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F1 | Mercedes rigida e con poco carico: la W13 ha problemi ovunque

Sebbene il porpoising sia stato diminuito, le Mercedes W13 hanno un'altra serie di problemi importante: vettura troppo rigida e poco carico aerodinamico la rendono ancora lontana da Red Bull e Ferrari.

George Russell, Mercedes W13

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Una rondine non fa primavera. Non la fa nemmeno se la rondine che si avvista è la seconda stagionale. Dopo il buon fine settimana al Montmelò di Barcellona, Mercedes ha colto un bel podio con Lewis Hamilton e il quarto posto con George Russell al GP del Canada andato un scena lo scorso fine settimana a Montreal.

Più che il risultato, a dare soddisfazione agli uomini del team tedesco sono state le prestazioni offerte dai due piloti nello stint fatto con gomme Hard, il secondo della gara, quando Hamilton e Russell hanno spesso avvicinato i tempi dei due piloti più veloci in pista, ovvero Carlos Sainz Jr. e Max Verstappen.

Eppure, nonostante un buon risultato, il Mercedes c'è la consapevolezza di essere ancora nel bel mezzo di un mare in tempesta, con il porto lontano centinaia di chilometri prima di vedere l'attracco sicuro per la barca e i suoi marinai. A fare il quadro della situazione è stato proprio George Russell.

Al termine del gran premio nord-americano, il pilota britannico ha sottolineato come le W13 siano ancora troppo distanti dal raggiungere gli obiettivi fissati a inizio stagione. Il porpoising è stato diminuito, ma restano problemi come le rigidezze della vettura e, non ultimo, una mancanza generale di carico aerodinamico che va a influire non poco sulle prestazioni delle Frecce d'Argento.

"Con la W13, quando risolviamo un problema se ne verifica subito un altro di natura differente. Il porpoising è stato risolto, ma poi quando abbassiamo l'altezza della monoposto colpiamo il terreno in modo molto aggressivo. Al momento non sembra esserci un vero punto di forza".

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

"Per quanto ci riguarda, abbiamo corso con vettura alta da terra, ma anche bassa e le prestazioni non sono né migliorate, né peggiorate. Rigidità e fondo della monoposto sono sempre quelli. Quando abbiamo corso con la vettura più alta da terra abbiamo visto un certo tipo di effetti, mentre quando l'abbiamo abbassata ne abbiamo visti altri. Cercare di sistemare la vettura a più riprese non è una cosa semplice proprio per questo motivo".

"La rigidità complessiva di queste monoposto è davvero grande. Il porpoising non è stato così grave in Canada, ma si continua a sbattere a terra come a Baku, in modo decisamente meno estremo, proprio per la natura del circuito e la velocità. Ma i problemi generali di queste vetture sono ben lungi dall'essere risolti".

Lo stesso Toto Wolff ha recuperato il concetto di "rondine a primavera" proprio per fotografare il momento del team che dirige. La monoposto, sebbene molto meno martoriata dal porpoising rispetto a qualche settimana fa, presenta altri problemi che ne limitano quello che il team crede sia il vero potenziale.

"Le nostre prestazioni in Canada? Una rondine non fa primavera. Abbiamo visto quella rondine già a Barcellona, ma poi deve essere volata altrove. Dobbiamo stare attenti. Venerdì non avevamo un buon passo. Sabato sotto la pioggia siamo migliorati e poi, in gara, siamo andati meglio. A tratti siamo stati tra le vetture più veloci. Nel secondo stint Lewis e George erano quasi veloci come i primi. Questo è incoraggiante da vedere. Il lavoro per tornare con i primi è lungo".

"Da quello che abbiamo potuto notare, il rimbalzo della monoposto dovuto al porpoising si è ridotto notevolmente. E credo che i piloti si siano adattati. Quello che si vede nelle monoposto attuali è proprio la rigidità. Basta vedere le Alpine, ad esempio, come escono duramente dai cordoli. Un rimbalzo enorme. Ed è proprio questo il motivo per cui i piloti si lamentano, la rigidità della monoposto. Dobbiamo lavorare per capire come ridurre questo fattore".

Rigidità sì, ma non solo. Come ha detto Russell, quando sulla W13 si risolve un problema se ne presenta subito un altro. Una coperta corta che coinvolge anche il carico aerodinamico.

"Credo che dovremo cercare di avere più carico aerodinamico sulla vettura, più downforce e farlo con una monoposto che non è così bassa da terra come invece avevamo preventivato. La direzione è chiara, si vede che le monoposto si alzano. Ed è qui che dobbiamo trovare prestazione", ha concluso Wolff.

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