F1 | Las Vegas "brutale": i team chiedono modifiche agli orari
Complici anche i problemi sperimentati nella prima giornata di azione in pista, il weekend del Gran Premio di Las Vegas ha rappresentato una pista sia per i piloti che per tutti i membri delle varie squadre. I team hanno infatti definito il programma dell'appuntamento americano come "brutale", dato che si è spesso andati oltre la mezzanotte con i lavori in pista, dovendo aggiungere anche il problema jet lag. Per il prossimo anno una delle proposte sul tavolo è anticipare gli orari delle sessioni.
Il Gran Premio di Las Vegas ha visto luci e ombre. L'inizio del weekend, tuttavia, è sicuramente stato complicato, dato quanto successo nella prima sessione di libere, con un problema alla pista che ha causato un comprensibile ritardo nel programma della giornata.
Infatti, dovendo controllare i tombini lungo tutto il circuito, in particolare quelli lungo la strip, la FP2 ha preso il via con oltre due ore di ritardo, portando la conclusione della sessione alle 4 del mattino. Per assicurarsi di trovare una sorta di situazione di equilibrio tra orari che potessero essere favorevoli sia al pubblico statunitense che a quello europeo, si è scelta un'impostazione particolare: la FP2, ad esempio, avrebbe dovuto prendere originariamente il via a mezzanotte, comunque un orario già piuttosto tardivo.
Il ritardo delle FP2 ha reso la vita ancora più difficile ai membri del team che hanno dovuto adattarsi al jet lag alla fine di una stagione già estenuante, senza contrare che già durante questo fine settimana tutti si dovranno confrontare con un nuovo fuso dovendo correre ad Abu Dhabi. L'anno prossimo la sfida sarà ancora più grande: Las Vegas sarà l'inizio di un triplo appuntamento che precederà il Qatar e, per l'appunto, nuovamente Yas Marina che andrà a concludere il mondiale.
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF-23, George Russell, Mercedes F1 W14
Una sfida particolarmente tosta e i Team Principal, memori dell'esperienza di quest'anno, hanno già riconosciuto che serviranno delle modifiche al programma per la prossima stagione. "Se dobbiamo migliorare qualcosa, forse sono le tempistiche. Non è un compromesso facile da trovare, se si vuole avere un orario decente per l'Asia, l'Europa, la Costa Est e la Costa Ovest. In passato non avevamo problemi perché la F1 era solo per gli europei e dovevamo attenerci agli orari europei, e andava bene. Ora è un progetto mondiale ed è molto più difficile trovare qualcosa che si adatti a tutto il mondo. Ma ci adegueremo", ha raccontato Frederic Vasseur in merito alla questione.
Il problema non riguarda solo i piloti, che comunque hanno numerose attività legati agli sponsor da seguire durante il weekend oltre all'azione in pista, ma soprattutto i membri delle squadre, che comunque devono effettuare anche degli spostamenti per tornare in hotel, per poi essere anche i primi a tornare in autodromo il giorno successivo. "Come prima cosa, ovviamente, ci saranno molte lezioni da imparare. Una delle cose da tenere in considerazione è il programma, perché è stato brutale per la squadra e per tutti gli uomini e le donne dietro le quinte", ha raccontato Christian Horner.
"Tutti se ne vanno da Las Vegas stanchi. In un modo o nell'altro è stato un fine settimana brutale per tutti coloro che sono dietro le quinte, e credo che dovremo valutare come migliorare questo aspetto per il futuro", ha aggiunto il Team Principal della Red Bull. È importante tenere a mente, infatti, che a seguito del ritardo in FP2 né la FP3 né le qualifiche sono state posticipate, rimanendo invariate per quanto riguarda gli orari.
Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images
Panorama al GP di Las Vegas
Come suggerito da Horner, una possibile soluzione potrebbe essere quella di anticipare gli orari, anche se ovviamente andrebbe ad influire sugli spettatori europei. Da una parte in sé non rappresenterebbe un problema, ma è chiaro che, per un appuntamento che vuole essere proposto come la perla della F1, questo tema vada affrontato con particolare cura. "Penso che si possa correre un po' prima la sera, perché non si riuscirà mai ad accontentare tutti gli spettatori televisivi. Questa è una gara americana. Se si corresse alle 20.00 o qualcosa di simile, sarebbe un po' più comodo per gli uomini e le donne che lavorano dietro le quinte", ha aggiunto il manager britannico.
L'amministratore delegato di AlphaTauri Peter Bayer, che ha una conoscenza approfondita della logistica delle gare cittadine avendo lavorato in precedenza per la FIA, ha dichiarato che la sua squadra sosterrebbe qualsiasi cambiamento. "Certamente, saremmo favorevoli. Non conosco tutti i retroscena e i motivi per cui è stato fatto. Ma ho un po' di esperienza, provenendo dalla FIA, e so quanto sia stato difficile per la Formula E in molte città. La chiusura delle strade ha un impatto enorme sulle persone che vivono qui", ha spiegato Bayer. Infatti, uno dei motivi per cui si è scelto di correre così tardi è stato anche ridurre al minimo l'impatto delle chiusure, perché la Strip è una delle arterie principali della città.
"Dovremo rivedere tutto e vedere come migliorare. Ho parlato con un paio di ragazzi, alcuni di loro hanno trovato rapidamente il ritmo. Io ho avuto una brutta giornata il secondo giorno, pensavo che non ce l'avrei fatta! Ma poi all'improvviso ci si ritrova. Ovviamente ora voleremo all'altro capo del mondo. E questo ci stravolgerà. Ma allo stesso tempo ne è valsa la pena".
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