Ferrari

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Nel Gran Premio di Spagna porterete un importante pacchetto tecnico di aggiornamenti. Qualora non dovesse soddisfare le vostre aspettative c’è la possibilità che possiate mettere pesantemente le mani sul concetto base della SF-23 o che sia lo staff tecnico ad essere messo in discussione?
“L’obiettivo è portare la macchina in una finestra migliore. Non è solo questione di aumentare il carico aerodinamico, ma di avere una macchina complessivamente più consistente. E oltre ai miglioramenti che ci dovrebbero garantire gli aggiornamenti, credo che abbiamo un grande margine di miglioramento con la monoposto attuale. In merito alla seconda parte della domanda, se sono convinto che si possa migliorare la macchina che abbiamo oggi credo che sarebbe un errore durante la stagione cambiare completamente i programmi, in primis perché non ci sono i tempi, se decidessimo oggi di rifare una macchina non avremmo nulla a disposizione fino ad ottobre inoltrato, quindi non sono sicuro che sia la soluzione migliore anche a medio e lungo termine. Abbiamo già iniziato il lavoro in galleria del vento con la monoposto 2024, stiamo lavorando al prossimo progetto”.

Resta il fatto che i piloti a Monaco non sono sembrati contenti della monoposto…
“Bisogna stare sempre calmi, credo che se la macchina fosse davvero difficile da guidare non riusciresti ad arrivare ad un decimo dal miglior tempo ottenuto da Verstappen. A volte se parli con i piloti appena scesi dalla macchina puoi comprendere la loro frustrazione, ma se ci riparli dopo un’ora, quando sono più calmi, le cose possono anche apparire differenti. È vero che dobbiamo migliorare, soprattutto nella gestione della gara, ma ci stiamo lavorando, credo che abbiamo fatto qualche passo avanti. A Miami siamo stati inconsistenti, ma è anche vero che il primo stint di Carlos a Monaco è stato molto buono”.

I piloti quest'anno hanno sempre detto di avere difficoltà nelle curve veloci. Il pacchetto di novità che introdurrete a Barcellona è stato studiato per cercare di migliorare la situazione su questo fronte?
“È vero che diminuendo il carico aerodinamico abbiamo perso velocità nelle curve veloci, ma d’altra parte abbiamo guadagnato sui rettilinei. Stiamo introducendo un nuovo pacchetto, ma non utilizzeremo le novità al massimo, sarà un'opportunità per noi di sviluppare la macchina con la base attuale sperando di fare un passo avanti, e non sarà la fine degli sviluppi che abbiamo in cantiere. Ne avremo altri nelle gare successive”.

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Photo by: Ferrari

Red Bull sembra che stia già lavorando sui concetti per la macchina 2026, puntando molto sull’integrazione tra telaio e motore. A che punto è la Ferrari?
“Stiamo muovendo i primi passi ma con cautela, semplicemente perché non abbiamo un regolamento ed è difficile lavorare su qualcosa di non chiaro. Ovviamente stiamo lavorando sul motore, siamo solo alle prime fasi, quelle preliminari. Dal punto di vista del telaio ci saranno sostanziose modifiche, ma ripeto, dobbiamo capire meglio come saranno le regole prima di metterci a lavorare”.

Come credi si adatterà la SF-23 al layout di Barcellona?
“Al posto della vecchia chicane ci sarà una curva di media velocità. Non sarà percorsa in pieno, ma è difficile dire qualcosa sull'assetto e sul comportamento della macchina. Dipenderà dalle condizioni del meteo, dalle temperature, e così via. Barcellona è sempre interessante, in qualifica potremo andare al massimo mentre in gara assolutamente no, il livello di downforce sarà differente tra sabato e domenica”.

Credi sia ancora il caso di correre a Monaco?
“Le qualifiche di Monte Carlo credo siano state e saranno una delle sessioni più belle dell'intera stagione. Anche se Charles ha concluso in terza posizione, prima di essere retrocesso, credo che per lo show e per gli spettatori sia stato un sabato strepitoso. La gara di domenica non possiamo definirla noiosa per via degli agenti atmosferici che sono intervenuti, ma è anche vero che spesso la gara non è poi così avvincente, semplicemente perché anche se sei più veloce di chi ti precede non puoi superarlo. Tornando al sabato, beh, le qualifiche di Monaco non si vedono da altre parti. Nessuno ha la certezza di passare in Q2, bisogna fare un gran lavoro perché i margini sono sempre molto ridotti. Andrebbe trovata una soluzione per permettere i sorpassi in gara, ma se qualcuno vuole cambiare layout di Monaco... beh... buona fortuna!”.

Mercedes è stata contenta di aver portato gli aggiornamenti in pista nel weekend di Monaco, Ocon ha conquistato un podio con la vettura aggiornata. Siete comunque contenti della scelta di aver ritardato l’introduzione della nuova sospensione posteriore al Gran Premio di Spagna?

“Non so chi ha detto che avremo una nuova sospensione posteriore in Spagna, non sono stato certo io. Se Mercedes è stata contenta dei propri aggiornamenti, posso dire che in qualifica eravamo comunque davanti a loro. Tutti sono concentrati sul proprio sviluppo, sarebbe un errore fare un confronto tra i programmi delle squadre. Alcuni team preferiscono portare in pista un pacchetto più sostanzioso, mentre altri puntano su aggiornamenti più piccoli distribuiti su più weekend di gara. Noi avremmo dovuto portare degli aggiornamenti a Imola, in precedenza a Miami abbiamo portato un nuovo fondo, a Monaco avevamo le nuove ali e in Spagna una nuova carrozzeria".

