Rob Huff ci racconta come si corre a Motegi
Lo scorso anno il Twin Ring di Motegi fu teatro di gare spettacolari con rimonte e sorpassi: uno dei protagonisti fu proprio Rob Huff, che ci descrive punto per punto la pista giapponese.
Rob Huff lo scorso anno fu protagonista di una grandissima rimonta al Twin Ring Motegi in occasione delle gare giapponesi del FIA World Touring Car Championship. Vediamo la descrizione dei 4,801km della pista del Sol Levante secondo il pilota della Honda.
"Passiamo sul traguardo in quarta marcia, poi inseriamo la quinta subito prima della curva 1, che in pratica è da percorrere in un'unica traiettoria con la 2. In questo punto bisogna gestire molto bene la potenza per essere veloci all'ingresso della seconda curva; arrivare troppo forte significa rischiare il sottosterzo e perdere tanto tempo".
"Prima della curva 3 c'è un rettilineo che dunque diventa fondamentale percorrere a grande velocità, per questo bisogna uscire bene dalla curva precedente. La 3 è un punto dove provare a superare perché è molto lento e bisogna inserire la seconda marcia; se sei sotto pressione nelle prime due curve, qui bisogna fare più attenzione agli attacchi".
"Lo scorso anno abbiamo visto numerosi sorpassi anche in prossimità delle curve 4 e 5, con quest'ultima che è una delle più lente della pista perché molto scivolosa; anche qui si inserisce la seconda e si deve fare attenzione al sottosterzo perché tende a chiudere molto la traiettoria".
"Molti attaccano alla curva 5 o provano l'incrocio delle linee proprio per questo motivo. A grande velocità ci avviciniamo alla curva 6 e poi alla 7. Uscire male e lenti dalla 6 significa dare l'occasione agli avversari di passarti in velocità nelle varianti successive, fino alla 8".
"La curva 7 va impostata pensando alla 8, magari sacrificando qualcosa in velocità per percorrerla meglio; anche qui l'accelerazione diventa fondamentale se vuoi proteggerti dagli attacchi di chi ti sta dietro, visto che la curva 9 è un altro punto dove si può superare".
"La curva 9 è molto lenta, in pratica è come un tornantino a 180°; altrettanto lente sono le curve successive, in particolare la 10, la cui uscita va assolutamente curata per arrivare forte alla 11, preceduta da un lungo rettilineo. In questi tre punti si possono tentare numerosi sorpassi perché si percorrono in seconda marcia e volendo si può approfittare dell'errore o della diversa traiettoria di chi ti sta davanti".
"La frenata della curva 11 è molto particolare, vi si arriva in discesa e a gomme finite non è raro vedere gente andare lunga. Nelle ultime tre varianti, la 12-13-14, è praticamente impossibile superare perché vanno percorse con traiettoria unica e lo spazio è ristretto".
"In uscita dalla 11 è possibile soffrire di pattinamento perché siamo in discesa, ma bisogna anche fare attenzione ai limiti della pista; l'anno scorso abbiamo avuto molto problemi a restarvi con tutte e quattro le gomme".
"Nelle curve 13 e 14 la frenata è davvero impegnativa perché c'è il richiamo verso destra dopo la 12 che è tutta a sinistra. L'auto tende a scomporsi e nel 2015 abbiamo visto un sacco di sbandate in questo punto del tracciato. Qui c'è un modo per uscire molto più veloci e arrivare alla curva 1 con possibilità di superare, ma è un segreto che mi tengo per me!"
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