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Intervista
Formula 1 GP di São Paulo

F1 | Russell: "Peggior weekend dell'anno, ma non sappiamo perché"

George Russell non è arrivato fino alla bandiera a scacchi del Gran Premio del Brasile a causa di un problema di affidabilità che lo ha costretto a parcheggiare la sua vettura ai box anzitempo. Tuttavia, anche prima del ritiro era chiaro che la squadra della Stella non avesse il passo per puntare a un buon risultato, nonostante le alte aspettative della vigilia. Il britannico ha definito il fine settimana di San Paolo come uno dei peggiori della stagione: alla base di questa brutta performance vi sarebbero problemi di assetto, ma dall'altra parte in Mercedes vi sono diversi dubbi in merito al perché determinate scelte non abbiano funzionato.

George Russell, Mercedes F1 W14

Toto Wolff ha definito il GP del Brasile il suo peggior weekend vissuto in Formula 1, ritenendo le prestazioni mostrate dalla Mercedes semplicemente inaccettabili. In effetti, seppur effettivamente quest’anno vi siano state delle situazioni in cui la squadra di Brackley ha faticato in qualifica, generalmente si è spesso ripresa in gara, risalendo la classifica grazie a una buona gestione degli pneumatici. In questo caso, invece, si è proposta la situazione contraria, dato che entrambi i piloti si sono dovuti scontrare con un degrado eccessivo che li ha fatti precipitare al limite della zona punti a oltre un minuto dal vincitore.

I primi segnali, in realtà, si erano già visti nella sprint, con un consumo particolarmente elevato che non era stato previsto dagli ingegneri della Stella. Infatti, alla vigilia dell’appuntamento brasiliano vi era un certo ottimismo, in parte per il risultato ottenuto in Messico dovuto proprio anche a una buona gestione nello stint finale sulla media, in parte perché la speranza era che le curve lente di San Paolo aiutassero una vettura che, nel corso della stagione, ha dimostrato in più occasioni di poter ben figurare nelle zone a bassa percorrenza.

Tuttavia, dopo la sprint è emerso in maniera chiara che l’assetto scelto dai tecnici non ha funzionato come previsto, mettendo i piloti in una situazione di difesa. Alla base dei problemi ci sarebbe stata una vettura troppo puntata sull’anteriore, problema di cui Lewis Hamilton si è lamentato in più occasioni durante la stagione, e un retrotreno troppo difficile da controllare, tanto da aumentare il pattinamento delle gomme posteriori. Ciò di fatto ne ha provato il surriscaldamento, aumentandone il degrado.

Lance Stroll, Aston Martin AMR23, George Russell, Mercedes F1 W14, Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Lance Stroll, Aston Martin AMR23, George Russell, Mercedes F1 W14, Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Per tentare di compensare lo sbilanciamento tra i due assi, come era già successo qualche mese fa in Austria, gli ingegneri della Mercedes hanno tentato di scaricare l’anteriore per dare maggior supporto al retrotreno, ma ciò si è tramutato in un fastidioso sottosterzo per tutto l’intero primo stint. Dopo essere stati tra i primi a rientrare ai box per passare alle medie, le due W14 sono scivolate all’indietro nell’ordine, a cui poi è seguito il ritiro di George Russell per motivi di affidabilità.

Al di là del risultato finale, ciò che ha destato una certa preoccupazione nel team è proprio il livello di forma mostrato dalla vettura durante il fine settimana brasiliano, in particolar modo dopo un buon weekend come quello vissuto in Messico: “Chiaramente c’era qualcosa di sbagliato questo weekend, ma non siamo ancora sicuri di cosa sia. Non avevamo semplicemente passo. Pensavamo che la sprint potesse essere un episodio isolato, ma chiaramente non lo è stato, quindi dobbiamo capire cosa sia successo. Dodici mesi fa questa fu la nostra migliore gara della stagione, dodici anni dopo probabilmente è stata la nostra peggiore di quest’anno. È molto strano”, ha spiegato Russell al termine della gara.

“La vettura era semplicemente lenta in questo fine settimana, le gomme continuavano a scivolare. Abbiamo provato a fare il massimo, ma c’è qualcosa che chiaramente non ha funzionato, perché non perdi improvvisamente un secondo di performance facendo passare una vettura che lotta per il podio a una che lotta per i punti. Dobbiamo sederci e capire cosa è successo”.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14, George Russell, Mercedes F1 W14

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14, George Russell, Mercedes F1 W14

“Un fine settimana sconcertante. Avevamo aspettative relativamente alte per questo weekend ma ci è mancato ritmo. La macchina è la stessa delle ultime cinque gare, quindi è chiaro che abbiamo sbagliato qualcosa con le gomme e in un weekend di gara sprint quando sbagli non puoi rimediare”, ha aggiunto il pilota britannico, sottolineando come probabilmente le scelte di assetto a inizio weekend non si siano rivelate esatte e, con il poco tempo a disposizione prima del parco chiuso, non vi è stato tempo a sufficienza per intervenire. Di per sé, seppur non come ad Austin, quello di San Paolo è un tracciato che presenta un asfalto sconnesso in certi tratti: una situazione opposta rispetto al Messico che presenta invece un mano stradale liscio che permette di abbassare la vettura.

Per questo weekend Mercedes aveva optato per un’ala posteriore più carica rispetto alla concorrenza. Per quanto ciò avrebbe inficiato sulle velocità in rettilineo, comunque già generalmente inferiori agli avversari più diretti, la speranza era quella che questa configurazione avrebbe dato maggior supporto in curva garantendo anche una miglior gestione gomma: “È stata una scelta che abbiamo fatto per avere un po' più di carico, ma quando hai più deportanza dovresti guadagnare più velocità in curva e tenere sotto controllo le gomme, cosa che non è avvenuta, quindi non abbiamo avuto i benefici ma solo gli svantaggi”.

Alla fine, Russell si è dovuto ritirare per un problema di affidabilità, dato che le temperature dell’olio sono salite oltre la soglia di sicurezza. Secondo il britannico, senza il ritiro vi sarebbe stato il serio rischio di non concludere la gara a causa del cedimento del propulsore: “Non è l’ideale, il motore si stava surriscaldando e c’era il rischio di una rottura, si sarebbe rotto se non ci fossimo ritirati. Dobbiamo capire anche cosa sia successo con le temperature”.

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