TT 2019: a trionfare in Superstock è ancora Peter Hickman
Come nel 2018 è il rider di Burton upon Trent a conquistare il successo davanti a Dean Harrison. Primo podio per David Johnson, che beffa Michael Dunlop nel finale.
Foto di: Dave Kneen
Il Tourist Trophy 2019 è sempre più nel segno di Peter Hickman. Bissata la vittoria in Superbike, con il trionfo in Supersport, "Hicky" ha centrato il tris dominando dal primo all'ultimo passaggio la gara della Superstock, ed è entrato di diritto nel "club dell'hat-trick", in compagnia di Mike Hailwood, Joey Dunlop, Steve Hislop, Philip McCallen, David Jefferies, John McGuiness, In Hutchinson e Micheal Dunlop.
Grande sconfitto di giornata, ancora una volta, è Dean Harrison (Kawasaki), che nulla ha potuto contro lo strapotere di Hickman e della sua BMW marchiata Smiths Racing. Una vittoria magistrale quella di Hickman, maturata incrementando il gap su Harrison miglio dopo miglio, durante i tre giri di gara previsti, con pit stop obbligatorio al termine della prima tornata.
Pronti, partenza e via, i primi 5 sono racchiusi in 5", con la BMW #10 che si issa in vetta, arrivando al secondo rilevamento cronometrico con 2"320 tra sè e la Kawasaki #2 della Silicone Engineering. In terza piazza, con 3"770 di ritardo da Harrison, Michael Dunlop (BMW), seguito da James Hillier (Kawasaki) e Conor Cummins (Honda).
Infilando quattro settori viola, uno dopo l'altro, Hickman mette in chiaro già a Bungalow di essere il solo e unico padrone della corsa.
L'unico piccolo sussulto, se così vogliamo chiamarlo, arriva al momento della sosta con "Deano" 2" a Hickman, mentre a Hillier, penalizzato con una sanzione di 30" secondi, precipita in nona posizione. Il gruppo inizia a sgranarsi sensibilmente e a Bungalow sono 11 i secondi che separano "Hicky" e Harrison, a sua volta davanti a Dunlop con 14 secondi di margine. Segue David Johnson, in quarta piazza con un ritardo di 3"686 dalla BMW #6.
Ma quando le pozioni di vertice sembrano essere congelate, ecco il colpo di scena: in un sorpasso sul finire del secondo passaggio Dunlop perde 4" e, a Grandstand, Johnson passa in terza posizione. Il pilota della MD Racing riesce a ricucire lo strappo, arrivando a Ramsey in terza piazza, con 4 decimi di vantaggio sulla Honda di "Davo".
Mentre Hickman viaggia indisturbato verso la bandiera a scacchi, vincendo la gara con 26"045 di vantaggio su Harrison e un ultimo passaggio in 17'13"839 a 131.38 mph, Johnson beffa in volata Dunlop, stappandogli il podio per 208 millesimi. Alle spalle di Dunlop, in quinta posizione, Conor Cummins, seguito da Michael Rutter (BMW) e un combattivo James Hillier. Completano la Top 10 Davey Todd, Jamie Coward e Gary Johnson.
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