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Intervista
Formula 1 GP d'Azerbaijan

F1 | Piastri: "Gara di resistenza, decisivo come ho passato Leclerc"

Oscar Piastri ha centrato la sua seconda vittoria in carriera dopo quella in Ungheria con una gara di vera e propria gara di resistenza nel secondo stint dopo aver passato Leclerc. È proprio il momento dell'attacco sul monegasco quello che, secondo l'australiano, gli è valso la vittoria, sia per il modo in cui è avvenuto che per le circostanze.

Oscar Piastri, McLaren F1 Team

Quella dell’Azerbaijan sarà una gara che verrà ricordata a lungo, non tanto per l’azione in pista, dato che non vi sono stati tantissimi sorpassi, bensì per la tensione che ha saputo regalare fino agli ultimi giri, in particolare per la lotta per la vittoria e per il podio.

Sfide avvincenti, soprattutto quella per la vittoria, che ha visto Oscar Piastri e Charles Leclerc lottare a lungo fino a quando non si è aperto il gap negli ultimissimi passaggi. Dopo una prima parte di gara in cui il monegasco era riuscito a respingere gli attacchi del rivale della McLaren, il Ferrarista era stato in grado di aprire un margine di sicurezza, complici anche i problemi di gomme dello stesso Piastri, il quale aveva forse spinto troppo sull’avantreno generando del graining.

Sfruttando anche l’operato di Lando Norris, che ha cercato di rallentare Sergio Perez con il fine di dare a McLaren l’opportunità di tenere quanto più a lungo fuori Piastri, la squadra di Woking ha azzeccato il momento della sosta, rientrando un giro prima della Ferrari. In quel singolo passaggio, l’australiano ha recuperato gran parte del gap accumulato da Leclerc in precedenza, tanto che, nel momento in cui pure il leader della corsa si è fermato, Piastri si è ritrovato con un distacco inferiore ai due secondi da Leclerc, ma con la Williams di Albon da superare.

Charles Leclerc, Scuderia Ferrari, 2° posizione, Lando Norris, McLaren F1 Team, si congratulano con Oscar Piastri, McLaren F1 Team, 1° posizione

Charles Leclerc, Scuderia Ferrari, 2° posizione, Lando Norris, McLaren F1 Team, si congratulano con Oscar Piastri, McLaren F1 Team, 1° posizione

Foto di: Dom Romney / Motorsport Images

“All'inizio della gara ho cercato di stare davanti, ma una volta uscito dal DRS non avevo il ritmo. Dopo la sosta, ho visto che eravamo di nuovo molto vicini e ho sentito che avevamo un po' di grip in più”, ha detto l’australiano, sottolineando quanto dopo il pit stop abbia avuto la sensazione di poter spingere sulla gomma con del grip aggiuntivo rispetto a Leclerc, più in difficoltà nelle prime fasi del secondo stint.

“Ho dovuto provarci, perché sapevo che, se non fossi riuscito a passare all'inizio dello stint, non sarei mai riuscito a passare. Quindi ho frenato piuttosto forte, ma sono riuscito a farcela e poi ho resistito per i 35 giri successivi”, ha aggiunto Piastri, rimarcando quanto sia stato decisivo quel sorpasso, perché gli ha permesso non solo di mettersi davanti, ma anche di dettare il passo ed evitare di finire in aria sporca. L’australiano ha infatti potuto gestire, cercando di interpretare al meglio le fasi di trazione, in modo che Leclerc non avesse il margine per attaccarlo con il DRS, fino a quando negli ultimi giri, patendo proprio il degrado del posteriore, il Ferrarista non ha ceduto, perdendo il treno per la vittoria.

“Gli ultimi due giri, una volta uscito dalla zona DRS, sono stati un po' più rilassanti. Ma non esiste un giro rilassante da queste parti. Quindi è stato un lavoro duro, ma no, credo che questa sia sicuramente una delle mie gare migliori della mia carriera”, ha aggiunto Piastri che, con questa vittoria e lo zero di Perez, ha permesso alla McLaren di conquistare la vettura del mondiale costruttori.

Oscar Piastri, McLaren MCL38, Charles Leclerc, Ferrari SF-24

Oscar Piastri, McLaren MCL38, Charles Leclerc, Ferrari SF-24

Foto di: Dom Romney / Motorsport Images

Un modo eccellente per festeggiare un traguardo così importante, per cui Piastri ha voluto elogiare sia il team per i progressi fatti con la vettura che per come lo ha aiutato a crescere a livello personale: “Considerando il punto di partenza, quando sono entrato in squadra l'anno scorso, eravamo letteralmente ultimi, e ora siamo in testa al campionato del mondo”.

“È quindi un merito del team la svolta che siamo riusciti a imprimere nei miei 18 mesi di permanenza qui, in primo luogo in termini di miglioramento della vettura, però mi hanno aiutato anche a crescere. Risultati come questo non erano assolutamente possibili 12 mesi fa per me, quindi è un enorme lavoro di squadra e sono entusiasta di vedere cosa ci riserverà il futuro”.

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