F1 | Pirelli propone una nuova super-intermedia per il bagnato
Dopo il weekend del Gran Premio del Belgio, sul tavolo è tornata l'idea di Pirelli di introdurre una nuova tipologia di gomma da bagnato, la super-intermedia, la quale si posizionerebbe tra l'intermedia e la full-wet garantendo un ampio range di possibilità. Tra le altre proposte c'è anche quella di creare una gomma da bagnato estremo con un range di funzionamento più ampio, ma serve una direzione comune con la FIA e la F1.
Negli ultimi mesi, la Formula 1 ha spesso dovute fare i conti con diverse giornate di azione in pista influenzate dalla pioggia, in particolar modo a Spa. La pioggia caduta sin dal venerdì ha infatti costretto gli organizzatori anche a posticipare alcune sessioni, in attesa che le condizioni meteo migliorassero.
Il weekend belga ha però messo in luce anche le criticità della gomma da bagnato estremo, tanto che George Russell è arrivata a definirla come una mescola inutile, dato che alla fine viene utilizzata solamente dietro la Safety Car quando il regolamento ne impone l’uso. Infatti, complice la questione della visibilità, è raro vedere i piloti utilizzare la full-wet, anche perché generalmente si preferisce attendere che la pista migliori, arrivando vicini al punto di crossover, esattamente come avvenuto nella sprint a Spa.
A ciò si aggiunge un altro fatto: fino a qualche anno fa, nel range esistevano più tipologie di mescole full-wet, una più morbida e una più dura, garantendo così un’alternativa a seconda delle caratteristiche del tracciato. Tuttavia, oggi non vi è più questa doppia opzione, bensì vi è un singolo compound che deve andare a coprire tutti i circuiti del calendario, da quelli che impongono un elevato stress sugli pneumatici a quelli meno severi. Ciò lo si è visto proprio in Belgio, dove le full wet erano troppo morbide per numerose curve ad alta velocità che impongono molta energia sulle coperture.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23, Lando Norris, McLaren MCL60, Pierre Gasly, Alpine A523
Photo by: Michael Potts / Motorsport Images
Durante i test post-GP che si sono tenuti a Spa martedì e mercoledì con Aston Martin e McLaren, Pirelli ha avuto l’opportunità di girare sul bagnato e continuare lo sviluppo dei propri prototipi, anche se in futuro il loro utilizzo dipenderà anche da come la Formula 1 intende affrontare il problema della visibilità, uno dei temi più complessi da risolvere. Il mese scorso, la FIA ha completato le prime prove con i dispositivi paraspruzzi, montati su gomme anteriori e posteriori, anche se i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative: il test di Silverstone ha comunque fornito dati preziosi che verranno analizzati per realizzare un nuovo sistema che verrà sperimentato in pista in autunno.
Tuttavia, il successo di questo dispositivo è tutt’altro che garantito. Oltre a dover evacuare una considerevole quantità d’acqua in modo che non vada a disturbare chi segue, il sistema non dovrà nemmeno disturbare eccessivamente l’aerodinamica della vettura, la quale rappresenta forse la parte più complessa. Riuscire a trovare un equilibrio tra questi due sistemi non sarà semplice. Nel caso questa opzione non si rivelasse efficace, Mario Isola ha spiegato che una soluzione potrebbe essere l'introduzione di una nuova classe di pneumatici, posizionata tra la gomma intermedia e quella full wet.
“Se, per il futuro, l'idea è quella di rimanere con la situazione attuale - cioè, se c'è molta acqua in pista, allora interviene la bandiera rossa o la Safety Car e non si correrà a causa della visibilità - allora, secondo me, la soluzione migliore è probabilmente quella di sviluppare un pneumatico intermedio - chiamiamolo super-intermedio o intermedio+, ovvero una gomma intermedia che è più orientata verso le condizioni di bagnato, in modo da poter coprire con un unico prodotto il limite di visibilità accettabile sia in tema di visibilità che fino al crossover per l’asciutto”.
Oscar Piastri, McLaren MCL60
Photo by: Erik Junius
"Se l'idea è quella di continuare ad avere un dispositivo in grado di ridurre gli spruzzi e quindi di dare la possibilità di correre in condizioni di bagnato estremo, dobbiamo mantenere i due prodotti, rimanere con l'intermedia che abbiamo ora e con la nuova intermedia che funziona senza termocoperte, e migliorare lo pneumatico da full wet. Ma se lo pneumatico full wet viene usato solo dietro la Safety Car, sono d'accordo con i piloti che, al momento, è uno pneumatico inutile. Dobbiamo decidere quale direzione prendere per il futuro, al fine di sviluppare il prodotto necessario per la Formula 1".
