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Ferrari: la monoposto 2017 nasce secondo le migliori aspettative

I tecnici diretti da Mattia Binotto stanno tirando fuori dal progetto 668 i numeri che avevano messo come obiettivo: la nuova Ferrari che nasce nel Reparto Corse rispetta le aspettative che si sono dati i tecnici. Sorride anche Rory Byrne...

Kimi Raikkonen, Ferrari, prova gli pneumatici Pirelli 2017

Kimi Raikkonen, Ferrari, prova gli pneumatici Pirelli 2017

Pirelli

The Ferrari SF16-H of Kimi Raikkonen, Ferrari covered after he crashed out of the race
Kimi Raikkonen, Ferrari, prova le Pirelli 2017
Sebastian Vettel, Ferrari; Kimi Raikkonen, Ferrari
Rory Byrne
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Conferenza stampa: Maurizio Arrivabene, Team principal Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Conferenza stampa: Sergio Marchionne, Presidente Ferrari
Ferrari SF16-H, targhetta
Ferrari SF16-H, brake ducts posteriore, GP del Brasile
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H

Quanto è coinvolto Rory Byrne nel progetto della Ferrari 2017? La domanda se la fanno in molti, visto che il tecnico sudafricano che è un consulente di lusso della Gestione Sportiva da anni, è stato visto agli Autosport Awards di Londra a rappresentare la squadra del Cavallino insieme a Jock Clear, il responsabile degli ingegneri di pista.

L’ingegnere di 72 anni, che è stato il chief designer delle monoposto vincenti dell’era Schumacher, divide al 50% il suo tempo fra Maranello e la Thailandia dove si dedica alla grande passione che è la pesca subacquea.

Rory, quindi, ha affiancato il lavoro di progettazione che è stato portato avanti da Simone Resta sulla 668, contribuendo in modo fattivo allo sviluppo di concetti che si spingano al limite di certe interpretazioni regolamentari. La Ferrari negli ultimi anni non ha certo brillato per aver introdotto soluzioni tecniche che hanno fatto discutere, come sono riuscite a fare la Red Bull Racing con il “maestro” Adrian Newey e anche la Mercedes: sulla W07 Hybrid, per esempio, abbiamo visto la scocca che nella cellula di sicurezza non rispettava le misure minime del telaio, consentendo di adottare la sospensione anteriore a comando idraulico.

Il cambiamento delle regole 2017 che impongono un aumento del carico aerodinamico oltre alle gomme larghe della Pirelli hanno un obiettivo di miglioramento di 5 secondi al giro rispetto ai tempi ottenuti nel 2015 al GP di Spagna a Barcellona. Un salto prestazionale molto importante che, però, sembra alla portata del team che ha in Mattia Binotto l’apice tecnico.

A Maranello non si vogliono sbilanciare, ma Maurizio Arrivabene alle Finali Mondiali Ferrari di Daytona ha ammesso: "... il nostro 2017 è partito l'agosto scorso con la rivoluzione tecnica. Dalla Ferrari la gente si aspetta un sacco di cose: vittorie, successi e, dunque, daremo il massimo per riuscirci".

Come è pensabile che una squadra che non ha vinto nemmeno un GP nel 2016, dopo aver centrato tre successi e il secondo posto nel mondiale Costruttori l’anno prima, possa diventare competitiva senza alcun rinforzo giunto dall’esterno, mentre si sono segnati solo dei nomi nella lista dei tecnici in uscita?

La risposta l’ha data il presidente, Sergio Marchionne: “Abbiamo rifondato la Gestione Sportiva nel mese di agosto, ed ho massima fiducia nel lavoro di Mattia Binotto. La struttura credo che ora sia molto buona, qualche cambiamento è sempre possibile, ma i tasselli principali sono al loro posto”.

Aspettiamoci, quindi, dei ritocchi nell’organigramma, ma non nelle prime linee dei 14 gruppi di lavoro che riportano a Mattia Binotto, in quella che è diventata una struttura orizzontale. Il presidente del Cavallino pare che abbia posto delle missioni di progetto per la macchina 2017 molto ambiziose, proprio per approfittare del cambiamento delle regole per tornare a vincere con una Rossa, dopo il campionato di sofferenza con la SF16-H, una monoposto nata bene che non è stata sviluppata con la stessa rapidità degli altri due top team.

A Maranello c’è un certo ottimismo perché la monoposto che sta nascendo è in linea con le aspettative: attenzione, questo non vuole dire che nel Reparto Corse è in gestazione una macchina vincente (tutto dipenderà da quale sarà il livello di Mercedes e Red Bull Racing), ma possiamo anticipare che i tecnici stanno leggendo numeri di simulazione che sono più che incoraggianti.

Si arriverà a migliorare i tempi sul giro di 5 secondi? È difficile dirlo, perché una variabile molto importante sarà rappresentata dagli pneumatici larghi della Pirelli. La Casa milanese, che è stata coinvolta nel processo di cambiamento della Formula 1, potrebbe partire con soluzioni più resistenti per assicurarsi una partenza del mondiale in piena sicurezza e affidabilità.

Dentro il Reparto Corse, sebbene ci sia una forte tensione di chi “deve” risalire la china, c’è chi accenna un sorriso: la Ferrari, insomma, con la sua cooperativa di tecnici diretti da Mattia Binotto vuole dimostrare di saper sfornare le idee necessarie a sfidare la Mercedes?

Realtà? Utopia? Lo scopriremo solo in occasione dei primi test invernali quando le nuove macchine metteranno le ruote in pista a Barcellona, ma le indiscrezioni che filtrano dalla Gestione Sportiva dicono che Rory Byrne avrebbe spinto per alcune soluzioni che dovrebbero essere parecchio interpretative delle regole.

La nuova Ferrari, quindi, dovrebbe avere un approccio alle norme più aggressivo di quanto abbiamo visto sulla SF16-H: le recenti “scintille” con la FIA sono state motivate anche dalla voglia di sapere fino a dove è possibile spingersi con certe soluzioni tecniche, dopo che i rivali hanno “giocato” con concetti che a Maranello credevano illegali e che, invece, i tecnici della Federazione hanno lasciato sulle monoposto 2016…

 

 

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