F1 | Binotto: "Il muretto Ferrari non si cambia. La base è forte"
Mattia Binotto difende il muretto Ferrari. A suo avviso non ci sono cambiamenti da fare nonostante i numerosi errori compiuti quest'anno, ma potenziamenti per migliorare in futuro. Secondo lui - ha aggiunto - la base è forte.
Il Gran Premio di Ungheria 2022 di Formula 1 resterà a lungo nella memoria dei ferraristi per la debacle subita dalle Rosse di Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr. Partiti rispettivamente in terza e seconda posizione, i piloti del Cavallino Rampante sono finiti entrambi fuori dal podio sia per mancanza di prestazione che, soprattutto, per errori commessi nella strategia.
La sfortuna del team di Maranello è che quanto accaduto a Budapest sarà oggetto di disamina sino al prossimo gran premio, che si terrà a Spa-Francorchamps, tra un mese. Forse, però, sarà anche la fortuna del team, perché avrà tempo per analizzare dati e circostanze per capire cosa sia successo e quali errori siano stati commessi, evitando così che questi si ripetano nel corso delle ultime gare del 2022.
Mattia Binotto, team principal del Cavallino Rampante, ha spesso parlato della Ferrari attuale come di un "team giovane". Non si riferiva tanto all'età, quanto all'esperienza e alla crescita generale. La serie di errori commessi nel corso degli ultimi mesi hanno però destato diverse perplessità e ieri lo stesso Binotto si è trovato a rispondere a domande legate al futuro del team, in particolare del muretto, incaricato di prendere le decisioni più corrette per massimizzare i risultati anche quando le prestazioni sono distanti da quelle desiderate.
Binotto, durante il debriefing di fine gran premio in presenza di testate selezionate - tra cui Motorsport.com - ha affermato che il muretto non dovrà essere toccato e ha spiegato il suo punto di vista, prendendo in esempio altre situazioni che hanno toccato altri team senza però fare nomi.
"Al muretto non c'è nulla da cambiare. Credo che altre squadre commettano errori e per 10 anni tengono lo stesso muretto, poi vincono il titolo mondiale con le stesse persone. Non vedo perché la Ferrari debba cambiare il muretto per ogni singolo errore. L'approccio non è quello di cambiare, ma di aggiungere. Capire cosa non funziona, correggere. Dico aggiungere per cercare di migliorare. Abbiamo una base forte, ragazzi che dimostrano mentalità, determinazione e capacità. Evidentemente dobbiamo crescere ancora per fare ancora meglio".
Tornando a parlare del Gran Premio di Ungheria, Binotto ha affermato che Budapest sia stata l'unica, vera tappa in cui la Ferrari ha fallito a livello di prestazioni. Le aspettative dopo le libere del venerdì erano ben differenti, con le Rosse capaci di mostrare un passo inarrivabile per chiunque.
Le temperature decisamente più basse del previsto hanno forse colto di sorpresa la squadra italiana, ma Binotto ha affermato di non avere a oggi spiegazioni della mancanza di prestazione delle F1-75 nel corso del gran premio.
"Questa gara pesa molto, perché per come avevamo visto le nostre prestazioni al venerdì ci aspettavamo cose ben diverse. Per come avevamo visto le ultime gare sapevamo di avere un pacchetto competitivo e gli altri non si sono presentati in Ungheria con grosse novità. Per questo è il primo, vero passo falso della stagione. E' una delusione, ma soprattutto c'è già la voglia di capire cosa sia successo e reagire subito".
"Non abbiamo preparato la macchina per 50° di asfalto, perché sapevamo che non era così. Però ci siamo basati sui dati di venerdì per prepararci. Cosa non abbia funzionato sinceramente non lo so. Non so se sia stata solo questione di temperatura, di cambiamento d'assetto... Non lo so. Onestamente non lo so. Abbiamo una settimana di lavoro prima della pausa estiva per lavorarci e capire, per poi ripartire dal Belgio senza avere problemi", ha concluso il team principal della Ferrari.
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