F1 | Red Bull chiude in vetta, ma la Ferrari può fare la pole
Per la Red Bull è stato un venerdì più lungo e complicato del solito, ma le modifiche di set-up prima delle FP2 hanno dato ossigeno ai piloti sui cordoli e sui dossi, permettendo a Verstappen di chiudere in testa la prima giornata. A soffiare sul collo dell'olandese ci sono le due Ferrari: sul tracciato di Monaco sono emerse le bontà del progetto SF-23 e la competitività si è vista fin dai primi giri della FP1. Si prospetta una battaglia a tre per la pole, con Alonso nel ruolo di outsider.
Verstappen in prima posizione è l’ultimo dei verdetti in grado di far notizia, ma quello di Monte Carlo è stato comunque un venerdì diverso rispetto a quanto visto nella prima parte di stagione. La novità emersa nel Principato è che al termine della prima giornata di attività in pista lanciarsi in pronostici in vista delle attesissime qualifiche in programma domani è un esercizio non semplice. Verstappen è leader, ma i margini non sono i soliti. Leclerc, secondo, è a sessantacinque millesimi, Sainz a un decimo, Alonso a due.
Per la Red Bull è stato un venerdì lungo e più complicato del solito. Nella prima metà della sessione FP1 Verstappen si è lamentato molto con la squadra, giudicando la monoposto difficile da guidare soprattutto in alcuni tratti. Non è un mistero che uno dei grandi vantaggi della RB19 sia la possibilità di girare ad un’altezza più bassa rispetto agli avversari, e a Monaco il setup base della monoposto è stato calcolato pensando esclusivamente ai benefici aerodinamici. Ma sul circuito di Monte Carlo la variabile legata al feeling del pilota diventa predominante anche sulle raffinatezze dell’assetto, e già a metà della sessione FP1 i tecnici della Red Bull hanno aumentato l’altezza dando un po' di ossigeno ai piloti sui cordoli e sui dossi.
Il lavoro è stato affinato ulteriormente prima della FP2, e Verstappen ha ritrovato il sorriso. “Confermo che nel pomeriggio è andata molto meglio – ha commentato Max – il comportamento generale della monoposto è migliorato, e su questa pista la fiducia nella macchina è fondamentale. Non puoi limare i centimetri di pista se non hai il giusto feeling. Siamo ancora un po' carenti su alcuni aspetti, possiamo migliorare nel modo in cui gestisce i cordoli, ma abbiamo ancora un po' di tempo a disposizione prima di domani. Sarà fondamentale, visti i margini emersi oggi”.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images
Verstappen sa che l’esito delle qualifiche non è per nulla scontato, e questa volta non sembra pretattica. La nottata sui simulatori delle squadre si preannuncia lunga, e Max sa bene che il salto in avanti che potenzialmente può fare la Red Bull potrebbe non essere sufficiente se gli avversari diretti faranno anche un piccolo passo in più. A soffiare sul collo del campione del mondo sono soprattutto le due Ferrari. Sainz e Leclerc hanno confermato quanto previsto alla vigilia del weekend monegasco, l’assenza di curve veloci permette di sfruttare la parte buona del progetto SF-23, e la competitività si è vista fin dai primi giri della FP1. A sorprendere un po' è stato l’avvio dei due piloti, con Sainz che si è confermato subito a suo agio e Leclerc che ha faticato di più, soprattutto al Mirabeau.
Charles ha migliorato il passo nella sessione FP2, ottenendo il suo miglior crono al quinto giro lanciato (con le soft). Sainz ha iniziato molto bene il suo ‘run’ con la mescola più morbida, ed al primo tentativo ha ottenuto quello che è rimasto il suo miglior tempo di giornata, ma a diciassette minuti dal termine ha pagato una delle ‘tasse’ più frequenti a Monte Carlo, pizzicando le barriere interne alla seconda chicane delle piscine e concludendo in anticipo la sessione. Per Carlos sarà importante fare un reset prima della FP3 in programma domani, a Monaco serve sgombrare la mente per poter limare tutto il possibile.
L’impressione emersa al termine del venerdì è che per la pole position sarà una lotta a tre, con Alonso nel ruolo di outsider. Il passo dell’Aston Martin si è confermato molto buono, e probabilmente se la qualifica fosse in stile Indianapolis, con una media su quattro giri, Fernando sarebbe in grado di dire la sua. Ma nella qualifica di domani servirà un giro in apnea, e non sono in tanti a scommettere che sia il terreno di caccia perfetto per lo spagnolo. Una piccola chance c’è, ma piccola.
Carlos Sainz, Ferrari SF-23, Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Lontana la Mercedes, anche se per gli ingegneri si è trattato della prima giornata di attività in pista della W14 profondamente rivisitata. “Ho avuto u venerdì fantastico – ha commentato un po' a sorpresa Hamilton – oggi mi è davvero piaciuto guidare e voglio dire un grande, grande grazie a tutti coloro che hanno lavorato in fabbrica. In un’area in particolare siamo cresciuti molto, ma non vi dirò quale”. Poi, interrogato in merito alla possibilità di lottare per la pole position, Hamilton ha ridimensionato il suo ottimismo. “Non credo che abbiamo un margine di miglioramento di mezzo secondo, ma ci lavoreremo su”.
Per la Mercedes ci sarà tempo ed arriveranno piste più idonee per valutare la bontà dei nuovi aggiornamenti, ma anche senza Hamilton e Russel la qualifica di domani si preannuncia come la più combattuta di questa prima parte di stagione. A renderla speciale, come sempre a Monaco, è la consapevolezza che partire davanti sarà un’importante ipoteca in vista dei 78 giri in programma domenica. Una parte del Gran Premio sarà assegnata domani a partire dalle 16:00.
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