“In passato sì”, ha detto il responsabile di Pirelli Motorsport quando gli è stato chiesto se aveva già discusso di questa idea con la FIA. “Ma poi hanno iniziato a testare questi nuovi dispositivi [paraspruzzi] e quindi siamo rimasti dell'idea di mantenere due prodotti diversi. Vale la pena continuare a discutere di questa idea per il futuro.”
Infatti, sebbene gli pneumatici da bagnato pesante riducano considerevole il rischio di aquaplaning, i tempi sul giro si alzano in maniera altrettanto importante. Non appena la pista si avvicina al punto di crossover, tutti i piloti tendono a rientrare ai box per montare l’intermedia, la quale garantisce prestazioni superiori, sia in termini di warm-up che di finestra di funzionamento.
Pneumatico Pirelli da bagnato
Photo by: Erik Junius
Recentemente, infatti, Pirelli ha creato un nuovo pneumatici da bagnato estremo che non necessità l’uso di termocoperte. Secondo i dati in loro possesso, la nuova specifica garantirebbe performance migliori rispetto al precedente modello, ma ci sarebbero delle differenze a secondo della pista. La nuova gomma full-wet funzionerebbe bene su quei tracciati a bassa energia, mentre mostrerebbero qualche difficoltà in più su tracciati impegnativi come Spa, Suzuka e Silverstone. “Dobbiamo innanzitutto dividere due problemi: uno è la prestazione sul bagnato, l'altro è la visibilità. Dal punto di vista delle prestazioni, quando abbiamo sviluppato gli pneumatici, abbiamo ottenuto un risultato in termini di prestazioni molto, molto migliori, cinque secondi al giro rispetto al vecchio pneumatico da bagnato estremo”.
“Forse non è sufficiente, ma abbiamo fatto un passo avanti... la fase di warm-up non è stato un problema. Tutti i team hanno deciso di introdurre il nuovo pneumatico da bagnato durante la stagione perché avevano i dati del nostro test. Forse queste prestazioni non sono ancora sufficienti per generare il giusto crossover con le intermedie”, ha spiegato Isola. Infatti, sul tavolo vi era anche la proposta di introdurre una nuova gomma intermedia che non necessita delle termocoperte, ma le squadre hanno preferito attendere, in modo da avere prima dei riferimenti sul funzionamento delle full wet.
Pirelli potrebbe sviluppare uno pneumatico che offra migliori prestazioni e una finestra più ampia in condizioni di bagnato, ma ciò dipende dalle priorità della Formula 1, per cui servirà stabilire una direzione per il futuro. Nel corso degli anni si è infatti lavorato per migliorare il grip, modificato il compound, e ridurre il fenomeno dell’aquaplaning, modificando il disegno degli pneumatici oppure la struttura della gomma per incrementare l'impronta a terra. Prima di tutto, però, è importante comprendere quale sia la direzione, perché i test in queste condizioni non sono infiniti.
Valtteri Bottas, Alfa Romeo C43
Photo by: Michael Potts / Motorsport Images
"Dobbiamo decidere quale sia la direzione da seguire. Vogliamo sviluppare un diverso disegno del battistrada in grado di funzionare in condizioni più ampie? Bene, ci concentriamo su questo e lo facciamo. Ma ovviamente [allora] non stiamo lavorando per migliorare l'attuale disegno del battistrada".
"Non possiamo seguire alcuna direzione perché le possibilità di test sono molto limitate e se perdiamo tempo a testare molte cose diverse senza una direzione chiara, il rischio è di non raggiungere alcun obiettivo”, ha aggiunto Isola riferendosi al fatto che vi sono poche chance di testare questi prodotti, ovvero Paul Ricard e Fiorano, dove vi sono dei sistemi appositi per inondare la pista. Tuttavia, sia la pista francese (utilizzata in versione ridotta) e che quella italiana sono tracciati a bassa energia, per cui lo stress sugli pneumatici è piuttosto contenuto. Ci sono appuntamenti, proprio come Spa e Silverstone, dove vi è la possibilità di girare sul bagnato dato il meteo imprevedibile, ma il rischio a quel punto diventa l’inconsistenza della pioggia, con condizioni in costante cambiamento tra un run e l’altro.
“L'idea di questa super-intermedia è qualcosa di cui abbiamo discusso [dopo la gara sprint] guardando ai risultati della gara sprint e direi per tutto il weekend".
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