Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Intervista

F1 | Ecco perché in Alpine non si dà peso alla potenza del motore

Più che il salto di qualità in termini di potenza specifica, in Alpine si guarda all'integrazione tra power unit e telaio per poter lottare per la vittoria. Parola di Bruno Famin, direttore esecutivo del team.

Fernando Alonso, Alpine A522

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

La stagione 2022 di Formula 1, condizionata dalla rivoluzione regolamentare con l’introduzione delle monoposto ad effetto suolo, ha regalato come prima sorpresa una Mercedes non al livello degli anni passati.

Il team 8 volte campione sta lottando con un progetto W13 al momento per nulla competitivo e questo ha fatto sorgere domande anche sulla potenza della power unit Mercedes. In molti si sono chiesti se l’ultimo progetto della Stella possa vantare gli stessi cavalli dei rivali, ma trovare una risposta è complesso date le prestazioni per nulla entusiasmanti dell’intero progetto.

Stesso discorso è stato fatto in Alpine. La scuderia transalpina ha fatto debuttare quest’anno un nuovo propulsore che può essere considerato alla pari delle power unit dei principali competitor, ma capire quanto i progressi compiuti siano da addebitare solo al motore e quanti al telaio non è esercizio semplice.

Chi non sembra preoccupato dai numeri che esprimono l’incremento di potenza è Bruno Famin. Il direttore esecutivo di Alpine, infatti, ritiene più interessante la bontà del progetto complessivo più che il singolo dato numerico.

“Ad essere onesti non è un qualcosa che mi interessa. Sono più interessato alle performance della vettura” ha risposto in modo secco.

“Abbiamo fatto alcune scelte per la nostra power unit al fine di avere la monoposto migliore. Forse avremmo potuto ottenere delle cifre migliori al banco, ma ci saremmo trovati con una vettura più lenta alla fine”.

Esteban Ocon, Alpine A522

Esteban Ocon, Alpine A522

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

“La A522 è stata progettata attorno al motore e questo è stato progettato per ottenere il miglior compromesso per realizzare la vettura migliore. Continueremo a lavorare in questo modo”.

Uno dei grandi cambiamenti compiuti dalla Alpine sul motore Renault è stata la divisione tra turbo e compressore, seguendo così una strada già tracciata da Mercedes nel 2014. Il cambiamento è stato significativo, ma il team era consapevole dei vantaggi che avrebbe portato.

“Questa soluzione ha comportato un packaging migliore e questa non è l’unica scelta che abbiamo fatto insieme al gruppo di lavoro di Enstone. Abbiamo anche lavorato per avere una migliore aerodinamica ed un centro di gravità più basso a tutto vantaggio delle performance complessive”.

Famin è entrato in Alpine ad inizio anno sulla scia della rivoluzione innescata dal CEO Laurent Rossi. Il francese ha trascorso gli ultimi tre anni alla FIA come direttore delle operazioni, ma il suo nome era già noto agli appassionati per essere stato il direttore tecnico di Peugeto ed aver contribuito ai successi alla 24 Ore di Le Mans ed alla Pikes Peak.

I detriti volano mentre Lewis Hamilton, Mercedes W13, lotta con Fernando Alonso, Alpine A522

I detriti volano mentre Lewis Hamilton, Mercedes W13, lotta con Fernando Alonso, Alpine A522

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Il suo ingresso è stato voluto sia per far compiere un salto di qualità alla sede Renault di Viry-Chatillon che per garantire una miglior integrazione tra la struttura francese e la sede di Enstone del team.

“Continueremo ad investire nelle strutture. Abbiamo realizzato un edificio nuovo di zecca per l’assemblaggio della power unit e stiamo rinnovando tutto il piano terra della sede storica. Oltre a questo stiamo investendo in nuovi banchi ed altre attrezzature per preparare lo sviluppo della vettura della prossima generazione”.

Famin è consapevole che per poter puntare al successo è fondamentale che l’integrazione tra motore e telaio sia la migliore possibile. Il francese è consapevole delle difficoltà che comporta il dover coordinare due gruppi di lavoro siti in territori distanti, ma ha spiegato come la situazione sia migliorata rispetto al passato grazie anche all’esperienza di lavoro da remoto vissuta in piena pandemia.

“Forse il COVID ci ha aiutato in tutto questo ed ha fatto sì che tutti sentissero di poter lavorare insieme. È un nuovo modo di collaborare, ma abbiamo anche mandato segnali forti per quanto riguarda la gestione del team grazie all’arrivo di Otmar, Pat Fry e Matt Harman”.

“Il fatto che sia il motore che la vettura 2022 abbiano rappresentato un deciso passo avanti è la prova che queste scelte stanno funzionando e i ragazzi lo stanno capendo. Sappiamo che questa è la strada da percorrere per vincere e stiamo spingendo tutti nella stessa direzione”.

Leggi anche:

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente F1 | Ferrari: a Miami ala più scarica e motore più spinto
Prossimo Articolo F1 | Aston Martin: il porpoising una barriera per lo sviluppo

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia