F1 | Ferrari: pole inattesa, ma nei weekend Sprint eccelle
Leclerc riporta in pole la Ferrari ad Austin e lo fa in maniera inattesa: il team di Maranello è però molto bravo a preparare i weekend Sprint e questo risultato non è casuale. Superlativo Norris, mentre Max è deluso.
Un momento di panico dopo la bandiera a scacchi che ha concluso le qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti c’è stato. “Il mio ingegnere mi ha detto via radio ‘track limit’ – ha raccontato sorridendo Charles Leclerc – e per un attimo ho pensato che si riferisse al mio giro, poi ha aggiunto ‘per Verstappen’, e ho capito che era una buona notizia. Ma per qualche istante ho rischiato l’infarto…”. Dopo la doppia delusione di Monza e Singapore, qualifiche concluse in terza posizione per 67 e 79 millesimi, se Leclerc avesse mancato la pole position di Austin per 0”005 (questo il margine tra il suo giro e quello poi cancellato a Verstappen) per lui sarebbe stato un boccone molto amaro.
Con buona rapidità la direzione gara ha però cancellato il giro di Max Verstappen che aveva garantito la pole position al campione del mondo. Decisione corretta, come hanno poi dimostrato le immagini televisive che hanno mostrato la Red Bull numero 1 alla curva 19, e Leclerc ha potuto festeggiare la pole position nel giro di rientro. “Non ce lo aspettavamo”, ha commentato Charles, a conferma di quelle che erano le aspettative alla vigilia del fine settimana. Non accadeva dal Gran Premio di Azerbaijan, ed anche in quel caso il format del weekend era ‘sprint’, ovvero con una sola sessione di prove libere.
Leclerc ama essere chiamato a spingere al massimo senza troppi riferimenti, e con il solo turno FP1 i dati a disposizione per le analisi sono decisamente meno del solito. Il circuito di Austin è un grattacapo per gli ingegneri, il layout contiene tutte le tipologie di curve e si deve lavorare alla ricerca del miglior compromesso possibile. Sul giro veloce gli ingegneri della Ferrari hanno fatto un ottimo lavoro, la monoposto non è stata eccezionale in nessuno dei tre settori, ma complessivamente è stata competitiva nell’arco dell’intero giro. Su quelli che saranno i valori in campo nei 56 giri in programma domenica c’è il buio assoluto. In mancanza di long-run le prime indicazioni arriveranno nella sprint race di domani.
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
La qualifica si è confermata una delle più combattute della stagione, con un poker di piloti che hanno lottato per la pole position. Oltre a Leclerc e Verstappen anche Lando Norris e Lewis Hamilton hanno avuto a disposizione il colpo per piazzare la zampata, ma oggi Leclerc ci ha messo anche del suo. Il margine su Sainz (0”222) non è insignificante, ma Carlos si è comunque piazzato in una quarta posizione che in vista della gara di domenica non è male.
Tra i delusi del venerdì di Austin c’è sicuramente Verstappen, ma non solo lui. Hamilton, comunque buon terzo, sperava in qualcosa in più dopo aver confermato sin dalle prove libere un buon passo. Il Circuit of the America è uno dei suoi terreni di caccia preferito, e la prima fila sembrava essere ampiamente alla sua portata. Invece in extremis si è dovuto arrendere per 9 millesimi al colpo di reni di Lando Norris, sempre più solido e sempre più a suo agio con la sua monoposto. Per non correre rischi su una pista in rapida evoluzione la McLaren ha deciso di utilizzare due set di soft nuove sia in Q1 che in Q2, arrivando in Q3 con un solo treno a disposizione. Norris sapeva di avere un solo colpo, e lo ha gestito in modo superlativo.
La qualifica non ha portato grande notizie a Perez, nono e riuscito di un soffio ad entrare in Q3. Non si è visto, almeno oggi, ciò che gli chiede la Red Bull. Peggio è andata ad Alonso, che non è riuscito a passare il taglio della Q1. “Dovremmo ricominciare la giornata daccapo”, ha commentato Fernando, ma questo è ciò che comporta il weekend sprint. Se il setup di base non si dimostra subito valido, le cose si complicano parecchio.
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