"Gli approcci sono differenti, non credo si possano paragonare, dipende anche dai risultati che arrivano dalla galleria del vento. Ogni squadra sta spingendo, sono certo che se chiedete al team che oggi è decimo nella classifica di campionato vi dirà che stanno lavorando duro sugli aggiornamenti, portando le novità il più velocemente possibile in pista, perché la motivazione e il DNA delle persone nel paddock è la stessa in ogni singolo team. Noi stiamo spingendo davvero tanto in fabbrica per portare gli aggiornamenti il più rapidamente possibile”.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Hai menzionato la necessità di migliorare in termini di consistenza, c’è fiducia sulla possibilità che con il concept attuale questo aspetto possa migliorare? Per quanto riguarda la vettura del prossimo anno, visivamente sarà simile al concept attuale o virerete su un’altra direzione?
“Il concetto non ha molto a che fare con l’aspetto che si vede esternamente. È chiaro che noi soffriamo maggiormente in gara rispetto alla qualifica, dobbiamo trovare consistenza, ma non è una questione di concept, si tratta di migliorare l’uso del pacchetto che abbiamo, lavorando sul bilanciamento della vettura. Non siamo ancora ad un livello ottimale, ma questo non vuol dire che si debba cambiare il concept e filosofia della vettura”.

Pensi che il vero potenziale della vettura possa essere sufficiente per vincere una gara durante questa stagione?
“Credo che sia più semplice trovare la costanza che il potenziale in qualifica. Appena saremo in grado di sbloccare questo potenziale, credo che partendo dalla prima fila saremo in grado di lottare per la vittoria. Ma oggi la situazione è questa, sappiamo dove dobbiamo lavorare e migliorare. Tutti sono concentrati su questo aspetto, stiamo spingendo per portare aggiornamenti e soluzioni per migliorare in quest’area. Ma possiamo credere nella possibilità di vincere”.

Gli ingegneri aerodinamici sono rimasti sorpresi dalle foto del fondo della Red Bull? Avete imparato qualcosa osservandole?
“Non voglio parlarne, ma sono sicuro che tutti i team hanno centinaia di foto della altre monoposto”

Avete già fatto alcune modifiche ad inizio stagione, ma ci sono cambiamenti ulteriori che si possono fare per migliorare il remote garage considerando anche l’errore accaduto lo scorso sabato?
“Sicuramente impariamo dai nostri errori. Ma l’aspetto più difficile del mio lavoro è capire cosa è un errore e cosa non lo è. Abbiamo ricevuto delle critiche per le scelte strategiche fatte a Monaco, ma non abbiamo commesso errori, abbiamo coperto Hamilton al primo pit stop. Ne abbiamo parlato con Carlos e abbiamo concordato che è stata la giusta decisione. Per quanto riguarda la seconda sosta, era più semplice essere conservativi e fermarsi prima, mentre lottavamo per la quarta o la quinta posizione, o attendere una bandiera rossa o una Safety Car, magari andando sul podio".

"Non è una questione di strategia, è una questione di rischio che vuoi assumerti e cosa vuoi ottenere. Non sono stati errori. L’errore lo abbiamo visto sabato, e penso che non sia stato solo un problema di comunicazione, probabilmente dobbiamo rinforzare il gruppo di comunicazione con gli ingegneri. Il mio lavoro consiste anche nel prendere delle decisioni quando sono convinto che abbiamo dei punti deboli. Sono solo all’inizio per quanto mi riguarda, ma è chiaro che sabato abbiamo commesso un errore. È stato scritto che mi sono scusato con Charles, ed è vero, so bene l’impegno dei piloti in qualifica, penso che sia il modo giusto di gestire un team. Quando Charles commette un errore torna ai box e la prima cosa che fa è ammettere il suo sbaglio, c’è chi pensa che scusarsi sia un incubo, la fine del mondo, ma noi lavoriamo come una squadra, ci prendiamo dei rischi che alle volte non pagano, ma sono quelli giusti”.

Dopo sei gare ti aspettatavi un lavoro così duro? E qual obiettivi ti sei posto per il resto della stagione?
“Mi aspettavo un lavoro duro! L’intensità del lavoro non cambia, è la stessa in Red Bull, in Sauber o qualunque altra squadra, l’intensità è la stessa. Per quanto riguarda gli obiettivi, per me non è la posizione, ma la mentalità, il fatto di spingere per fare un lavoro migliore. Appena realizziamo di avere un punto debole, sulla vettura o nell’approccio del team, dobbiamo metterci tutto l’impegno possibile per sistemarlo. È difficile per me parlare perché non ero qui l’anno scorso, ma penso che il team abbia fatto un buon passo in avanti, ad esempio, per quanto riguarda i pit stop, e questo perché tutti hanno realizzato ed accettato che non era abbastanza quanto fatto l’anno scorso".

"Hanno fatto migliaia di pit stop durante l’inverno e oggi stanno lavorando bene. Significa che dobbiamo continuare a lavorare con questo approccio, identificare i problemi e metterci tutto l’impegno per sistemarli, in ogni singola area. Abbiamo parlato molto di pacchetti aerodinamici o cose simili, ma sarebbe sbagliato pensare che la mancanza di prestazioni derivi solamente dal reparto aerodinamico. Le prestazioni arrivano da tutti, dalle nostre capacità di produrre pezzi rapidamente, dai meccanici, dal reparto strategico, dal pit wall, dai pit stop e dall’affidabilità. Se confermeremo questa mentalità in ogni singola area sono sicuro che faremo un buon passo in avanti prima della fine della stagione”.

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Charles Leclerc, Ferrari SF-23

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Photo by: Ferrari

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